BACKGROUND: Infantile cerebral palsy is a static encephalopathy characterized by a non-progressive abnormality that leads to the development of various motor and cognitive deficits. Perinatal asphyxia is divided, according to clinical and instrumental parameters, into mild, moderate and severe hypoxic ischemic encephalopathy (EEI). Therapeutic hypothermia (TH), declared standard of care since 2011 (1), is a neuroprotective treatment indicated for moderate and severe degrees of EEI, thanks to which the outcome of these patients has significantly improved. As patients with moderate and severe degrees of encephalopathy, infants with mild EEI are at risk of developing various deficits too. In fact, they have fewer motor difficulties than other degrees of asphyxia, but they are at greater risk of developing learning, cognitive, emotional and behavioral problems. (1) OBJECTIVE: The purpose of this work is to document electroencephalographic anomalies which often are underestimated, or even not investigated in this category of patients, through the examination of the electrophysiological follow-up, when possible, at 1 week, at 3 months, at 6 months and at 1 year of extrauterine life. With the aim of comparing the data obtained with those in the literature, we had considered anomalies on magnetic resonance imaging (MRI) related to the hypoxic context and the neurological evaluations of each patient to analyze therapeutic alternatives for newborns with mild hypoxic ischemic encephalopathy. During video-EEG assessments in intensive care unit the experience was also reported to provide advice and technical indications for recording in this particularly complicated context. METHODS: For this study 13 newborns with a history of mild and moderate hypoxic ischemic encephalopathy were recruited, admitted to the neonatal intensive care units of the O.I.R.M. - Sant'Anna Presidium in Turin during the years 2021-2022. All patients underwent at least one vEEG evaluation and one neurological examination. RESULTS: As confirmed by the data in the literature, our study shows how important is undergoing even newborns with mild degrees of asphyxia to hypothermic treatment, although there are still no univocal indications about it. By examining clinical and instrumental anomalies, it is confirmed that even in these newborns, instrumental and clinical anomalies are evident, already in the first days of life. According to that point, newborns with mild EEI cannot be considered out of danger as previously thought. As demonstrated by various research, the anomalies related to the cognitive, behavioral and emotional aspects become increasingly evident with the growth of the child's acquisitions. CONCLUSIONS: Although infants with mild asphyxia often develop neurocognitive sequelae, there are currently no indications for including this category of infants in the treatment protocol for therapeutic hypothermia. Therefore, it is important to understand whether it is necessary to review the inclusion criteria for this kind of protocol or to propose different protocols for mild forms of EEI.

