This dissertation aims to analyze the short story Satsujin Shussan (The Murderous Birth) by the contemporary writer Murata Sayaka, considering specifically the representation of the female body and the dystopian society in which is set. The short story that title the book describe a world where murder is legalized by the government, only if the umihito (the killer) gives birth ten times before the execution takes place. Assisted reproduction is common, but sex for reproductive purpose only is a privilege. Murata through her writing questions societal norms we are used to, creating doubts in the reader about their validity and effects. The article analyze the shared elements of modern Japan and the fiction world through the low birth rates lenses, associating the characters experience as women in a system that asks them to produce and be a product, to the experiences of modern Japanese women. Even if Murata doesn’t identify as feminist, as she declares in various interviews, the writing style and the story suggest a critical vision on society and the gender roles in act.
Questa dissertazione punta ad analizzare l'opera Satsujin Shussan (Parti e omicidi) della scrittrice contemporanea giapponese Murata Sayaka, nello specifico viene presa in considerazione la rappresentazione del corpo femminile e della società distopica in cui è ambientato. Il racconto che dà titolo alla raccolta descrive un mondo dove l’omicidio è legalizzato dal governo, solo a patto che si portino precedentemente a termine dieci gravidanze. La riproduzione attraverso gravidanza assistita è comune, e il sesso, come azione risultante nella creazione di un nucleo familiare, diventa un lusso. Murata attraverso la sua scrittura mette in discussione le norme sociali a cui siamo abituati, creando nel lettore quesiti sulla validità della loro efficacia ed esistenza. All'interno dell'articolo viene presa in analisi la similitudine tra la società giapponese attuale e quella di fiction rappresentata, affrontando il tema della bassa natalità in Giappone associato all'esperienza delle protagoniste nel navigare le proprie vite in quanto donne all'interno di un sistema che chiede loro di produrre nuovi individui. Sebbene Murata non si definisca femminista, come dichiara in diverse interviste, il racconto suggerisce una visione critica della società e dei ruoli di genere.
"Satsujin Shussan" di Murata Sayaka
CONCILIO, REBECCA
2023/2024
Abstract
Questa dissertazione punta ad analizzare l'opera Satsujin Shussan (Parti e omicidi) della scrittrice contemporanea giapponese Murata Sayaka, nello specifico viene presa in considerazione la rappresentazione del corpo femminile e della società distopica in cui è ambientato. Il racconto che dà titolo alla raccolta descrive un mondo dove l’omicidio è legalizzato dal governo, solo a patto che si portino precedentemente a termine dieci gravidanze. La riproduzione attraverso gravidanza assistita è comune, e il sesso, come azione risultante nella creazione di un nucleo familiare, diventa un lusso. Murata attraverso la sua scrittura mette in discussione le norme sociali a cui siamo abituati, creando nel lettore quesiti sulla validità della loro efficacia ed esistenza. All'interno dell'articolo viene presa in analisi la similitudine tra la società giapponese attuale e quella di fiction rappresentata, affrontando il tema della bassa natalità in Giappone associato all'esperienza delle protagoniste nel navigare le proprie vite in quanto donne all'interno di un sistema che chiede loro di produrre nuovi individui. Sebbene Murata non si definisca femminista, come dichiara in diverse interviste, il racconto suggerisce una visione critica della società e dei ruoli di genere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1432