The aim of this paper, beginning with a general reflection about globalization, is to describe some typical issues of this phenomenon and to examine its connection with social rights. The analysis start from some globalization specific issues, in particular from liberalizations and the related increase of direct foreign investments, and focuses on the competition between territories to obtain capitals from them. Referring to the Porter model (1990), a high road and a low road for international competitiveness are identified and the discussion moves to the importance that decision-makers' choices have in determining which of them is more suitable??. According to this discussion, Neoliberalism has been adopted as the last thirty/thirty-five years policy guideline. After highlighting its tendency to sustain the low road to competitiveness, the paper describes its typical threat to the welfare and to the labour right. From the dissertation emerges that such policy has been followed by all the main international organizations, by national States and by right and left wing parties. Therefore, the following question emerges: which collective stakeholder can stand for the working class interests in the globalization? Trade unions are individuated as the most suitable institutions. To discuss this theory two trade union functionaries were interviewed about the international actions of trade unions and about the importance that workers attribute to them. As a result, it may be affirmed that trade unions, internationally organized, could make an incisive work to defend the working class interest, but to do so effectively, they have to inform better and to widely engage the working grass roots.

Questo lavoro, nato da una riflessione generale sulla globalizzazione, si propone di descrivere alcune dinamiche proprie di questo fenomeno e di indagarne il rapporto con i diritti sociali. A questo scopo l'analisi parte da alcuni specifici aspetti della globalizzazione, in particolare quello delle liberalizzazioni e del conseguente aumento degli investimenti diretti esteri e discute della competizione che ha innescato tra i territori per accaparrarsi i capitali da essi provenienti. Quindi, grazie al ricorso al modello di Porter (1990), vengono individuate una via alta ed una via bassa allo sviluppo e si passa a discutere l'influenza decisiva che le scelte dei decisori hanno nel definire quale delle due può essere imboccata. Si individua così il neoliberismo come linea guida delle politiche degli ultimi trenta-trentacinque anni e, dopo aver sottolineato la sua propensione a sostenere la via bassa alla competitività, si passa a descriverne i pesanti attacchi al welfare ed ai diritti dei lavoratori. Dalla discussione emerge che tali politiche sono state praticate da tutte le principali organizzazioni internazionali, dagli Stati e dai partiti, tanto di destra quanto di sinistra, e ci si chiede, quindi, quale attore collettivo possa farsi portatore degli interessi delle classi lavoratrici nella globalizzazione. Quest'attore viene individuato nel sindacato. Per discutere questa tesi, oltre che dell'apparato bibliografico utilizzato anche per il resto della trattazione, il lavoro si avvale di due interviste realizzate appositamente a due dirigenti sindacali sul tema dell'operato internazionale dei sindacati e sull'importanza che esso sembra rivestire per i lavoratori. Proprio con la discussione di quest'ultimo aspetto si giunge a sostenere che i sindacati, organizzati a livello sovranazionale, possono svolgere un lavoro efficace per difendere gli interessi delle classi lavoratrici, ma che, per far sì che ciò possa essere fatto in maniera incisiva, c'è bisogno di un maggiore lavoro di informazione e coinvolgimento della base dei lavoratori.

Competitività e lavoratori nella globalizzazione

MONTALBANO, ANDREA
2016/2017

Abstract

Questo lavoro, nato da una riflessione generale sulla globalizzazione, si propone di descrivere alcune dinamiche proprie di questo fenomeno e di indagarne il rapporto con i diritti sociali. A questo scopo l'analisi parte da alcuni specifici aspetti della globalizzazione, in particolare quello delle liberalizzazioni e del conseguente aumento degli investimenti diretti esteri e discute della competizione che ha innescato tra i territori per accaparrarsi i capitali da essi provenienti. Quindi, grazie al ricorso al modello di Porter (1990), vengono individuate una via alta ed una via bassa allo sviluppo e si passa a discutere l'influenza decisiva che le scelte dei decisori hanno nel definire quale delle due può essere imboccata. Si individua così il neoliberismo come linea guida delle politiche degli ultimi trenta-trentacinque anni e, dopo aver sottolineato la sua propensione a sostenere la via bassa alla competitività, si passa a descriverne i pesanti attacchi al welfare ed ai diritti dei lavoratori. Dalla discussione emerge che tali politiche sono state praticate da tutte le principali organizzazioni internazionali, dagli Stati e dai partiti, tanto di destra quanto di sinistra, e ci si chiede, quindi, quale attore collettivo possa farsi portatore degli interessi delle classi lavoratrici nella globalizzazione. Quest'attore viene individuato nel sindacato. Per discutere questa tesi, oltre che dell'apparato bibliografico utilizzato anche per il resto della trattazione, il lavoro si avvale di due interviste realizzate appositamente a due dirigenti sindacali sul tema dell'operato internazionale dei sindacati e sull'importanza che esso sembra rivestire per i lavoratori. Proprio con la discussione di quest'ultimo aspetto si giunge a sostenere che i sindacati, organizzati a livello sovranazionale, possono svolgere un lavoro efficace per difendere gli interessi delle classi lavoratrici, ma che, per far sì che ciò possa essere fatto in maniera incisiva, c'è bisogno di un maggiore lavoro di informazione e coinvolgimento della base dei lavoratori.
ITA
The aim of this paper, beginning with a general reflection about globalization, is to describe some typical issues of this phenomenon and to examine its connection with social rights. The analysis start from some globalization specific issues, in particular from liberalizations and the related increase of direct foreign investments, and focuses on the competition between territories to obtain capitals from them. Referring to the Porter model (1990), a high road and a low road for international competitiveness are identified and the discussion moves to the importance that decision-makers' choices have in determining which of them is more suitable??. According to this discussion, Neoliberalism has been adopted as the last thirty/thirty-five years policy guideline. After highlighting its tendency to sustain the low road to competitiveness, the paper describes its typical threat to the welfare and to the labour right. From the dissertation emerges that such policy has been followed by all the main international organizations, by national States and by right and left wing parties. Therefore, the following question emerges: which collective stakeholder can stand for the working class interests in the globalization? Trade unions are individuated as the most suitable institutions. To discuss this theory two trade union functionaries were interviewed about the international actions of trade unions and about the importance that workers attribute to them. As a result, it may be affirmed that trade unions, internationally organized, could make an incisive work to defend the working class interest, but to do so effectively, they have to inform better and to widely engage the working grass roots.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
798148_tesimontalbano.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.1 MB
Formato Adobe PDF
1.1 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/143926