Con il presente elaborato ci si propone di illustrare l'evoluzione del diritto che si occupa della salute e della sicurezza dei lavoratori, incentivando i sistemi di prevenzione e protezione. Si incomincerà dal d.p.r. n. 547/55, ossia il primo testo organico di disciplina del lavoro. Si passerà poi al d.lgs. 626/94. Ciò grazie al recepimento delle Direttive dell'UE intervenuto con il decreto del 1994. Si sottolineerà come il decreto in questione, muovendosi in ottica dinamica, abbia introdotto per la prima volta l'obbligo in capo al datore di redigere il documento per la valutazione dei rischi (cd. d.v.r.), nel quale individuare tutti i possibili rischi che potrebbero verificarsi in azienda ed i rimedi per rimuoverli o limitarli. Si farà un cenno al d.lgs. 231/2001, con riferimento alla responsabilità da reato degli enti, al fine di considerare quale sia la posizione dell'ente in caso di un illecito commesso da un dipendente o di un danno derivato allo stesso da carenze in materia di protezione e prevenzione. Infine, si farà riferimento al d.lgs. 81/2008, ossia il vigente Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre, si analizzeranno in modo più analitico le diverse figure soggettive che il testo normativo vigente ha recepito dal precedente decreto del 1994, segnalandone, in modo più specifico, diritti, obblighi, compiti e competenze. Saranno, approfonditi i concetti di prevenzione e protezione al fine di osservare come si possa evitare in toto il verificarsi di determinati rischi. Verranno, prese in esame le nozioni di rischio, pericolo e danno, osservando come si tratti di una progressione di lesività per il lavoratore. Si farà, successivamente, riferimento al tema dell'assicurazione obbligatoria a favore dei lavoratori in caso di infortuni derivanti dall'attività lavorativa. A completamento del discorso, si riporteranno le principali statistiche riferite al periodo più attuale, circa la verificazione di infortuni in Italia. Si andrà ad analizzare se il numero di infortuni possa dirsi in aumento o in diminuzione e se aumento o diminuzione si possano dire omogenei o riguardino solo certe Regioni italiane o certe tipologie di lavoratori (uomini o donne, lavoratori più giovani o più anziani). A conclusione della tesi, saranno analizzati sei casi concreti riferiti ad infortuni con esito mortale che si sono effettivamente verificati in diversi ambiti lavorativi e con riferimento a diverse attività. All'esito della trattazione dei citati argomenti ci si auspica di essere riusciti a dimostrare che, ad oggi, nonostante le evoluzioni normative in materia di sicurezza sul lavoro e i mezzi più efficienti di cui le nuove aziende potenzialmente dispongono, gli infortuni sul lavoro (con esito anche mortale) sono ancora troppo numerosi. Il sistema di gestione ed organizzazione in tema di sicurezza aziendale è sicuramente un sistema complesso e dispendioso ¿ a tal fine è stato disciplina in modo articolato e meticoloso dalla legge- che, ancora troppo spesso, si presta ad essere, volontariamente o solo colposamente, eluso. Ciò che si mira a dimostrare è che la disciplina normativa rappresenta certamente, come in tutti i settori, una base fondamentale per un corretto svolgimento dell'attività umana, ma non è l'unico fattore in grado di influire sullo svolgimento della stessa, solo superando una volta per tutte un modo di pensare più orientato, rispettivamente, alle necessità pratiche di vita o al profitto, piuttosto che all'effettiva tutela della sicurezza e della vita, si potrà aspirare ad una corretta applicazione della legge in materia di protezione e prevenzione sul lavoro.

Organizzazione d'impresa e infortuni in Italia

PIRAS, RICCARDO
2017/2018

Abstract

Con il presente elaborato ci si propone di illustrare l'evoluzione del diritto che si occupa della salute e della sicurezza dei lavoratori, incentivando i sistemi di prevenzione e protezione. Si incomincerà dal d.p.r. n. 547/55, ossia il primo testo organico di disciplina del lavoro. Si passerà poi al d.lgs. 626/94. Ciò grazie al recepimento delle Direttive dell'UE intervenuto con il decreto del 1994. Si sottolineerà come il decreto in questione, muovendosi in ottica dinamica, abbia introdotto per la prima volta l'obbligo in capo al datore di redigere il documento per la valutazione dei rischi (cd. d.v.r.), nel quale individuare tutti i possibili rischi che potrebbero verificarsi in azienda ed i rimedi per rimuoverli o limitarli. Si farà un cenno al d.lgs. 231/2001, con riferimento alla responsabilità da reato degli enti, al fine di considerare quale sia la posizione dell'ente in caso di un illecito commesso da un dipendente o di un danno derivato allo stesso da carenze in materia di protezione e prevenzione. Infine, si farà riferimento al d.lgs. 81/2008, ossia il vigente Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre, si analizzeranno in modo più analitico le diverse figure soggettive che il testo normativo vigente ha recepito dal precedente decreto del 1994, segnalandone, in modo più specifico, diritti, obblighi, compiti e competenze. Saranno, approfonditi i concetti di prevenzione e protezione al fine di osservare come si possa evitare in toto il verificarsi di determinati rischi. Verranno, prese in esame le nozioni di rischio, pericolo e danno, osservando come si tratti di una progressione di lesività per il lavoratore. Si farà, successivamente, riferimento al tema dell'assicurazione obbligatoria a favore dei lavoratori in caso di infortuni derivanti dall'attività lavorativa. A completamento del discorso, si riporteranno le principali statistiche riferite al periodo più attuale, circa la verificazione di infortuni in Italia. Si andrà ad analizzare se il numero di infortuni possa dirsi in aumento o in diminuzione e se aumento o diminuzione si possano dire omogenei o riguardino solo certe Regioni italiane o certe tipologie di lavoratori (uomini o donne, lavoratori più giovani o più anziani). A conclusione della tesi, saranno analizzati sei casi concreti riferiti ad infortuni con esito mortale che si sono effettivamente verificati in diversi ambiti lavorativi e con riferimento a diverse attività. All'esito della trattazione dei citati argomenti ci si auspica di essere riusciti a dimostrare che, ad oggi, nonostante le evoluzioni normative in materia di sicurezza sul lavoro e i mezzi più efficienti di cui le nuove aziende potenzialmente dispongono, gli infortuni sul lavoro (con esito anche mortale) sono ancora troppo numerosi. Il sistema di gestione ed organizzazione in tema di sicurezza aziendale è sicuramente un sistema complesso e dispendioso ¿ a tal fine è stato disciplina in modo articolato e meticoloso dalla legge- che, ancora troppo spesso, si presta ad essere, volontariamente o solo colposamente, eluso. Ciò che si mira a dimostrare è che la disciplina normativa rappresenta certamente, come in tutti i settori, una base fondamentale per un corretto svolgimento dell'attività umana, ma non è l'unico fattore in grado di influire sullo svolgimento della stessa, solo superando una volta per tutte un modo di pensare più orientato, rispettivamente, alle necessità pratiche di vita o al profitto, piuttosto che all'effettiva tutela della sicurezza e della vita, si potrà aspirare ad una corretta applicazione della legge in materia di protezione e prevenzione sul lavoro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/143229