Il settore moda è un fenomeno trainante del made in Italy, riconosciuto per la sua eccellenza competitiva a livello internazionale. Tanto più in un momento in cui sul panorama mondiale pesa una vera è propria ¿gelata¿, il marchio si costituisce come veicolo privilegiato di questa identità, ma da solo non basta; spesso è necessario associarvi tipologie di business capaci di soddisfare, a tutti i livelli, le esigenze di un mercato al limite della saturazione ma allo stesso tempo sempre più esigente. Per realizzare entrambi gli obiettivi, l'azienda Tessilform ha dato vita ad un fenomeno industriale che unisca la rapidità nella realizzazione e nei rifornimenti dei canali distributivi, politiche di marchio a prezzi accessibili, grande distribuzione e un uso attento della pubblicità. La fast fashion è il risultato di questa intuizione, e il marchio Patrizia Pepe Firenze è nato e si è sviluppato facendo propria questa logica. Tra le varie discipline che si sono avvicinate a questi argomenti, la semiotica si è dimostrata abile nel comprendere e tradurre i meccanismi e i processi che tengono legati produttori, distributori, consumatori e mezzi di comunicazione attraverso il dispositivo della marca. Nella cornice dell'evoluzione tecnologica in atto, il nostro contributo fornisce un'indagine delle strategie messe in atto dal marchio Patrizia Pepe Firenze in questa direzione, sulla base degli studi e delle riflessioni sviluppate in ambito semiotico. Nella prima parte dell'analisi verrà approfondito il concetto di marca come dispositivo di senso. Attraverso alcuni stralci di comunicazione istituzionale, si cercherà di evidenziare i valori che rappresentano il ¿patto¿ che il marchio Patrizia Pepe Firenze intende instaurare con i propri destinatari sfruttando il canale classico delle riviste di moda, e del web. Per confermare tali valori, approfondiremo le linee teoriche e ci serviremo degli approcci metodologici cari all'analisi semiotica, quali il percorso generativo del senso e i mondi possibili, l'enunciazione e i regimi discorsivi. Dal confronto con i principali competitors cercheremo di evidenziare tra le varie strategie pubblicitarie, quelle atte ad ottenere il maggior grado di differenziazione possibile. La seconda parte invece si sposterà sul web, inscrivendo l'osservazione del funzionamento del sito istituzionale e di quello e-commerce nel più ampio scenario dell'immagine coordinata. Mutuando alcune nozioni fondamentali dallo studio sulla Human Computer Interaction calate in una dimensione narrativa, a fronte di un'analisi critica dell'interfaccia utente, si cercherà di far emergere i limiti e i vantaggi dell'utilizzo della rete come strumento di marketing. Tenuto doverosamente conto di coloro che saranno i possibili fruitori di questo elaborato, nella parte conclusiva si forniranno alcuni spunti di riflessione in vista di eventuali prospettive future, valutando l'approccio metodologico dello user centered design fondamentale tanto sul piano funzionale, quanto su quello etico.

Il fenomeno del fast fashion in Italia: analisi semiotica del caso Patrizia Pepe Firenze

MANZI, SANTE
2009/2010

Abstract

Il settore moda è un fenomeno trainante del made in Italy, riconosciuto per la sua eccellenza competitiva a livello internazionale. Tanto più in un momento in cui sul panorama mondiale pesa una vera è propria ¿gelata¿, il marchio si costituisce come veicolo privilegiato di questa identità, ma da solo non basta; spesso è necessario associarvi tipologie di business capaci di soddisfare, a tutti i livelli, le esigenze di un mercato al limite della saturazione ma allo stesso tempo sempre più esigente. Per realizzare entrambi gli obiettivi, l'azienda Tessilform ha dato vita ad un fenomeno industriale che unisca la rapidità nella realizzazione e nei rifornimenti dei canali distributivi, politiche di marchio a prezzi accessibili, grande distribuzione e un uso attento della pubblicità. La fast fashion è il risultato di questa intuizione, e il marchio Patrizia Pepe Firenze è nato e si è sviluppato facendo propria questa logica. Tra le varie discipline che si sono avvicinate a questi argomenti, la semiotica si è dimostrata abile nel comprendere e tradurre i meccanismi e i processi che tengono legati produttori, distributori, consumatori e mezzi di comunicazione attraverso il dispositivo della marca. Nella cornice dell'evoluzione tecnologica in atto, il nostro contributo fornisce un'indagine delle strategie messe in atto dal marchio Patrizia Pepe Firenze in questa direzione, sulla base degli studi e delle riflessioni sviluppate in ambito semiotico. Nella prima parte dell'analisi verrà approfondito il concetto di marca come dispositivo di senso. Attraverso alcuni stralci di comunicazione istituzionale, si cercherà di evidenziare i valori che rappresentano il ¿patto¿ che il marchio Patrizia Pepe Firenze intende instaurare con i propri destinatari sfruttando il canale classico delle riviste di moda, e del web. Per confermare tali valori, approfondiremo le linee teoriche e ci serviremo degli approcci metodologici cari all'analisi semiotica, quali il percorso generativo del senso e i mondi possibili, l'enunciazione e i regimi discorsivi. Dal confronto con i principali competitors cercheremo di evidenziare tra le varie strategie pubblicitarie, quelle atte ad ottenere il maggior grado di differenziazione possibile. La seconda parte invece si sposterà sul web, inscrivendo l'osservazione del funzionamento del sito istituzionale e di quello e-commerce nel più ampio scenario dell'immagine coordinata. Mutuando alcune nozioni fondamentali dallo studio sulla Human Computer Interaction calate in una dimensione narrativa, a fronte di un'analisi critica dell'interfaccia utente, si cercherà di far emergere i limiti e i vantaggi dell'utilizzo della rete come strumento di marketing. Tenuto doverosamente conto di coloro che saranno i possibili fruitori di questo elaborato, nella parte conclusiva si forniranno alcuni spunti di riflessione in vista di eventuali prospettive future, valutando l'approccio metodologico dello user centered design fondamentale tanto sul piano funzionale, quanto su quello etico.
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