Following the IARC's classification of welding fumes as carcinogenic to humans (group 1), the need arose for a more in-depth management of these than in the past, opening up a debate and discussion that is still ongoing on the methods and consequent limit values to be implemented by the designated international agencies, considering the enormous variability of welding processes. The Piedmont Region has incorporated the National Prevention Plan 2020-2025, implementing its own Regional Prevention Plan. Among these, the PP08 deals internally with the prevention of occupational carcinogenic risk, the objectives to be pursued and the tools to be used for prevention and control activities, such as the Targeted Prevention Plan (PMP). In particular, it is envisaged to define the criteria to be adopted to select the companies involved, to draw up a document containing a review of good practices to reduce the risk considered in the PMP, and to produce self-assessment sheets to be issued to the companies identified. With the aim of giving technical indications to be implemented in the PMP on welding fumes, the new standard EN ISO 21904:1:2020 " Health and safety in welding and related processes - Equipment for the capture and separation of welding fumes - Part 1: General requirements" was analysed, which sets out the necessary requirements of ventilation systems for a correct management of fumes and to maintain the workers' The standard defines the suction flows and flow rates for the different technical solutions on the market, in particular ventilation equipment capable of capturing and separating welding fumes. The aforementioned standard indicates that for mobile hoods if, once the duct diameter is measured, at 1.5 times the diameter the capture velocity is at least 0.3 m/s in the hood's ellipsoidal influence area, effective capture of the fumes emitted will be guaranteed. The case study in a heavy carpentry company was conducted in two different ways: in the first case, the requirement of the capture velocity at 1.5 d was verified and the mobile fume hood was placed at a distance of 3 d, as a worst-case scenario; in the second case, it was studied up to what distance the velocity of 0.3 m/s was guaranteed and the fume hood was placed at this distance. Several critical points emerged in the first case, relating to the respirable fraction, especially manganese, compared with the limit values suggested by the ACGIH. In the second case, however, the results were much more promising. The study suggests that with varying the positioning and therefore the distance of the hood from the welding point, the worker's exposure levels vary considerably, also leading to the limits suggested by the ACGIH being exceeded. It will therefore be necessary to verify the marking requirements of extraction devices, indicating the minimum flow rate for which the requirement of 0.3 m/s at 1.5 times the diameter will be respected. It is clear that there is an urgent need to define adequate worker protection together with stricter OELs; for this reason, the European Commission has mandated the European Chemicals Agency (ECHA) to research and then propose an OEL valid for welding fumes in Europe.

