INTRODUZIONE La professione infermieristica che conosciamo oggi è il risultato profondi cambiamenti ed evoluzioni in campo normativo, sia dal punto di vista deontologico, sia giuridico. Dal punto di vista della somministrazione della terapia farmacologica l'infermiere è passato dall'essere un esecutore delle indicazioni mediche a professionista responsabile del proprio operato. Questa evoluzione ha portato a una maggiore libertà decisionale e a una maggiore assunzione di responsabilità da parte dello stesso sanitario. MATERIALI E METODI Obiettivo dello studio è stato indagare la conoscenza degli infermieri rispetto ai cambiamenti normativi inerenti la somministrazione della terapia farmacologica e i livelli di autonomia e responsabilità dell'infermiere, ad essi correlati. È stato svolto uno studio descrittivo con campionamento non probabilistico, di convenienza, somministrando un'intervista semi-strutturata a quindici infermieri dell'Ospedale C.T.O. di Torino, in tre diverse realtà lavorative: SC Medicina del Lavoro, SC Grandi Ustioni ed SC Medicina Fisica e Riabilitazione. RISULTATI Differenti sono le interpretazioni che vengono attribuite al concetto di responsabilità e autonomia, correlate ai differenti vissuti esperienziali, oltre alle specifiche conoscenze in ambito normativo in senso lato. Non sempre gli intervistati hanno dimostrato una conoscenza aggiornata rispetto ai cambiamenti giuridici e deontologici, che hanno interessato la professione. In alcune interviste è emerso inoltre, quanto il vissuto esperienziale, potesse essere influenzato dal livello di consapevolezza degli infermieri. DISCUSSIONE In letteratura per responsabilità si esprime la capacità del professionista di rispondere ai bisogni dell'assistito, assumere un comportamento attivo prendendo le dovute iniziative, concetto che gli intervistati hanno ben chiaro nonostante le differenti interpretazioni. Nella somministrazione della terapia farmacologica invece la responsabilità infermieristica è riassunta nell'osservanza della regola delle "sette G" concetto che tutti gli intervistati hanno fatto emergere. Al contrario i professionisti non sono in grado di identificare la normativa che regola il loro operato al di fuori del Codice Deontologico e del Profilo Professionale nonostante sia un aspetto importante per non incorrere in comportamenti non idonei. CONCLUSIONI La responsabilità dell'infermiere nella somministrazione della terapia farmacologica è cambiata notevolmente nella storia della professione. Ma ad un ampliamento della responsabilità e degli ambiti di autonomia professionale, non sempre corrisponde un reale cambiamento all'interno dei contesti operativi. L'infermiere in quanto garante dell'applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, dovrebbe porre in essere interventi finalizzati alla realizzazione di questa specifica tutela nei confronti della persona assistita, ma non sempre il passaggio da esecutore a garante (nell'accezione di cui prima), trova trasposizione operativa nei contesti di cura.
La responsabilità dell'infermiere nella somministrazione della terapia farmacologica: da esecutore a garante dell'applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche. Uno studio descrittivo.
DE AMICIS, ALESSANDRA
2016/2017
Abstract
INTRODUZIONE La professione infermieristica che conosciamo oggi è il risultato profondi cambiamenti ed evoluzioni in campo normativo, sia dal punto di vista deontologico, sia giuridico. Dal punto di vista della somministrazione della terapia farmacologica l'infermiere è passato dall'essere un esecutore delle indicazioni mediche a professionista responsabile del proprio operato. Questa evoluzione ha portato a una maggiore libertà decisionale e a una maggiore assunzione di responsabilità da parte dello stesso sanitario. MATERIALI E METODI Obiettivo dello studio è stato indagare la conoscenza degli infermieri rispetto ai cambiamenti normativi inerenti la somministrazione della terapia farmacologica e i livelli di autonomia e responsabilità dell'infermiere, ad essi correlati. È stato svolto uno studio descrittivo con campionamento non probabilistico, di convenienza, somministrando un'intervista semi-strutturata a quindici infermieri dell'Ospedale C.T.O. di Torino, in tre diverse realtà lavorative: SC Medicina del Lavoro, SC Grandi Ustioni ed SC Medicina Fisica e Riabilitazione. RISULTATI Differenti sono le interpretazioni che vengono attribuite al concetto di responsabilità e autonomia, correlate ai differenti vissuti esperienziali, oltre alle specifiche conoscenze in ambito normativo in senso lato. Non sempre gli intervistati hanno dimostrato una conoscenza aggiornata rispetto ai cambiamenti giuridici e deontologici, che hanno interessato la professione. In alcune interviste è emerso inoltre, quanto il vissuto esperienziale, potesse essere influenzato dal livello di consapevolezza degli infermieri. DISCUSSIONE In letteratura per responsabilità si esprime la capacità del professionista di rispondere ai bisogni dell'assistito, assumere un comportamento attivo prendendo le dovute iniziative, concetto che gli intervistati hanno ben chiaro nonostante le differenti interpretazioni. Nella somministrazione della terapia farmacologica invece la responsabilità infermieristica è riassunta nell'osservanza della regola delle "sette G" concetto che tutti gli intervistati hanno fatto emergere. Al contrario i professionisti non sono in grado di identificare la normativa che regola il loro operato al di fuori del Codice Deontologico e del Profilo Professionale nonostante sia un aspetto importante per non incorrere in comportamenti non idonei. CONCLUSIONI La responsabilità dell'infermiere nella somministrazione della terapia farmacologica è cambiata notevolmente nella storia della professione. Ma ad un ampliamento della responsabilità e degli ambiti di autonomia professionale, non sempre corrisponde un reale cambiamento all'interno dei contesti operativi. L'infermiere in quanto garante dell'applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, dovrebbe porre in essere interventi finalizzati alla realizzazione di questa specifica tutela nei confronti della persona assistita, ma non sempre il passaggio da esecutore a garante (nell'accezione di cui prima), trova trasposizione operativa nei contesti di cura.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
799320_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
431.07 kB
Formato
Adobe PDF
|
431.07 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/142671