L'obiettivo della presente tesi di laurea è quello di raccogliere lo stato dell'arte riguardo alle specie esotiche invasive, specialmente approfondendo gli aspetti ecologici di Ailanthus altissima e Prunus serotina. Sono inoltre raccolte le conoscenze attuali sulle tecniche di gestione e contenimento delle due specie, in particolar modo chimiche e selvicolturali. Gli organismi cosiddetti esotici, ovvero diffusi al di fuori del loro areale originario per azione volontaria o involontaria dell'uomo, sono stati introdotti in tutti i continenti mediante l'azione antropica. Con il termine di introduzione si intende proprio il trasporto da parte dell'uomo di un organismo o di propaguli di esso attraverso una barriera geografica importante. L'invasione si verifica invece quando le piante introdotte sono in grado di generare una prole fertile lontano dal sito di introduzione. Molti studi e progetti sottolineano una connotazione negativa riguardo l'impoverimento della biodiversità e all'impatto degradante in termini ecologici di tali specie. Riveste infatti un ruolo cruciale la conoscenza delle dinamiche ecologiche comuni a tutti gli organismi invasivi e a quelle proprie di ogni specie (autoecologia). La botanica in tal senso è strumento importantissimo per lo studio della fenologia e delle esigenze ecologiche degli organismi vegetali. Non di meno il monitoraggio continuo deve garantire ai tecnici gestionali la tempestività di intervento, laddove possibile. Nei casi in cui l'eradicazione delle specie invasive risulti impossibile o troppo costosa, una gestitone attiva per la produzione del maggior numero possibile di servizi ecosistemici può essere una risposta: in questo stadio la specie deve essere integrata in un ecosistema già presente, andando pian piano a crearne uno del tutto peculiare.
Ecologia e gestione di ailanto (Ailanthus altissima (Mill.) Swingle) e ciliegio tardivo (Prunus serotina Ehrh.) in Piemonte
ANSELMETTO, NICOLÒ
2017/2018
Abstract
L'obiettivo della presente tesi di laurea è quello di raccogliere lo stato dell'arte riguardo alle specie esotiche invasive, specialmente approfondendo gli aspetti ecologici di Ailanthus altissima e Prunus serotina. Sono inoltre raccolte le conoscenze attuali sulle tecniche di gestione e contenimento delle due specie, in particolar modo chimiche e selvicolturali. Gli organismi cosiddetti esotici, ovvero diffusi al di fuori del loro areale originario per azione volontaria o involontaria dell'uomo, sono stati introdotti in tutti i continenti mediante l'azione antropica. Con il termine di introduzione si intende proprio il trasporto da parte dell'uomo di un organismo o di propaguli di esso attraverso una barriera geografica importante. L'invasione si verifica invece quando le piante introdotte sono in grado di generare una prole fertile lontano dal sito di introduzione. Molti studi e progetti sottolineano una connotazione negativa riguardo l'impoverimento della biodiversità e all'impatto degradante in termini ecologici di tali specie. Riveste infatti un ruolo cruciale la conoscenza delle dinamiche ecologiche comuni a tutti gli organismi invasivi e a quelle proprie di ogni specie (autoecologia). La botanica in tal senso è strumento importantissimo per lo studio della fenologia e delle esigenze ecologiche degli organismi vegetali. Non di meno il monitoraggio continuo deve garantire ai tecnici gestionali la tempestività di intervento, laddove possibile. Nei casi in cui l'eradicazione delle specie invasive risulti impossibile o troppo costosa, una gestitone attiva per la produzione del maggior numero possibile di servizi ecosistemici può essere una risposta: in questo stadio la specie deve essere integrata in un ecosistema già presente, andando pian piano a crearne uno del tutto peculiare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/143515