L'attivazione oncogenica del pathway di EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor), di frequente riscontro nel carcinoma non a piccole cellule del polmone (NSCLC), è l'obiettivo verso cui sono rivolte terapie oncologiche che utilizzano molecole ad attività inibitoria delle tirosina-chinasi, tra cui erlotinib e gefitinib. Tuttavia non tutti i pazienti affetti da NSCLC rispondono agli inibitori delle tirosina-chinasi (TKIs); esistono, infatti fattori clinici e biologico/molecolari predittivi di risposta ai TKIs, fra i quali hanno particolare rilievo la mutazione del gene EGFR, l'amplificazione genica e la polisomia di alto livello del cromosoma 7. La tecnica di elezione per studiare il numero di copie del gene EGFR è la Fluorescence In Situ Hybridization (FISH). L'UCCC (Cancer Center dell'Università del Colorado) ha proposto dei criteri di interpretazione di questa analisi su EGFR nel NSCLC stratificando i pazienti in FISH positivi (amplificazione del gene EGFR e/o polisomia del cromosoma 7) e negativi. In un sottogruppo di pazienti tuttavia, caratterizzato dalla presenza di molteplici copie sia del gene EGFR sia del centromero del cromosoma 7, la distinzione tra amplificazione genica e polisomia è estremamente difficile; questa distinzione è, però, di grande importanza dato che questi due eventi genetici sono molto diversi tra loro: l'amplificazione determina l'acquisizione di centinaia di copie di una sequenza di DNA o di un gene, mentre la polisomia porta a de-regolazione dell'intero assetto trascrizionale. Inoltre studi in vivo e in vitro hanno suggerito una stretta correlazione tra mutazione e amplificazione del gene EGFR e una possibile associazione tra i due eventi molecolari e la risposta ai TKIs. L'obiettivo dello studio è stato di elaborare un sistema di valutazione che permettesse di discriminare in modo inequivocabile i pazienti con amplificazione di EGFR dai pazienti con polisomia del cromosoma 7. A tale scopo è stata introdotta l'analisi FISH della regione 7q31 distale rispetto ad EGFR e al centromero, in 20 pazienti con NSCLC in stadio avanzato e con un pattern di segnali relativi a EGFR di dubbia interpretazione. L'analisi della regione 7q31 ha confermato i risultati nel 90% dei casi, mentre in due casi i risultati sono discordanti. Un caso classificato come amplificato secondo i criteri dell'UCCC, ha evidenziato tanti segnali della banda 7q31 quanti sono i centromeri dimostrando un assetto polisomico. Il secondo caso classificato come polisomico, al controllo FISH della regione 7q31 ha riportato la presenza di due soli segnali relativi alla regione 7q31 indicando un'amplificazione genica. Il controllo in FISH di una regione sufficientemente distale rispetto al locus EGFR e al relativo centromero, come la regione 7q31, aggiunge accuratezza nell'interpretazione dell'analisi FISH consentendo un preciso inquadramento dello status numerico del gene EGFR. La distinzione tra i due eventi genetici è al momento opportuna, fintanto che il ruolo dell'aumento di copie del gene EGFR nel promuovere e sostenere l'oncogenesi e nel determinare la sensibilità alla terapia con TKIs nei pazienti con NSCLC non sarà completamente chiarito.

Amplificazione del gene EGFR e polisomia del cromosoma 7 nel carcinoma non a piccole cellule del polmone: accuratezza dell'analisi FISH.

CORIGLIANO, MARA
2007/2008

Abstract

L'attivazione oncogenica del pathway di EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor), di frequente riscontro nel carcinoma non a piccole cellule del polmone (NSCLC), è l'obiettivo verso cui sono rivolte terapie oncologiche che utilizzano molecole ad attività inibitoria delle tirosina-chinasi, tra cui erlotinib e gefitinib. Tuttavia non tutti i pazienti affetti da NSCLC rispondono agli inibitori delle tirosina-chinasi (TKIs); esistono, infatti fattori clinici e biologico/molecolari predittivi di risposta ai TKIs, fra i quali hanno particolare rilievo la mutazione del gene EGFR, l'amplificazione genica e la polisomia di alto livello del cromosoma 7. La tecnica di elezione per studiare il numero di copie del gene EGFR è la Fluorescence In Situ Hybridization (FISH). L'UCCC (Cancer Center dell'Università del Colorado) ha proposto dei criteri di interpretazione di questa analisi su EGFR nel NSCLC stratificando i pazienti in FISH positivi (amplificazione del gene EGFR e/o polisomia del cromosoma 7) e negativi. In un sottogruppo di pazienti tuttavia, caratterizzato dalla presenza di molteplici copie sia del gene EGFR sia del centromero del cromosoma 7, la distinzione tra amplificazione genica e polisomia è estremamente difficile; questa distinzione è, però, di grande importanza dato che questi due eventi genetici sono molto diversi tra loro: l'amplificazione determina l'acquisizione di centinaia di copie di una sequenza di DNA o di un gene, mentre la polisomia porta a de-regolazione dell'intero assetto trascrizionale. Inoltre studi in vivo e in vitro hanno suggerito una stretta correlazione tra mutazione e amplificazione del gene EGFR e una possibile associazione tra i due eventi molecolari e la risposta ai TKIs. L'obiettivo dello studio è stato di elaborare un sistema di valutazione che permettesse di discriminare in modo inequivocabile i pazienti con amplificazione di EGFR dai pazienti con polisomia del cromosoma 7. A tale scopo è stata introdotta l'analisi FISH della regione 7q31 distale rispetto ad EGFR e al centromero, in 20 pazienti con NSCLC in stadio avanzato e con un pattern di segnali relativi a EGFR di dubbia interpretazione. L'analisi della regione 7q31 ha confermato i risultati nel 90% dei casi, mentre in due casi i risultati sono discordanti. Un caso classificato come amplificato secondo i criteri dell'UCCC, ha evidenziato tanti segnali della banda 7q31 quanti sono i centromeri dimostrando un assetto polisomico. Il secondo caso classificato come polisomico, al controllo FISH della regione 7q31 ha riportato la presenza di due soli segnali relativi alla regione 7q31 indicando un'amplificazione genica. Il controllo in FISH di una regione sufficientemente distale rispetto al locus EGFR e al relativo centromero, come la regione 7q31, aggiunge accuratezza nell'interpretazione dell'analisi FISH consentendo un preciso inquadramento dello status numerico del gene EGFR. La distinzione tra i due eventi genetici è al momento opportuna, fintanto che il ruolo dell'aumento di copie del gene EGFR nel promuovere e sostenere l'oncogenesi e nel determinare la sensibilità alla terapia con TKIs nei pazienti con NSCLC non sarà completamente chiarito.
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