The following elaborate has the objective to offer a reading, in an ecocritical key, of the non-human, with attention to the animal as a subject and to the repressed animality of the human race. Through this perspective, we move away from the conception that our culture has of the non-human animal in order to propose an idea of culture as a hybridization and interweaving with otherness. The project is to restore attention to the animal, but also to the other elements that inhabit the sphere of the non-human, giving it equal dignity of the human and recognizing their agency, their voice as protagonists. Therefore, through the works of Franz Kafka and Anna Maria Ortese, we approach the image of the non-human animal through a bipartition that does not aim to separate, but to correlate two interconnected aspects of the non-human: sacredness and proximity. In this sense, the fulcrum of the proposed analysis is the feeling of reconciliation between material and sacred, expressed through the figure of the non-human animal and, at the same time, the idea of proximity as similar, as a mirror of the human. The first chapter, briefly explores the objectives and methodology of literary ecology and Animal Studies, expressing the characteristics and principles that underlie it. The second and third chapter, on the other hand, are dedicated to the actual analysis of works in which the predominant voice is that of animals, finally protagonists of their stories. The second chapter introduces the personality of the "animal writer" Franz Kafka, through "The Metamorphosis" and "A Report for an Academy"; while the third chapter is dedicated to the ecological sensitivity of Anna Maria Ortese, expressed through "L'Iguana" and "Alonso and the visionaries". Literature becomes an educational tool for the formation of an ecological conscience in each of the readers, who are faced with the concreteness of socio-environmental emergencies and the possibility of rediscovering their own animality, hidden behind the veil of Western anthropocentrism.

Il seguente elaborato ha l'obbiettivo di offrire una lettura, in chiave ecocritica, del non umano, con particolare attenzione all'animale come soggetto e all'animalità repressa del genere umano. Attraverso questa prospettiva, ci allontaniamo dalla concezione che la nostra cultura ha dell'animale non umano al fine di proporre un'idea stessa di cultura come ibridazione e intreccio con l'alterità. Il progetto è quello di restituire attenzione all'animale, ma anche agli altri elementi che abitano la sfera del non umano, attribuendogli pari dignità dell'umano e riconoscendo la loro agentività, la loro voce di protagonisti. Pertanto, attraverso le opere di Franz Kafka e Anna Maria Ortese, ci avviciniamo all'immagine dell'animale non umano attraverso una bipartizione che non mira a separare, bensì a correlare due aspetti interconnessi del non umano: sacralità e prossimità. In questo senso, il fulcro delle analisi proposte è il sentimento di riconciliazione tra materiale e sacro, espresso attraverso la figura dell'animale non umano e, allo stesso tempo, l'idea di prossimo come affine, come specchio dell'umano. Il primo capitolo, esplora brevemente gli obbiettivi e la metodologia dell'ecologia letteraria e degli Animal Studies, esprimendone le caratteristiche e i principi che ne stanno alla base. Il secondo e il terzo capitolo, invece, sono dedicati all'analisi vera e propria di opere in cui la voce preponderante è quella degli animali, finalmente protagonisti delle loro storie. In particolare, nel secondo capitolo viene introdotta la personalità dello ¿scrittore animale¿ Franz Kafka, attraverso "La Metamorfosi" e "Una relazione per un'accademia"; mentre il terzo capitolo si lascia spazio alla sensibilità ecologica di Anna Maria Ortese, espressa tramite "L'Iguana" e "Alonso e i visionari". La letteratura diventa mezzo educativo per la formazione di una coscienza ecologica in ognuno dei lettori, i quali vengono posti di fronte alla concretezza delle emergenze socio-ambientali e alla possibilità di ritrovare la propria animalità, nascosta dietro il velo dell'antropocentrismo occidentale.

L'animale non umano tra sacralità e prossimità in Kafka e Ortese. Una lettura ecocritica

GALIPO', MARTINA
2016/2017

Abstract

Il seguente elaborato ha l'obbiettivo di offrire una lettura, in chiave ecocritica, del non umano, con particolare attenzione all'animale come soggetto e all'animalità repressa del genere umano. Attraverso questa prospettiva, ci allontaniamo dalla concezione che la nostra cultura ha dell'animale non umano al fine di proporre un'idea stessa di cultura come ibridazione e intreccio con l'alterità. Il progetto è quello di restituire attenzione all'animale, ma anche agli altri elementi che abitano la sfera del non umano, attribuendogli pari dignità dell'umano e riconoscendo la loro agentività, la loro voce di protagonisti. Pertanto, attraverso le opere di Franz Kafka e Anna Maria Ortese, ci avviciniamo all'immagine dell'animale non umano attraverso una bipartizione che non mira a separare, bensì a correlare due aspetti interconnessi del non umano: sacralità e prossimità. In questo senso, il fulcro delle analisi proposte è il sentimento di riconciliazione tra materiale e sacro, espresso attraverso la figura dell'animale non umano e, allo stesso tempo, l'idea di prossimo come affine, come specchio dell'umano. Il primo capitolo, esplora brevemente gli obbiettivi e la metodologia dell'ecologia letteraria e degli Animal Studies, esprimendone le caratteristiche e i principi che ne stanno alla base. Il secondo e il terzo capitolo, invece, sono dedicati all'analisi vera e propria di opere in cui la voce preponderante è quella degli animali, finalmente protagonisti delle loro storie. In particolare, nel secondo capitolo viene introdotta la personalità dello ¿scrittore animale¿ Franz Kafka, attraverso "La Metamorfosi" e "Una relazione per un'accademia"; mentre il terzo capitolo si lascia spazio alla sensibilità ecologica di Anna Maria Ortese, espressa tramite "L'Iguana" e "Alonso e i visionari". La letteratura diventa mezzo educativo per la formazione di una coscienza ecologica in ognuno dei lettori, i quali vengono posti di fronte alla concretezza delle emergenze socio-ambientali e alla possibilità di ritrovare la propria animalità, nascosta dietro il velo dell'antropocentrismo occidentale.
ITA
The following elaborate has the objective to offer a reading, in an ecocritical key, of the non-human, with attention to the animal as a subject and to the repressed animality of the human race. Through this perspective, we move away from the conception that our culture has of the non-human animal in order to propose an idea of culture as a hybridization and interweaving with otherness. The project is to restore attention to the animal, but also to the other elements that inhabit the sphere of the non-human, giving it equal dignity of the human and recognizing their agency, their voice as protagonists. Therefore, through the works of Franz Kafka and Anna Maria Ortese, we approach the image of the non-human animal through a bipartition that does not aim to separate, but to correlate two interconnected aspects of the non-human: sacredness and proximity. In this sense, the fulcrum of the proposed analysis is the feeling of reconciliation between material and sacred, expressed through the figure of the non-human animal and, at the same time, the idea of proximity as similar, as a mirror of the human. The first chapter, briefly explores the objectives and methodology of literary ecology and Animal Studies, expressing the characteristics and principles that underlie it. The second and third chapter, on the other hand, are dedicated to the actual analysis of works in which the predominant voice is that of animals, finally protagonists of their stories. The second chapter introduces the personality of the "animal writer" Franz Kafka, through "The Metamorphosis" and "A Report for an Academy"; while the third chapter is dedicated to the ecological sensitivity of Anna Maria Ortese, expressed through "L'Iguana" and "Alonso and the visionaries". Literature becomes an educational tool for the formation of an ecological conscience in each of the readers, who are faced with the concreteness of socio-environmental emergencies and the possibility of rediscovering their own animality, hidden behind the veil of Western anthropocentrism.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/144163