La sindrome del burnout è un fenomeno attuale e globale spesso sottovalutato, in particolare nel contesto italiano dove gli studi e le ricerche sono minori rispetto ad altri Paesi. Il termine è utilizzato per definire un logoramento dello stato emotivo degli operatori impiegati nei rapporti con il pubblico o nelle professioni di aiuto sociale (¿helping professions¿), ovvero professioni nelle quali il rapporto continuo con l'utente, in particolare quando questo è portatore di problemi o di motivi di sofferenza, ha un'importanza centrale. I professionisti dell'aiuto, tra cui gli assistenti sociali, sono particolarmente predisposti alla sindrome del burnout. La loro professione è basata su una ¿relazione di aiuto¿ tra colui che dà e colui che riceve, una relazione che implica rapporti personali con soggetti in difficoltà che richiedono un contatto emozionale, un elevato coinvolgimento emotivo, tale da comportare una maggiore vulnerabilità alla sindrome. Tutto ciò comporta una progressiva perdita di energia, obiettivi e motivazione, fino a causare apatia o assenteismo con conseguente diminuzione del livello di qualità ed efficienza del servizio offerto agli utenti. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare il fenomeno del burnout, con particolare attenzione alle professioni sociali, e i relativi strumenti di valutazione; evidenziare i sintomi, le cause e i fattori di rischio ad esso associati; identificare le conseguenze della sindrome sia sull'operatore che sulla sfera socio-ambientale in cui esso interagisce; esaminare la legislazione vigente in materia; individuare, in particolare, possibili misure di prevenzione, gestione ed intervento per limitare gli effetti del burnout non solo sul soggetto ma anche sull'utenza e sulla qualità del servizio. Per raggiungere gli obiettivi dello studio ci si è avvalsi di un'attenta ricerca bibliografica e della consultazione di articoli e pubblicazioni specialistiche, prevalentemente in lingua inglese. In conclusione, questo elaborato conferma che gli operatori affetti da burnout sono soggetti ad un sovraccarico emozionale a cui fa seguito un esaurimento emozionale e una vera e propria sofferenza personale. Per ridurre il rischio di burnout, in tali operatori, è necessario tuttavia agire non solo a livello individuale ma anche a livello collettivo e istituzionale tramite l'organizzazione del lavoro e attraverso un approccio preventivo. La prevenzione rappresenta un fondamentale investimento per il futuro dell'organizzazione che potrà fornire servizi più efficienti e con una qualità maggiore in quanto gestiti da operatori competenti e appagati su cui l'organizzazione stessa ha investito.
Il burnout nelle professioni di aiuto. Bruciarsi lentamente: la fatica di aiutare gli altri.
STROLA, FABIOLA
2016/2017
Abstract
La sindrome del burnout è un fenomeno attuale e globale spesso sottovalutato, in particolare nel contesto italiano dove gli studi e le ricerche sono minori rispetto ad altri Paesi. Il termine è utilizzato per definire un logoramento dello stato emotivo degli operatori impiegati nei rapporti con il pubblico o nelle professioni di aiuto sociale (¿helping professions¿), ovvero professioni nelle quali il rapporto continuo con l'utente, in particolare quando questo è portatore di problemi o di motivi di sofferenza, ha un'importanza centrale. I professionisti dell'aiuto, tra cui gli assistenti sociali, sono particolarmente predisposti alla sindrome del burnout. La loro professione è basata su una ¿relazione di aiuto¿ tra colui che dà e colui che riceve, una relazione che implica rapporti personali con soggetti in difficoltà che richiedono un contatto emozionale, un elevato coinvolgimento emotivo, tale da comportare una maggiore vulnerabilità alla sindrome. Tutto ciò comporta una progressiva perdita di energia, obiettivi e motivazione, fino a causare apatia o assenteismo con conseguente diminuzione del livello di qualità ed efficienza del servizio offerto agli utenti. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare il fenomeno del burnout, con particolare attenzione alle professioni sociali, e i relativi strumenti di valutazione; evidenziare i sintomi, le cause e i fattori di rischio ad esso associati; identificare le conseguenze della sindrome sia sull'operatore che sulla sfera socio-ambientale in cui esso interagisce; esaminare la legislazione vigente in materia; individuare, in particolare, possibili misure di prevenzione, gestione ed intervento per limitare gli effetti del burnout non solo sul soggetto ma anche sull'utenza e sulla qualità del servizio. Per raggiungere gli obiettivi dello studio ci si è avvalsi di un'attenta ricerca bibliografica e della consultazione di articoli e pubblicazioni specialistiche, prevalentemente in lingua inglese. In conclusione, questo elaborato conferma che gli operatori affetti da burnout sono soggetti ad un sovraccarico emozionale a cui fa seguito un esaurimento emozionale e una vera e propria sofferenza personale. Per ridurre il rischio di burnout, in tali operatori, è necessario tuttavia agire non solo a livello individuale ma anche a livello collettivo e istituzionale tramite l'organizzazione del lavoro e attraverso un approccio preventivo. La prevenzione rappresenta un fondamentale investimento per il futuro dell'organizzazione che potrà fornire servizi più efficienti e con una qualità maggiore in quanto gestiti da operatori competenti e appagati su cui l'organizzazione stessa ha investito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142944