Questa tesi, realizzata con la partecipazione di Arpa Piemonte, propone lo studio del fenomeno gravitativo sovrastante l'abitato di Baio Dora (Comune di Borgofranco d'Ivrea ¿ Prov. di Torino ¿ NW Piemonte). Il lavoro svolto si esplica attraverso l'integrazione di differenti analisi: storica, geologico-strutturale e geomofologica. L'analisi storica dei dati esistenti, indicando sia la tipologia dei fenomeni sia l'ubicazione dei settori dove essi si manifestano, ha portato ad un primo contributo nello studio del fenomeno, L'analisi strutturale, effettuata mediante lo studio interpretativo delle principali discontinuità rilevate da immagini satellitari, fotografie aere e mediante il rilevamento di terreno, ha permesso l'individuazione dello stato di fratturazione s.l. e la caratterizzazione geologica dell'area indagata. L'analisi geomorfologica, condotta attraverso la fotointerpretazione, il rilevamento di terreno e tramite analisi morfometriche e dello stato vegetazionale del versante, ha evidenziato le caratteristiche dei processi e la loro evoluzione. Inoltre, in qualità di approfondimento, è stata condotta un'ulteriore ricerca, a beneficio del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica del Politecnico di Torino, finalizzata a fornire un dato di input al modello numerico di propagazione (run out model) RASH3D (Pirulli, 2005). Per questo scopo sono state effettuate stime sui volumi mobilizzati durante due eventi passati (1942, 1991) e stime sui volumi rimobilizzabili in eventi futuri. Questa metodologia multidisciplinare e multiscala si pone come prima fase conoscitiva del fenomeno, preambolo necessario per approfondimenti a supporto di piani di gestione e intervento. Attraverso la comprensione dei meccanismi di movimento e l'evoluzione del fenomeno franoso studiato si dimostra che la frana: - si localizza in una zona di intersezione di faglie regionali, in cui si ritrovano: cataclasiti e una intensa fratturazione; - sta evolvendo in modo complesso attraverso movimenti discontinui e differenziali in cui si riconoscono cinematismi quali: fenomeni di crollo, scivolamenti roto-traslativi, colamenti lenti e colate detritiche; - si sviluppa alternando periodi di quiescenza e periodi di ripresa del movimento legati a particolari eventi meteorologici (precipitazioni eccezionali di forte intensità). Attraverso le conoscenze acquisite in questa tesi, Arpa Piemonte ha predisposto un sistema di monitoraggio a capisaldi controllati tramite GPS, in modo da caratterizzare velocità e modulo del movimento, e ottenere informazioni sull'evoluzione superficiale della frana.
Studio geologico strutturale e geomorfologico della frana di Baio Dora
FASSONE, ALESSANDRO
2007/2008
Abstract
Questa tesi, realizzata con la partecipazione di Arpa Piemonte, propone lo studio del fenomeno gravitativo sovrastante l'abitato di Baio Dora (Comune di Borgofranco d'Ivrea ¿ Prov. di Torino ¿ NW Piemonte). Il lavoro svolto si esplica attraverso l'integrazione di differenti analisi: storica, geologico-strutturale e geomofologica. L'analisi storica dei dati esistenti, indicando sia la tipologia dei fenomeni sia l'ubicazione dei settori dove essi si manifestano, ha portato ad un primo contributo nello studio del fenomeno, L'analisi strutturale, effettuata mediante lo studio interpretativo delle principali discontinuità rilevate da immagini satellitari, fotografie aere e mediante il rilevamento di terreno, ha permesso l'individuazione dello stato di fratturazione s.l. e la caratterizzazione geologica dell'area indagata. L'analisi geomorfologica, condotta attraverso la fotointerpretazione, il rilevamento di terreno e tramite analisi morfometriche e dello stato vegetazionale del versante, ha evidenziato le caratteristiche dei processi e la loro evoluzione. Inoltre, in qualità di approfondimento, è stata condotta un'ulteriore ricerca, a beneficio del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica del Politecnico di Torino, finalizzata a fornire un dato di input al modello numerico di propagazione (run out model) RASH3D (Pirulli, 2005). Per questo scopo sono state effettuate stime sui volumi mobilizzati durante due eventi passati (1942, 1991) e stime sui volumi rimobilizzabili in eventi futuri. Questa metodologia multidisciplinare e multiscala si pone come prima fase conoscitiva del fenomeno, preambolo necessario per approfondimenti a supporto di piani di gestione e intervento. Attraverso la comprensione dei meccanismi di movimento e l'evoluzione del fenomeno franoso studiato si dimostra che la frana: - si localizza in una zona di intersezione di faglie regionali, in cui si ritrovano: cataclasiti e una intensa fratturazione; - sta evolvendo in modo complesso attraverso movimenti discontinui e differenziali in cui si riconoscono cinematismi quali: fenomeni di crollo, scivolamenti roto-traslativi, colamenti lenti e colate detritiche; - si sviluppa alternando periodi di quiescenza e periodi di ripresa del movimento legati a particolari eventi meteorologici (precipitazioni eccezionali di forte intensità). Attraverso le conoscenze acquisite in questa tesi, Arpa Piemonte ha predisposto un sistema di monitoraggio a capisaldi controllati tramite GPS, in modo da caratterizzare velocità e modulo del movimento, e ottenere informazioni sull'evoluzione superficiale della frana.File | Dimensione | Formato | |
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