Il rapporto tra il giudizio conoscitivo e il giudizio estetico in Kant. Riflessioni a partire dal dibattito tra Emilio Garroni, Claudio La Rocca, Dieter Henrich e Paul Guyer.

This thesis explores the relationship between aesthetic judgment and reflective cognitive judgment in Kant's philosophy. The central question analyzed concerns the extent to which the reflection present in aesthetic judgment can be connected to the reflective phase that characterizes cognitive judgment. The Kantian notion of the faculty of judgment, which operates in both the aesthetic and cognitive domains, serves as the foundation for this investigation. By analyzing the interaction between imagination and intellect in both aesthetic and cognitive contexts, the thesis aims to determine whether these two types of judgment, although grounded in the same faculties, lead to distinct outcomes or share common processes. The investigation shows that while both judgments involve reflection, aesthetic judgment places particular emphasis on a claim to subjective universal validity, based on the harmonious free play of the cognitive faculties. In contrast, cognitive judgment aims at objective knowledge through the application of concepts. The thesis also examines the philosophical debates on this topic, focusing on the interpretations of key scholars such as Emilio Garroni, Claudio La Rocca, Dieter Henrich, and Paul Guyer. Garroni and Guyer propose an integrated view of the relationship between aesthetic and cognitive judgment, while La Rocca and Henrich emphasize their distinction. These discussions highlight the broader implications of Kant’s theory, particularly regarding the intersubjective universality of aesthetic judgment and its role in human cognition. Through a detailed analysis of these perspectives, the work underscores the complexity of Kant’s aesthetic theory and contributes to ongoing philosophical discussions on the relationship between aesthetics, knowledge, and subjectivity.

Questa tesi esplora il rapporto tra il giudizio estetico e il giudizio conoscitivo riflettente nella filosofia di Kant. La questione centrale analizzata riguarda la misura in cui la riflessione presente nel giudizio estetico possa essere connessa alla fase riflettente che caratterizza il giudizio conoscitivo. La nozione kantiana di facoltà di giudizio, che opera sia nel dominio estetico sia in quello conoscitivo, costituisce il fondamento di questa indagine. Attraverso l’analisi dell’interazione tra immaginazione e intelletto nei contesti estetici e cognitivi, l’obiettivo della tesi è determinare se questi due tipi di giudizio, pur fondati sulle stesse facoltà, portino a esiti distinti o condividano processi comuni. L’indagine mostra che, sebbene entrambi i giudizi coinvolgano la riflessione, il giudizio estetico pone un’enfasi particolare su una pretesa di validità universale soggettiva, basata sul gioco libero e armonioso delle facoltà cognitive. Al contrario, il giudizio conoscitivo mira alla conoscenza oggettiva mediante l’applicazione di concetti. La tesi analizza inoltre i dibattiti filosofici su questo tema, concentrandosi sulle interpretazioni di studiosi rilevanti come Emilio Garroni, Claudio La Rocca, Dieter Henrich e Paul Guyer. Garroni e Guyer propongono una visione integrata del rapporto tra giudizio estetico e giudizio conoscitivo, mentre La Rocca e Henrich ne evidenziano la distinzione. Queste discussioni mettono in luce le implicazioni più ampie della teoria kantiana, in particolare per quanto riguarda l’universalità intersoggettiva del giudizio estetico e il suo ruolo nella cognizione umana. Attraverso un’analisi dettagliata di queste prospettive, il lavoro evidenzia la complessità della teoria estetica kantiana e contribuisce alle discussioni filosofiche in corso sul rapporto tra estetica, conoscenza e soggettività.