SFONDO: La paralisi cerebrale infantile è un'encefalopatia statica, caratterizzata da un'anomalia non progressiva che porta allo sviluppo di deficit motori e cognitivi. L’asfissia perinatale è suddivisa, secondo parametri clinici e strumentali, in encefalopatia ipossico ischemica (EEI) di grado lieve, moderato e grave. L’ipotermia terapeutica (TH), dichiarata standard of care dal 2011, è un trattamento neuroprotettivo indicato per gradi moderati e severi di EEI, grazie al quale è notevolmente migliorato l’outcome di questi pazienti. Come per i neonati affetti da gradi moderati e gravi di encefalopatia, anche i neonati con EEI lieve sono a rischio di sviluppare diversi deficit. Essi presentano meno difficoltà motorie rispetto agli altri gradi di asfissia, ma un rischio maggiore di difficoltà di apprendimento, problemi cognitivi, emotivi e comportamentali. (1) OBIETTIVO: Lo scopo di questo lavoro è documentare anomalie elettroencefalografiche, spesso sottovalutate o addirittura non indagate in questa categoria di pazienti, esaminandone il follow-up elettrofisiologico, quando possibile, ad 1 settimana di vita, a 3 mesi, a 6 mesi, ed all’anno di vita extrauterina, prendendo in considerazione anomalie alla risonanza magnetica (RMI) correlate al quadro ipossico ed alle valutazioni neurologiche, con il fine di confrontare i dati ottenuti con quelli presenti in letteratura così da valutare alternative terapeutiche per neonati con encefalopatia ipossico ischemica lieve. Inoltre, si è voluta riportare l’esperienza tecnica durante le valutazioni video-EEG in terapia intensiva, potendo fornire consigli ed indicazioni tecniche per la registrazione in questo contesto particolarmente complesso. METODI: Per lo studio sono stati reclutati 13 neonati con storia di encefalopatia ipossico ischemica lieve e lieve-moderata ricoverati presso le terapie intensive neonatali del Presidio O.I.R.M.- Sant’Anna di Torino negli anni 2021-2022. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad almeno una valutazione vEEG ed un esame neurologico. RISULTATI: Come confermano i dati in letteratura, dal nostro studio è evidente una crescente tendenza al sottoporre anche i neonati con gradi di asfissia lieve al trattamento ipotermico, nonostante non ci siano ancora indicazioni univoche a riguardo. Esaminando anomalie cliniche e strumentali viene confermato che anche in questi neonati, già nei primi giorni di vita, sono evidenti anomalie cliniche strumentali, che suggeriscono che i neonati con EEI lieve non sono da considerare fuori pericolo come si pensava in precedenza. Secondo diverse ricerche le anomalie legate all’aspetto cognitivo, comportamentale ed emotivo diventano sempre più evidenti col crescere delle acquisizioni del bambino. CONCLUSIONI: Nonostante i neonati affetti da asfissia lieve spesso sviluppino sequele neurocognitive, attualmente non ci sono indicazioni per includere questa categoria di neonati nel protocollo di trattamento per l’ipotermia terapeutica. È importante, dunque, domandarsi se sia necessario rivedere i criteri di inclusione per questo protocollo o proporre protocolli diversi per forme lievi di EEI.

La video EEG nell'encefalopatia ipossico-ischemica di grado lieve, il dilemma "to freeze or not to freeze"

