La terapia EMDR, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, nasce alla fine degli anni Ottanta, grazie alle scoperte della psicologa Francine Shapiro. Diventa subito un innovativo strumento per trattare il Disturbo Post Traumatico da Stress, DPTS. Il suo funzionamento si basa sulla simultanea desensibilizzazione e ristrutturazione cognitiva di ricordi e convinzioni personali conseguenti al trauma: mentre il paziente si concentra su una parte disturbante della memoria traumatica, l'EMDR va a stimolare il sistema di elaborazione adattiva che permette l'integrazione dei ricordi traumatici, la quale conduce ad una ristrutturazione cognitiva ed emotiva. L'obiettivo di questo elaborato è quello di indagare come anche la soluzione dei traumi complessi, si possa ottenere con questa terapia: benchè tali storie di infanzia costellate da traumi ripetuti non abbiano ancora un riconoscimento nosografico all'interno del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM-V, vari clinici hanno già proposto una denominazione ( tra cui J. Herman che lo definisce complex post-traumatic stress disorder, DPTS-c), e trattato il caso con l'EMDR. Una soluzione particolarmente interessante è quella proposta da Khorn (2009), che integra l'EMDR e il trattamento a fasi graduali (phase-oriented), realizzando un percorso terapeutico incentrato sulla preparazione del paziente al confronto con le sensazioni scatenate dall'evento traumatico. Questa attenzione è particolarmente importante infatti per i pazienti che presentano DPTS-c, i quali manifestando spesso sintomi dissociativi correlati all'evento traumatico, a causa di Modelli Operativi Interni disorganizzati che si riattivano nelle situazioni che provocano grande paura come i traumi, devono essere seguiti con maggior cura per non correre il rischio di ritraumatizzazione.
EMDR E TRATTAMENTO DEL DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS-COMPLESSO
FANTONE, ELEONORA
2017/2018
Abstract
La terapia EMDR, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, nasce alla fine degli anni Ottanta, grazie alle scoperte della psicologa Francine Shapiro. Diventa subito un innovativo strumento per trattare il Disturbo Post Traumatico da Stress, DPTS. Il suo funzionamento si basa sulla simultanea desensibilizzazione e ristrutturazione cognitiva di ricordi e convinzioni personali conseguenti al trauma: mentre il paziente si concentra su una parte disturbante della memoria traumatica, l'EMDR va a stimolare il sistema di elaborazione adattiva che permette l'integrazione dei ricordi traumatici, la quale conduce ad una ristrutturazione cognitiva ed emotiva. L'obiettivo di questo elaborato è quello di indagare come anche la soluzione dei traumi complessi, si possa ottenere con questa terapia: benchè tali storie di infanzia costellate da traumi ripetuti non abbiano ancora un riconoscimento nosografico all'interno del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM-V, vari clinici hanno già proposto una denominazione ( tra cui J. Herman che lo definisce complex post-traumatic stress disorder, DPTS-c), e trattato il caso con l'EMDR. Una soluzione particolarmente interessante è quella proposta da Khorn (2009), che integra l'EMDR e il trattamento a fasi graduali (phase-oriented), realizzando un percorso terapeutico incentrato sulla preparazione del paziente al confronto con le sensazioni scatenate dall'evento traumatico. Questa attenzione è particolarmente importante infatti per i pazienti che presentano DPTS-c, i quali manifestando spesso sintomi dissociativi correlati all'evento traumatico, a causa di Modelli Operativi Interni disorganizzati che si riattivano nelle situazioni che provocano grande paura come i traumi, devono essere seguiti con maggior cura per non correre il rischio di ritraumatizzazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
820138_tesitriennalefantoneeleonora.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
328.18 kB
Formato
Adobe PDF
|
328.18 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/143684