Dal luogo al racconto: lo storytelling geografico della collana Contromano Negli ultimi anni abbiamo visto il proliferare di guide di viaggio, riviste specializzate, elenchi di luoghi da visitare e recensioni asettiche. Tutti questi strumenti ci permettono di avere dati, informazioni e valutazioni fredde, impersonali e oggettive su uno specifico luogo, senza far nascere una vera curiosità nel lettore o nel viaggiatore. Grazie allo strumento dello storytelling si aggira questo tipo di divulgazione permettendo al luogo di diventare il protagonista di un racconto che stimola l'attenzione e la curiosità nei nostri lettori, e ancora più importante, favorisce l'immedesimazione di essi nei personaggi del racconto. Il luogo non è più considerato un insieme di coordinate geografiche, ma un contenitore di emozioni, ricordi e sensazioni che avvicinano il lettore a una maggiore comprensione di se stesso. Tra un luogo e il lettore del racconto si crea una relazione che riporta alle origini del viaggio, vissuto come momento formativo della personalità del viaggiatore. Leggendo uno di questi racconti, o la descrizione di un determinato luogo, il narratore permette al lettore di identificarsi in un personaggio facendogli affrontare le sfide tipiche di un viaggio come proprie e conducendolo a un percorso di auto comprensione del proprio Sé. La collana Contromano, edita da Laterza, si propone di fare proprio questo: arrivare ai lettori, parlare loro cercando di conquistarli, usando uno stile non convenzionale. Questi libri raccontano i luoghi dell'anima dei suoi scrittori attraverso uno sguardo spontaneo e intimo della realtà che li ha visti protagonisti. Niente racconti didascalici o enciclopedici, quanto piuttosto una narrazione che aspira ad un percorso di comprensione del Sé e d'identificazione nei personaggi. Dopotutto raccontare un viaggio non ha come unico scopo quello di raccontare un territorio: si tratta di andare alla ricerca di storie che potevano emergere solo così, storie che il cervello aveva rinchiuso nel cassetto, ma che a contatto con un luogo riportano in vita nella mente del lettore ricordi e descrizioni, collocandolo in una posizione di fusione con lo scrittore, provando fiducia ed empatia nei sui confronti. Si dice che raccontare il viaggio equivalga a viaggiare nel racconto e lo storytelling rappresenta un metodo efficace per farlo
Dal luogo al racconto: storytelling geografico nella collana Contromano.
SEGNAN, FEDERICA
2017/2018
Abstract
Dal luogo al racconto: lo storytelling geografico della collana Contromano Negli ultimi anni abbiamo visto il proliferare di guide di viaggio, riviste specializzate, elenchi di luoghi da visitare e recensioni asettiche. Tutti questi strumenti ci permettono di avere dati, informazioni e valutazioni fredde, impersonali e oggettive su uno specifico luogo, senza far nascere una vera curiosità nel lettore o nel viaggiatore. Grazie allo strumento dello storytelling si aggira questo tipo di divulgazione permettendo al luogo di diventare il protagonista di un racconto che stimola l'attenzione e la curiosità nei nostri lettori, e ancora più importante, favorisce l'immedesimazione di essi nei personaggi del racconto. Il luogo non è più considerato un insieme di coordinate geografiche, ma un contenitore di emozioni, ricordi e sensazioni che avvicinano il lettore a una maggiore comprensione di se stesso. Tra un luogo e il lettore del racconto si crea una relazione che riporta alle origini del viaggio, vissuto come momento formativo della personalità del viaggiatore. Leggendo uno di questi racconti, o la descrizione di un determinato luogo, il narratore permette al lettore di identificarsi in un personaggio facendogli affrontare le sfide tipiche di un viaggio come proprie e conducendolo a un percorso di auto comprensione del proprio Sé. La collana Contromano, edita da Laterza, si propone di fare proprio questo: arrivare ai lettori, parlare loro cercando di conquistarli, usando uno stile non convenzionale. Questi libri raccontano i luoghi dell'anima dei suoi scrittori attraverso uno sguardo spontaneo e intimo della realtà che li ha visti protagonisti. Niente racconti didascalici o enciclopedici, quanto piuttosto una narrazione che aspira ad un percorso di comprensione del Sé e d'identificazione nei personaggi. Dopotutto raccontare un viaggio non ha come unico scopo quello di raccontare un territorio: si tratta di andare alla ricerca di storie che potevano emergere solo così, storie che il cervello aveva rinchiuso nel cassetto, ma che a contatto con un luogo riportano in vita nella mente del lettore ricordi e descrizioni, collocandolo in una posizione di fusione con lo scrittore, provando fiducia ed empatia nei sui confronti. Si dice che raccontare il viaggio equivalga a viaggiare nel racconto e lo storytelling rappresenta un metodo efficace per farloFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/143651