FROLA, AGNESE
2021/2022

Abstract

SFONDO: La paralisi cerebrale infantile è un'encefalopatia statica, caratterizzata da un'anomalia non progressiva che porta allo sviluppo di deficit motori e cognitivi. L’asfissia perinatale è suddivisa, secondo parametri clinici e strumentali, in encefalopatia ipossico ischemica (EEI) di grado lieve, moderato e grave. L’ipotermia terapeutica (TH), dichiarata standard of care dal 2011, è un trattamento neuroprotettivo indicato per gradi moderati e severi di EEI, grazie al quale è notevolmente migliorato l’outcome di questi pazienti. Come per i neonati affetti da gradi moderati e gravi di encefalopatia, anche i neonati con EEI lieve sono a rischio di sviluppare diversi deficit. Essi presentano meno difficoltà motorie rispetto agli altri gradi di asfissia, ma un rischio maggiore di difficoltà di apprendimento, problemi cognitivi, emotivi e comportamentali. (1) OBIETTIVO: Lo scopo di questo lavoro è documentare anomalie elettroencefalografiche, spesso sottovalutate o addirittura non indagate in questa categoria di pazienti, esaminandone il follow-up elettrofisiologico, quando possibile, ad 1 settimana di vita, a 3 mesi, a 6 mesi, ed all’anno di vita extrauterina, prendendo in considerazione anomalie alla risonanza magnetica (RMI) correlate al quadro ipossico ed alle valutazioni neurologiche, con il fine di confrontare i dati ottenuti con quelli presenti in letteratura così da valutare alternative terapeutiche per neonati con encefalopatia ipossico ischemica lieve. Inoltre, si è voluta riportare l’esperienza tecnica durante le valutazioni video-EEG in terapia intensiva, potendo fornire consigli ed indicazioni tecniche per la registrazione in questo contesto particolarmente complesso. METODI: Per lo studio sono stati reclutati 13 neonati con storia di encefalopatia ipossico ischemica lieve e lieve-moderata ricoverati presso le terapie intensive neonatali del Presidio O.I.R.M.- Sant’Anna di Torino negli anni 2021-2022. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad almeno una valutazione vEEG ed un esame neurologico. RISULTATI: Come confermano i dati in letteratura, dal nostro studio è evidente una crescente tendenza al sottoporre anche i neonati con gradi di asfissia lieve al trattamento ipotermico, nonostante non ci siano ancora indicazioni univoche a riguardo. Esaminando anomalie cliniche e strumentali viene confermato che anche in questi neonati, già nei primi giorni di vita, sono evidenti anomalie cliniche strumentali, che suggeriscono che i neonati con EEI lieve non sono da considerare fuori pericolo come si pensava in precedenza. Secondo diverse ricerche le anomalie legate all’aspetto cognitivo, comportamentale ed emotivo diventano sempre più evidenti col crescere delle acquisizioni del bambino. CONCLUSIONI: Nonostante i neonati affetti da asfissia lieve spesso sviluppino sequele neurocognitive, attualmente non ci sono indicazioni per includere questa categoria di neonati nel protocollo di trattamento per l’ipotermia terapeutica. È importante, dunque, domandarsi se sia necessario rivedere i criteri di inclusione per questo protocollo o proporre protocolli diversi per forme lievi di EEI.
ITA
BACKGROUND: Infantile cerebral palsy is a static encephalopathy characterized by a non-progressive abnormality that leads to the development of various motor and cognitive deficits. Perinatal asphyxia is divided, according to clinical and instrumental parameters, into mild, moderate and severe hypoxic ischemic encephalopathy (EEI). Therapeutic hypothermia (TH), declared standard of care since 2011 (1), is a neuroprotective treatment indicated for moderate and severe degrees of EEI, thanks to which the outcome of these patients has significantly improved. As patients with moderate and severe degrees of encephalopathy, infants with mild EEI are at risk of developing various deficits too. In fact, they have fewer motor difficulties than other degrees of asphyxia, but they are at greater risk of developing learning, cognitive, emotional and behavioral problems. (1) OBJECTIVE: The purpose of this work is to document electroencephalographic anomalies which often are underestimated, or even not investigated in this category of patients, through the examination of the electrophysiological follow-up, when possible, at 1 week, at 3 months, at 6 months and at 1 year of extrauterine life. With the aim of comparing the data obtained with those in the literature, we had considered anomalies on magnetic resonance imaging (MRI) related to the hypoxic context and the neurological evaluations of each patient to analyze therapeutic alternatives for newborns with mild hypoxic ischemic encephalopathy. During video-EEG assessments in intensive care unit the experience was also reported to provide advice and technical indications for recording in this particularly complicated context. METHODS: For this study 13 newborns with a history of mild and moderate hypoxic ischemic encephalopathy were recruited, admitted to the neonatal intensive care units of the O.I.R.M. - Sant'Anna Presidium in Turin during the years 2021-2022. All patients underwent at least one vEEG evaluation and one neurological examination. RESULTS: As confirmed by the data in the literature, our study shows how important is undergoing even newborns with mild degrees of asphyxia to hypothermic treatment, although there are still no univocal indications about it. By examining clinical and instrumental anomalies, it is confirmed that even in these newborns, instrumental and clinical anomalies are evident, already in the first days of life. According to that point, newborns with mild EEI cannot be considered out of danger as previously thought. As demonstrated by various research, the anomalies related to the cognitive, behavioral and emotional aspects become increasingly evident with the growth of the child's acquisitions. CONCLUSIONS: Although infants with mild asphyxia often develop neurocognitive sequelae, there are currently no indications for including this category of infants in the treatment protocol for therapeutic hypothermia. Therefore, it is important to understand whether it is necessary to review the inclusion criteria for this kind of protocol or to propose different protocols for mild forms of EEI.
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