In seguito alla classificazione della IARC dei fumi di saldatura come cancerogeni per l’uomo (gruppo 1) è nata l’esigenza di una gestione più approfondita di questi rispetto al passato, aprendo un dibattito e discussione tutt’ora in corso sulle modalità e i conseguenti valori limite da attuare dalle agenzie internazionali deputate, considerando l’enorme variabilità dei processi di saldatura. La Regione Piemonte ha recepito il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, attuando il proprio Piano Regionale della Prevenzione. Tra questi il PP08 tratta al proprio interno la prevenzione del rischio cancerogeno professionale, gli obiettivi da perseguire e gli strumenti da adoperare per le attività di prevenzione e controllo, quale tra questi il Piano Mirato di Prevenzione (PMP). In particolare si prevede la definizione dei criteri da adottare per selezionare le imprese coinvolte, la realizzazione di un documento in cui sia riportato l’esame delle buone pratiche per ridurre il rischio considerato nel PMP e la realizzazione delle schede di autovalutazione da rilasciare alle imprese individuate. Con il fine di dare delle indicazioni tecniche da implementare nel PMP sui fumi di saldatura, è stata analizzata la nuova norma EN ISO 21904:1:2020 " Salute e sicurezza in saldatura e nei processi correlati - Attrezzature per la cattura e la separazione dei fumi di saldatura - Parte 1: Requisiti generali", la quale riporta i requisiti necessari degli impianti di ventilazione per una corretta gestione dei fumi e per mantenere a livelli accettabili l’esposizione dei lavoratori. La norma va a definire i flussi e le portate d’aspirazione per le diverse soluzioni tecniche presenti sul mercato, in particolare le attrezzature di ventilazione in grado di catturare e separare i fumi di saldatura. La suddetta norma indica che per le cappe mobili se, una volta misurato il diametro del condotto, a 1,5 volte il diametro la velocità di cattura è di almeno 0,3 m/s nell’area di influenza simil ellissoidale della cappa, sarà garantita un’efficace captazione dei fumi emessi. Il caso studio in un’azienda di carpenteria pesante è stato condotto in due diverse modalità: nel primo caso si è verificato il requisito della velocità di cattura a 1,5 d e si è posta la cappa mobile alla distanza di 3 d, come worst credible case, ossia situazione peggiorativa; nel secondo caso si è studiato fino a che distanza fosse garantita la velocità di 0,3 m/s e si è provveduto a porre la cappa a tale distanza. Sono emerse diverse criticità nel primo caso, inerenti alla frazione respirabile, specialmente manganese, paragonati ai valori limite suggeriti dall’ACGIH. Nel secondo caso invece i risultati sono stati molto più promettenti. Lo studio suggerisce come con il variare del posizionamento e quindi della distanza della cappa dal punto di saldatura, variano notevolmente i livelli di esposizione del lavoratore, portando anche al superamento dei limiti suggeriti dall’ACGIH. Occorrerà verificare pertanto i requisiti di marcatura dei dispositivi di estrazione, indicando la portata minima per la quale il requisito di 0,3 m/s a 1,5 volte il diametro sarà rispettato. Risulta evidente come sia urgente andare a definire un’adeguata protezione dei lavoratori insieme ad OEL più rigorosi; Per tale motivo, la Commissione europea ha incaricato l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) di ricercare per poi proporre un OEL valevole per i fumi di saldatura in Europa.

Esposizione ad agenti cancerogeni nelle operazioni di saldatura: soluzioni operative per la gestione del rischio

