ABSTRACT Questa tesi si propone di mettere alla prova le tesi di Davide Sparti espresse in Suoni inauditi. L'improvvisazione nel jazz e nella vita quotidiana [2005]. In questo studio, Sparti istituisce una relazione analogica fra l'improvvisazione jazz e l'improvvisazione nelle relazioni sociali quotidiane. La tesi si propone di mettere alla prova le tesi di Sparti, attraverso la realizzazione di 6 interviste a musicisti jazz professionisti. Con la realizzazione delle interviste intendevo capire fino a che punto il paradigma sottostante all'improvvisazione jazzistica potesse essere esteso in altri ambiti sociali, puntando la lente proprio sul contesto in cui questa connessione mi appariva più evidente, il mondo dei musicisti jazz. Per indagare in tal senso la tecnica più adeguata mi è parsa l'intervista discorsiva declinata nella forma dell'intervista guidata. Questo perché i temi individuati erano molteplici, di conseguenza è stata costruita una traccia che andava in diverse direzioni. E ciò è stato provvidenziale perché, se la traccia fosse stata costruita solo con domande intorno all'ipotesi della connessione tra l'improvvisazione e la quotidianità dei musicisti jazz disgiunta dal loro contesto musicale, ebbene la loro ¿area di autenticità¿ non avrebbe permesso di costruire una documentazione empirica piuttosto corposa come effettivamente è stata. Ciò significa che l'ipotesi da cui muoveva il mio studio non è stata corroborata dai risultati emersi dal materiale empirico, ma significa anche che già in fase di costruzione della documentazione empirica sono emersi altri aspetti altrettanto meritevoli di essere esplorati e approfonditi. Ed è ciò che ho fatto in fase d'analisi mettendo in rilievo temi che si sono imposti ora per la loro forza ora per la loro nitidezza. Uno di questi è l'inaspettato tema che riguarda la possibilità di insegnare jazz, e un altro tema riguarda il come i musicisti descrivono la loro attività e pratica nel fare jazz insieme. E queste descrizioni mi portano a dire che la performance dei jazzisti può essere incorniciata dentro uno spiccato modello corale in cui s'incontrano e s'intrecciano singole individualità fino a formare ¿quasi un'unica entità¿. E in questo modello tutto prende forma proprio a partire dalla forza della coralità.
Suoni inauditi. La metafora dell'improvvisazione jazz nell'interpretazione dei fenomeni sociali
COGGI, CESARE
2016/2017
Abstract
ABSTRACT Questa tesi si propone di mettere alla prova le tesi di Davide Sparti espresse in Suoni inauditi. L'improvvisazione nel jazz e nella vita quotidiana [2005]. In questo studio, Sparti istituisce una relazione analogica fra l'improvvisazione jazz e l'improvvisazione nelle relazioni sociali quotidiane. La tesi si propone di mettere alla prova le tesi di Sparti, attraverso la realizzazione di 6 interviste a musicisti jazz professionisti. Con la realizzazione delle interviste intendevo capire fino a che punto il paradigma sottostante all'improvvisazione jazzistica potesse essere esteso in altri ambiti sociali, puntando la lente proprio sul contesto in cui questa connessione mi appariva più evidente, il mondo dei musicisti jazz. Per indagare in tal senso la tecnica più adeguata mi è parsa l'intervista discorsiva declinata nella forma dell'intervista guidata. Questo perché i temi individuati erano molteplici, di conseguenza è stata costruita una traccia che andava in diverse direzioni. E ciò è stato provvidenziale perché, se la traccia fosse stata costruita solo con domande intorno all'ipotesi della connessione tra l'improvvisazione e la quotidianità dei musicisti jazz disgiunta dal loro contesto musicale, ebbene la loro ¿area di autenticità¿ non avrebbe permesso di costruire una documentazione empirica piuttosto corposa come effettivamente è stata. Ciò significa che l'ipotesi da cui muoveva il mio studio non è stata corroborata dai risultati emersi dal materiale empirico, ma significa anche che già in fase di costruzione della documentazione empirica sono emersi altri aspetti altrettanto meritevoli di essere esplorati e approfonditi. Ed è ciò che ho fatto in fase d'analisi mettendo in rilievo temi che si sono imposti ora per la loro forza ora per la loro nitidezza. Uno di questi è l'inaspettato tema che riguarda la possibilità di insegnare jazz, e un altro tema riguarda il come i musicisti descrivono la loro attività e pratica nel fare jazz insieme. E queste descrizioni mi portano a dire che la performance dei jazzisti può essere incorniciata dentro uno spiccato modello corale in cui s'incontrano e s'intrecciano singole individualità fino a formare ¿quasi un'unica entità¿. E in questo modello tutto prende forma proprio a partire dalla forza della coralità.File | Dimensione | Formato | |
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