La tesi denuncia il modo brutale e disumano con cui gli animali vengono allevati, macellati e consumati all'interno della società moderna, la quale osserva silenziosamente le carneficine compiute dalle industrie della carne che hanno il fine di soddisfare una richiesta di mercato che divora, indifferentemente, non solo altri esseri viventi, ma anche lo stesso essere umano. Il lavoro cerca di segnalare questo processo che nega la libertà e la vita di altre creature e che contamina il nostro corpo attraverso l'uso di farmaci e sostanze nocive. Il primo capitolo descrive brevemente il movimento ecofemminista. Il secondo capitolo si concentra sull'analisi di My Year of Meats di Ruth Ozeki in cui le tematiche del corpo femminile e della macellazione si fondono con le vicende delle due protagoniste. Questa metafora diventa la base per costruire la critica verso i sistemi mediatici, le subdole tecniche di mercato,e le discriminazioni, di qualsiasi genere, diffuse largamente sul suolo statunitense. A questo, segue un approfondimento storico e scientifico riguardante il dietilstilbestrolo (DES). Nel terzo capitolo, attraverso la testimonianza diretta di Ivano Ferrari, si entra in prima persona nel lugubre luogo in cui si consuma il carnaio del bestiame. Le poesie raccolte in Macello e in La Morte Moglie, infatti, riescono a trasmettere il disagio e la sofferenza che sono costretti a vivere gli animali e i loro carnefici, anch'essi obbligati a lavorare in una condizioni precaria e di alienazione. A terminare il percorso, la conclusione, necessaria per tirare le file del discorso e per dare spazio alle riflessioni personali.
IL CORPO DELLE DONNE COME CIBO UN'ANALISI COMPARATA DI MY YEAR OF MEATS DI RUTH OZEKI E DELLE OPERE POETICHE DI IVANO FERRARI
COZZA, GABRIELE
2016/2017
Abstract
La tesi denuncia il modo brutale e disumano con cui gli animali vengono allevati, macellati e consumati all'interno della società moderna, la quale osserva silenziosamente le carneficine compiute dalle industrie della carne che hanno il fine di soddisfare una richiesta di mercato che divora, indifferentemente, non solo altri esseri viventi, ma anche lo stesso essere umano. Il lavoro cerca di segnalare questo processo che nega la libertà e la vita di altre creature e che contamina il nostro corpo attraverso l'uso di farmaci e sostanze nocive. Il primo capitolo descrive brevemente il movimento ecofemminista. Il secondo capitolo si concentra sull'analisi di My Year of Meats di Ruth Ozeki in cui le tematiche del corpo femminile e della macellazione si fondono con le vicende delle due protagoniste. Questa metafora diventa la base per costruire la critica verso i sistemi mediatici, le subdole tecniche di mercato,e le discriminazioni, di qualsiasi genere, diffuse largamente sul suolo statunitense. A questo, segue un approfondimento storico e scientifico riguardante il dietilstilbestrolo (DES). Nel terzo capitolo, attraverso la testimonianza diretta di Ivano Ferrari, si entra in prima persona nel lugubre luogo in cui si consuma il carnaio del bestiame. Le poesie raccolte in Macello e in La Morte Moglie, infatti, riescono a trasmettere il disagio e la sofferenza che sono costretti a vivere gli animali e i loro carnefici, anch'essi obbligati a lavorare in una condizioni precaria e di alienazione. A terminare il percorso, la conclusione, necessaria per tirare le file del discorso e per dare spazio alle riflessioni personali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/143654