This study deals with the recent issues regarding terrorism and radicalization. In order to fully understand the psychological implications linked to this phenomenon, the paper applies the 'Personal Significance Quest' model introduced by Kruglanski et al. (2014). In the first section takes place the analysis of the terms related to terrorism (e. g. fundamentalism, terrorism, radicalization) that are commonly used by the media. In addition, the purpose is to clarify the definitions and meanings of such terms and describe the so called radical behavior. In the second section, I examine in depth the process of radicalization with the support of the aforementioned model by Kruglanski et al. (2014). Therefore, I suggest the individual, contextual and economic factors that are possibly involved in radicalization. Following, in the third section, the focus shifts toward the role-play of 'violence promoting ideologies' that are part of the recruitment process of terrorists. A particular attention is given to psychological connotations related to such ideologies and to the major factors that make them 'cognitively indoctrinable' and 'socially sharable' by terroristic ingroups. In the last chapter of the paper I analyze the process of the de-radicalization with the support of real examples of re-education programs for detained terrorists. For instance the Iraqi protocol TF-134 and the Srilankan programs supporting members of the terroristic group called 'Black Tamil Tigers'.
Il seguente lavoro si propone di affrontare il tema di attualità della radicalizzazione connesso al terrorismo, presentando, in particolar modo, il modello della Personal Significance Quest proposto da Kruglanski et al. (2014) al fine di comprendere quali siano i processi psicologici sottostanti tale fenomeno, scelto o subìto dagli individui. All'interno della trattazione, verranno dapprima, nel capitolo I, sottoposti a disamina i termini comuni del terrorismo impiegati nel cosiddetto ¿lessico dei media¿ (fondamentalismo, terrorismo, radicalizzazione) cercando di fare chiarezza sui loro significati, e, infine, una breve definizione di comportamento radicale. A seguire, nel capitolo II, si approfondirà il processo di radicalizzazione, così come proposto e interpretato dagli autori del modello sopraccitato, facendo riferimento alle variabili individuali, contestuali ed economiche implicate. Ci si focalizzerà, nel corso del III capitolo, sul ruolo che le 'violence promoting ideologies' assumono all'interno di tutto l'apparato di reclutamento e arruolamento dei terroristi, soffermandosi maggiormente, in termini psicologici, sulla loro composizione e sugli elementi retorico-semantici essenziali che le rendono 'cognitivamente' indottrinabili e 'socialmente' condivisibili all'interno dell'ingroup terroristico. A conclusione del lavoro si toccherà il complesso, quanto ancora povero di letteratura, processo di de-radicalizzazione e, lungi dal presentarne un modello, si preferirà concentrarsi su esempi concreti di programmi e interventi riusciti di moderazione/rieducazione di carcerati con accusa di terrorismo: in Iraq, il protocollo TF-134, e in Sri Lanka i programmi a sostegno di individui appartenenti al gruppo terroristico dei 'Black Tamil Tigers'.
Radicalizzazione e terrorismo: spunti per un'analisi psicosociale
BOSIO, EMANUELE
2016/2017
Abstract
Il seguente lavoro si propone di affrontare il tema di attualità della radicalizzazione connesso al terrorismo, presentando, in particolar modo, il modello della Personal Significance Quest proposto da Kruglanski et al. (2014) al fine di comprendere quali siano i processi psicologici sottostanti tale fenomeno, scelto o subìto dagli individui. All'interno della trattazione, verranno dapprima, nel capitolo I, sottoposti a disamina i termini comuni del terrorismo impiegati nel cosiddetto ¿lessico dei media¿ (fondamentalismo, terrorismo, radicalizzazione) cercando di fare chiarezza sui loro significati, e, infine, una breve definizione di comportamento radicale. A seguire, nel capitolo II, si approfondirà il processo di radicalizzazione, così come proposto e interpretato dagli autori del modello sopraccitato, facendo riferimento alle variabili individuali, contestuali ed economiche implicate. Ci si focalizzerà, nel corso del III capitolo, sul ruolo che le 'violence promoting ideologies' assumono all'interno di tutto l'apparato di reclutamento e arruolamento dei terroristi, soffermandosi maggiormente, in termini psicologici, sulla loro composizione e sugli elementi retorico-semantici essenziali che le rendono 'cognitivamente' indottrinabili e 'socialmente' condivisibili all'interno dell'ingroup terroristico. A conclusione del lavoro si toccherà il complesso, quanto ancora povero di letteratura, processo di de-radicalizzazione e, lungi dal presentarne un modello, si preferirà concentrarsi su esempi concreti di programmi e interventi riusciti di moderazione/rieducazione di carcerati con accusa di terrorismo: in Iraq, il protocollo TF-134, e in Sri Lanka i programmi a sostegno di individui appartenenti al gruppo terroristico dei 'Black Tamil Tigers'.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142714