CALVIELLO, FRANCESCO
2021/2022

Abstract

In seguito alla classificazione della IARC dei fumi di saldatura come cancerogeni per l’uomo (gruppo 1) è nata l’esigenza di una gestione più approfondita di questi rispetto al passato, aprendo un dibattito e discussione tutt’ora in corso sulle modalità e i conseguenti valori limite da attuare dalle agenzie internazionali deputate, considerando l’enorme variabilità dei processi di saldatura. La Regione Piemonte ha recepito il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, attuando il proprio Piano Regionale della Prevenzione. Tra questi il PP08 tratta al proprio interno la prevenzione del rischio cancerogeno professionale, gli obiettivi da perseguire e gli strumenti da adoperare per le attività di prevenzione e controllo, quale tra questi il Piano Mirato di Prevenzione (PMP). In particolare si prevede la definizione dei criteri da adottare per selezionare le imprese coinvolte, la realizzazione di un documento in cui sia riportato l’esame delle buone pratiche per ridurre il rischio considerato nel PMP e la realizzazione delle schede di autovalutazione da rilasciare alle imprese individuate. Con il fine di dare delle indicazioni tecniche da implementare nel PMP sui fumi di saldatura, è stata analizzata la nuova norma EN ISO 21904:1:2020 " Salute e sicurezza in saldatura e nei processi correlati - Attrezzature per la cattura e la separazione dei fumi di saldatura - Parte 1: Requisiti generali", la quale riporta i requisiti necessari degli impianti di ventilazione per una corretta gestione dei fumi e per mantenere a livelli accettabili l’esposizione dei lavoratori. La norma va a definire i flussi e le portate d’aspirazione per le diverse soluzioni tecniche presenti sul mercato, in particolare le attrezzature di ventilazione in grado di catturare e separare i fumi di saldatura. La suddetta norma indica che per le cappe mobili se, una volta misurato il diametro del condotto, a 1,5 volte il diametro la velocità di cattura è di almeno 0,3 m/s nell’area di influenza simil ellissoidale della cappa, sarà garantita un’efficace captazione dei fumi emessi. Il caso studio in un’azienda di carpenteria pesante è stato condotto in due diverse modalità: nel primo caso si è verificato il requisito della velocità di cattura a 1,5 d e si è posta la cappa mobile alla distanza di 3 d, come worst credible case, ossia situazione peggiorativa; nel secondo caso si è studiato fino a che distanza fosse garantita la velocità di 0,3 m/s e si è provveduto a porre la cappa a tale distanza. Sono emerse diverse criticità nel primo caso, inerenti alla frazione respirabile, specialmente manganese, paragonati ai valori limite suggeriti dall’ACGIH. Nel secondo caso invece i risultati sono stati molto più promettenti. Lo studio suggerisce come con il variare del posizionamento e quindi della distanza della cappa dal punto di saldatura, variano notevolmente i livelli di esposizione del lavoratore, portando anche al superamento dei limiti suggeriti dall’ACGIH. Occorrerà verificare pertanto i requisiti di marcatura dei dispositivi di estrazione, indicando la portata minima per la quale il requisito di 0,3 m/s a 1,5 volte il diametro sarà rispettato. Risulta evidente come sia urgente andare a definire un’adeguata protezione dei lavoratori insieme ad OEL più rigorosi; Per tale motivo, la Commissione europea ha incaricato l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) di ricercare per poi proporre un OEL valevole per i fumi di saldatura in Europa.
ITA
Following the IARC's classification of welding fumes as carcinogenic to humans (group 1), the need arose for a more in-depth management of these than in the past, opening up a debate and discussion that is still ongoing on the methods and consequent limit values to be implemented by the designated international agencies, considering the enormous variability of welding processes. The Piedmont Region has incorporated the National Prevention Plan 2020-2025, implementing its own Regional Prevention Plan. Among these, the PP08 deals internally with the prevention of occupational carcinogenic risk, the objectives to be pursued and the tools to be used for prevention and control activities, such as the Targeted Prevention Plan (PMP). In particular, it is envisaged to define the criteria to be adopted to select the companies involved, to draw up a document containing a review of good practices to reduce the risk considered in the PMP, and to produce self-assessment sheets to be issued to the companies identified. With the aim of giving technical indications to be implemented in the PMP on welding fumes, the new standard EN ISO 21904:1:2020 " Health and safety in welding and related processes - Equipment for the capture and separation of welding fumes - Part 1: General requirements" was analysed, which sets out the necessary requirements of ventilation systems for a correct management of fumes and to maintain the workers' The standard defines the suction flows and flow rates for the different technical solutions on the market, in particular ventilation equipment capable of capturing and separating welding fumes. The aforementioned standard indicates that for mobile hoods if, once the duct diameter is measured, at 1.5 times the diameter the capture velocity is at least 0.3 m/s in the hood's ellipsoidal influence area, effective capture of the fumes emitted will be guaranteed. The case study in a heavy carpentry company was conducted in two different ways: in the first case, the requirement of the capture velocity at 1.5 d was verified and the mobile fume hood was placed at a distance of 3 d, as a worst-case scenario; in the second case, it was studied up to what distance the velocity of 0.3 m/s was guaranteed and the fume hood was placed at this distance. Several critical points emerged in the first case, relating to the respirable fraction, especially manganese, compared with the limit values suggested by the ACGIH. In the second case, however, the results were much more promising. The study suggests that with varying the positioning and therefore the distance of the hood from the welding point, the worker's exposure levels vary considerably, also leading to the limits suggested by the ACGIH being exceeded. It will therefore be necessary to verify the marking requirements of extraction devices, indicating the minimum flow rate for which the requirement of 0.3 m/s at 1.5 times the diameter will be respected. It is clear that there is an urgent need to define adequate worker protection together with stricter OELs; for this reason, the European Commission has mandated the European Chemicals Agency (ECHA) to research and then propose an OEL valid for welding fumes in Europe.
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