The religion has been one of the primary focus of the human practices for many centuries, despite the challenges of the advanced modernity has mined the bases of it. The Italian case, in the vast European panorama, it seems animated by a rooted and constant religious vitality, defined as ¿missed secularization¿ and ¿catholic effect¿, almost assimilable to the American exception. Despite this particular line, the profiles of the Italian believers seem to be heterogeneous, or better stricken in different measure from the secularization. In fact inevitably the dynamics close to the religiousness are intertwined with some variables, such as gender, age and territory of residence. In view of the literature about it, I propose the empirical analysis of the incidence of these variables through the elaboration of Istat data belonging to the survey ¿Aspetti della Vita Quotidiana¿, respectively starting from 1993 to 2015. On account of the influence of these variables on the religious practice, come to light the disaffection of young people in favour of a personal spirituality and the greates inclination of women to the religious share, both are necessarily intertwined to the variable ¿territory¿ and therefore to the rate of smaller secularization in the zones of the South Italy.

La religione è al centro delle pratiche umane da molti secoli, nonostante le sfide poste dalla modernità avanzata ne abbiano minato i fondamenti. Il caso italiano, nel vasto panorama europeo, sembra animato da una radicata e costante vitalità religiosa, quasi assimilabile all'eccezione americana, tanto da parlare di ¿mancata secolarizzazione¿ e di ¿catholic effect¿. Nonostante questo particolare tratto, i profili dei credenti italiani sembrano essere eterogenei, o meglio colpiti in misura differente dalla secolarizzazione. Di fatto le dinamiche legate alla religiosità inevitabilmente si intrecciano con alcune variabili, quali il genere, l'età e il territorio di residenza. Alla luce della letteratura al riguardo, propongo l'analisi empirica dell'incidenza di tali variabili mediante l'elaborazione di dati Istat appartenenti all'indagine multiscopo ¿Aspetti della Vita Quotidiana¿, rispettivamente dall'anno 1993 all'anno 2015. In ragione dell'influenza di queste variabili sulla pratica religiosa, emerge la disaffezione della fascia giovanile in favore di una spiritualità personale e la maggior inclinazione delle donne alla partecipazione religiosa; le due sono infine necessariamente intrecciate all'area di residenza e dunque alla difformità di incidenza del tasso di secolarizzazione, minore nelle zone del Sud Italia.

La secolarizzazione al femminile tra i giovani. Un'analisi della partecipazione religiosa dal 1993 al 2015.

NECADE, GIORGIA
2016/2017

Abstract

La religione è al centro delle pratiche umane da molti secoli, nonostante le sfide poste dalla modernità avanzata ne abbiano minato i fondamenti. Il caso italiano, nel vasto panorama europeo, sembra animato da una radicata e costante vitalità religiosa, quasi assimilabile all'eccezione americana, tanto da parlare di ¿mancata secolarizzazione¿ e di ¿catholic effect¿. Nonostante questo particolare tratto, i profili dei credenti italiani sembrano essere eterogenei, o meglio colpiti in misura differente dalla secolarizzazione. Di fatto le dinamiche legate alla religiosità inevitabilmente si intrecciano con alcune variabili, quali il genere, l'età e il territorio di residenza. Alla luce della letteratura al riguardo, propongo l'analisi empirica dell'incidenza di tali variabili mediante l'elaborazione di dati Istat appartenenti all'indagine multiscopo ¿Aspetti della Vita Quotidiana¿, rispettivamente dall'anno 1993 all'anno 2015. In ragione dell'influenza di queste variabili sulla pratica religiosa, emerge la disaffezione della fascia giovanile in favore di una spiritualità personale e la maggior inclinazione delle donne alla partecipazione religiosa; le due sono infine necessariamente intrecciate all'area di residenza e dunque alla difformità di incidenza del tasso di secolarizzazione, minore nelle zone del Sud Italia.
ITA
The religion has been one of the primary focus of the human practices for many centuries, despite the challenges of the advanced modernity has mined the bases of it. The Italian case, in the vast European panorama, it seems animated by a rooted and constant religious vitality, defined as ¿missed secularization¿ and ¿catholic effect¿, almost assimilable to the American exception. Despite this particular line, the profiles of the Italian believers seem to be heterogeneous, or better stricken in different measure from the secularization. In fact inevitably the dynamics close to the religiousness are intertwined with some variables, such as gender, age and territory of residence. In view of the literature about it, I propose the empirical analysis of the incidence of these variables through the elaboration of Istat data belonging to the survey ¿Aspetti della Vita Quotidiana¿, respectively starting from 1993 to 2015. On account of the influence of these variables on the religious practice, come to light the disaffection of young people in favour of a personal spirituality and the greates inclination of women to the religious share, both are necessarily intertwined to the variable ¿territory¿ and therefore to the rate of smaller secularization in the zones of the South Italy.
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