Questa tesi ha come oggetto la chiesa romanica di S. Eusebio: essa sorge nel comune di Castelnuovo Don Bosco che si trova nella zona anticamente indicata come ultra Padum, cioè a sud del fiume Po. Dalle ricerche effettuate è emerso che la chiesa di S. Eusebio, nonostante la sua dedicazione ad un santo paleocristiano, non abbia avuto delle fasi precedenti e quindi la sua fondazione non deve essere collocata in un momento storico precedente a quello romanico. Inoltre, dallo studio delle fasi architettoniche è emersa una continuità di utilizzo della chiesa, che era l'originale parrocchiale e che, in un momento successivo ha perso questa sua funzione per assumere quella di chiesa cimiteriale, come è successo per molte altre chiese dell'epoca. La scelta di tale dedicazione è perciò comprensibile dalla posizione in cui essa sorge e dall'appartenenza alla diocesi di Vercelli. S. Eusebio si erge nel luogo in cui, in epoca medievale, si trovava il confine tra le diocesi di Asti, Torino e Vercelli. Poiché essa faceva parte di quest'ultima si è scelto il patrono di tale diocesi per marcare concretamente e idealmente il punto fino al quale la diocesi vercellese si estendeva. Inoltre, dallo studio del territorio è emerso che, per quanto riguarda l'epoca preistorica, finora non ci sono dati che possano testimoniare una presenza umana, accertata invece in epoca romana grazie ai molti toponimi e ad alcuni ritrovamenti effettuati. Certamente fu nel periodo medievale che questa zona iniziò a svilupparsi maggiormente, tanto che nell'XI e nel XII secolo subì l'iniziativa dei signori de Rivalba che fondarono la città e quindi presumibilmente anche la chiesa oggetto di studio. La motivazione che li portò a fondare una città proprio in quel punto è riscontrabile nelle trame politiche che videro opposti il comune di Asti, loro alleato, e i marchesi del Monferrato, alleati dei Biandrate. Quindi la storia di questa chiesa e del territorio di cui faceva parte ha mostrato come in periodo medievale le circostanze politiche che vennero a crearsi cambiarono anche i luoghi di interesse delle personalità politiche più eminenti. Se in periodo romano la pianura e lo sfruttamento agricolo facevano ricadere la scelta per i luoghi di insediamento su terreni pianeggianti, nel medioevo il bisogno di difesa e di roccaforti da dove esprimere la propria forza portarono i signori a scegliere luoghi fino all'epoca disabitati e comunque senza un popolamento precedente. Castelnuovo è il tipico esempio di questo processo siccome venne fondata proprio in un momento in cui i signori stavano assumendo un ruolo sempre più decisivo nelle vicende politiche del territorio che controllavano e andavano a scontrarsi o ad allearsi con i comuni, i nuovi forti protagonisti della storia. Quindi lo studio delle forme e dei luoghi del popolamento è fondamentale anche per comprendere meglio le intenzioni politiche delle nuove personalità di spicco del panorama politico.
Ecclesia Sancti Eusebii: dati archeologici e indagine territoriale
CANTONO, STEFANIA
2009/2010
Abstract
Questa tesi ha come oggetto la chiesa romanica di S. Eusebio: essa sorge nel comune di Castelnuovo Don Bosco che si trova nella zona anticamente indicata come ultra Padum, cioè a sud del fiume Po. Dalle ricerche effettuate è emerso che la chiesa di S. Eusebio, nonostante la sua dedicazione ad un santo paleocristiano, non abbia avuto delle fasi precedenti e quindi la sua fondazione non deve essere collocata in un momento storico precedente a quello romanico. Inoltre, dallo studio delle fasi architettoniche è emersa una continuità di utilizzo della chiesa, che era l'originale parrocchiale e che, in un momento successivo ha perso questa sua funzione per assumere quella di chiesa cimiteriale, come è successo per molte altre chiese dell'epoca. La scelta di tale dedicazione è perciò comprensibile dalla posizione in cui essa sorge e dall'appartenenza alla diocesi di Vercelli. S. Eusebio si erge nel luogo in cui, in epoca medievale, si trovava il confine tra le diocesi di Asti, Torino e Vercelli. Poiché essa faceva parte di quest'ultima si è scelto il patrono di tale diocesi per marcare concretamente e idealmente il punto fino al quale la diocesi vercellese si estendeva. Inoltre, dallo studio del territorio è emerso che, per quanto riguarda l'epoca preistorica, finora non ci sono dati che possano testimoniare una presenza umana, accertata invece in epoca romana grazie ai molti toponimi e ad alcuni ritrovamenti effettuati. Certamente fu nel periodo medievale che questa zona iniziò a svilupparsi maggiormente, tanto che nell'XI e nel XII secolo subì l'iniziativa dei signori de Rivalba che fondarono la città e quindi presumibilmente anche la chiesa oggetto di studio. La motivazione che li portò a fondare una città proprio in quel punto è riscontrabile nelle trame politiche che videro opposti il comune di Asti, loro alleato, e i marchesi del Monferrato, alleati dei Biandrate. Quindi la storia di questa chiesa e del territorio di cui faceva parte ha mostrato come in periodo medievale le circostanze politiche che vennero a crearsi cambiarono anche i luoghi di interesse delle personalità politiche più eminenti. Se in periodo romano la pianura e lo sfruttamento agricolo facevano ricadere la scelta per i luoghi di insediamento su terreni pianeggianti, nel medioevo il bisogno di difesa e di roccaforti da dove esprimere la propria forza portarono i signori a scegliere luoghi fino all'epoca disabitati e comunque senza un popolamento precedente. Castelnuovo è il tipico esempio di questo processo siccome venne fondata proprio in un momento in cui i signori stavano assumendo un ruolo sempre più decisivo nelle vicende politiche del territorio che controllavano e andavano a scontrarsi o ad allearsi con i comuni, i nuovi forti protagonisti della storia. Quindi lo studio delle forme e dei luoghi del popolamento è fondamentale anche per comprendere meglio le intenzioni politiche delle nuove personalità di spicco del panorama politico.File | Dimensione | Formato | |
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