Commercio ambulante e Direttiva Bolkestein: problemi e soluzioni Un lavoro decisivo per il nostro commercio al dettaglio è rappresentato da quello dell'ambulante. Non c'è solo la grande distribuzione; continua, infatti, a sopravvivere nel nostro commercio una tradizione: quella dei mercati e delle bancarelle, che ruota attorno alla figura, appunto, del venditore ambulante. Ambulante oggi vuol dire talvolta anche artigiano, venditore di oggetti creati in proprio con maestria e fantasia. Ho deciso di dedicare la mia tesi di laurea a questo tema a seguito del tirocinio effettuato presso il comune di Nichelino, nell'ufficio Commercio e Polizia Amministrativa. La tesi in questione inizia facendo inizialmente una panoramica del commercio ambulante partendo dall'evoluzione e dallo sviluppo di questo in età più antiche; ad esempio facendo denotare come l'attività commerciale sia iniziata col baratto, grazie al quale si crearono contatti, relazioni e scambi, non solo di prodotti ma, anche di informazioni, linguaggi, innovazioni tecnologiche e sapere tra civiltà diverse. E' fondamentale, per comprendere come avvengono le dinamiche del commercio su area pubblica, fare riferimento alle fonti normative che disciplinano la materia. Sono partita dalle norme nazionali, dal REGIO DECRETO del 18 giugno 1931, n. 773 (tulps), passando poi alla legge 19 Maggio 1976 n. 398, con cui è entrata in vigore la Disciplina del Commercio Ambulante, poi con il Decreto Legislativo 31 Marzo 1998, n.114 , noto anche come Decreto Bersani, che prevedeva una riforma della disciplina relativa al settore commerciale. Dal piano nazionale sono passata poi a quello regionale visto che l'attività di commercio ambulante, meglio definita come ¿commercio al dettaglio su area pubblica¿ è disciplinata dalla legge che stabilisce alcuni principi generali, rimandando però alle singole Regioni la programmazione dello sviluppo commerciale e la definizione dei relativi criteri di pianificazione urbanistica; ho citato poi le direttive europee in materia, in particolare la Direttiva 2006/123/CE detta Bolkestain, su cui mi sono soffermata. Ho continuato analizzando nel concreto le modalità applicative del commercio ambulante come le sue dinamiche attraverso l'analisi dei diversi tipi di posteggio presenti: fisso o mobile e l'analisi dei diversi settori merceologici. Ho delineato successivamente le problematiche derivanti dall'applicazione della direttiva europea 2006/103/CE denominata Bolkestein, soprattutto per quanto riguarda il problema degli ambulanti con gerenze, in quanto vi è un problema per il periodo transitorio in assenza di contratto di affitto d'azienda. Per cercare di sopperire, la Responsabile del ufficio commercio del comune di Nichelino, ha proposto l'adozione di un contratto di associazione in partecipazione tra imprese o tra persona fisica e impresa, questo contratto potrebbe risolvere e addirittura sostituire il contratto d'affitto d'azienda tra gli ambulanti. Ho analizzato poi il contratto in questione. Ho terminato il mio elaborato con il DECRETO MILLE PROROGHE 30/12/2016 N. 244 che ha prorogato definitivamente la scadenza delle concessioni al 31 DICEMBRE 2018, senza aver trovato quindi, almeno per il momento, una soluzione alla problematica trattata.
commercio ambulante e direttiva bolkestein problemi e soluzioni
CARGALLI, ELEONORA
2016/2017
Abstract
Commercio ambulante e Direttiva Bolkestein: problemi e soluzioni Un lavoro decisivo per il nostro commercio al dettaglio è rappresentato da quello dell'ambulante. Non c'è solo la grande distribuzione; continua, infatti, a sopravvivere nel nostro commercio una tradizione: quella dei mercati e delle bancarelle, che ruota attorno alla figura, appunto, del venditore ambulante. Ambulante oggi vuol dire talvolta anche artigiano, venditore di oggetti creati in proprio con maestria e fantasia. Ho deciso di dedicare la mia tesi di laurea a questo tema a seguito del tirocinio effettuato presso il comune di Nichelino, nell'ufficio Commercio e Polizia Amministrativa. La tesi in questione inizia facendo inizialmente una panoramica del commercio ambulante partendo dall'evoluzione e dallo sviluppo di questo in età più antiche; ad esempio facendo denotare come l'attività commerciale sia iniziata col baratto, grazie al quale si crearono contatti, relazioni e scambi, non solo di prodotti ma, anche di informazioni, linguaggi, innovazioni tecnologiche e sapere tra civiltà diverse. E' fondamentale, per comprendere come avvengono le dinamiche del commercio su area pubblica, fare riferimento alle fonti normative che disciplinano la materia. Sono partita dalle norme nazionali, dal REGIO DECRETO del 18 giugno 1931, n. 773 (tulps), passando poi alla legge 19 Maggio 1976 n. 398, con cui è entrata in vigore la Disciplina del Commercio Ambulante, poi con il Decreto Legislativo 31 Marzo 1998, n.114 , noto anche come Decreto Bersani, che prevedeva una riforma della disciplina relativa al settore commerciale. Dal piano nazionale sono passata poi a quello regionale visto che l'attività di commercio ambulante, meglio definita come ¿commercio al dettaglio su area pubblica¿ è disciplinata dalla legge che stabilisce alcuni principi generali, rimandando però alle singole Regioni la programmazione dello sviluppo commerciale e la definizione dei relativi criteri di pianificazione urbanistica; ho citato poi le direttive europee in materia, in particolare la Direttiva 2006/123/CE detta Bolkestain, su cui mi sono soffermata. Ho continuato analizzando nel concreto le modalità applicative del commercio ambulante come le sue dinamiche attraverso l'analisi dei diversi tipi di posteggio presenti: fisso o mobile e l'analisi dei diversi settori merceologici. Ho delineato successivamente le problematiche derivanti dall'applicazione della direttiva europea 2006/103/CE denominata Bolkestein, soprattutto per quanto riguarda il problema degli ambulanti con gerenze, in quanto vi è un problema per il periodo transitorio in assenza di contratto di affitto d'azienda. Per cercare di sopperire, la Responsabile del ufficio commercio del comune di Nichelino, ha proposto l'adozione di un contratto di associazione in partecipazione tra imprese o tra persona fisica e impresa, questo contratto potrebbe risolvere e addirittura sostituire il contratto d'affitto d'azienda tra gli ambulanti. Ho analizzato poi il contratto in questione. Ho terminato il mio elaborato con il DECRETO MILLE PROROGHE 30/12/2016 N. 244 che ha prorogato definitivamente la scadenza delle concessioni al 31 DICEMBRE 2018, senza aver trovato quindi, almeno per il momento, una soluzione alla problematica trattata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/143095