L'elaborato nasce dall'intenzione di comprendere la concezione lévinasiana del soggetto all'interno della sua filosofia dell'alterità. Il filosofo intende infatti rivalutare la figura dell'Altro, svalutato dalla tradizione e ridotto a semplice alter ego. Voltando le spalle all'imperialismo dell'Io e a tutte le forme egocentriche di interpretazione della realtà, Lévinas propone un umanesimo dell'altro uomo: l'attenzione e la responsabilità per l'Altro sono infatti la chiave per restituire la giusta dignità all'uomo. Tale primato assegnato all'altro uomo ci ha spinto dunque a domandarci come debba essere conseguentemente pensato il soggetto. Per questo motivo, innanzitutto analizzeremo le relazioni che l'Io intrattiene con l'alterità. Saranno dunque oggetto di riflessione tanto la relazione con l'altro uomo ¿ quel prossimo che reclama le attenzioni del soggetto e lo spinge ad essere responsabile ¿ tanto la relazione con il terzo, ovvero con la moltitudine di altri che reclamano la diaconia dell'Io. Ciò che risulta dall'analisi di tali relazioni è un soggetto assoggettato, che trova il proprio significato nella responsabilità verso l'altro uomo. Infine, alla luce di quanto esaminato, proporremo un'ipotesi: abbandonare la tradizionale concezione del soggetto alla prima persona singolare a favore di un soggetto plurale, che ci consenta di riconoscere l'importanza tanto dell'Io quanto dell'Altro.
Il soggetto nella filosofia dell'alterità di Lévinas
INCISA DI CAMERANA, CHIARA
2016/2017
Abstract
L'elaborato nasce dall'intenzione di comprendere la concezione lévinasiana del soggetto all'interno della sua filosofia dell'alterità. Il filosofo intende infatti rivalutare la figura dell'Altro, svalutato dalla tradizione e ridotto a semplice alter ego. Voltando le spalle all'imperialismo dell'Io e a tutte le forme egocentriche di interpretazione della realtà, Lévinas propone un umanesimo dell'altro uomo: l'attenzione e la responsabilità per l'Altro sono infatti la chiave per restituire la giusta dignità all'uomo. Tale primato assegnato all'altro uomo ci ha spinto dunque a domandarci come debba essere conseguentemente pensato il soggetto. Per questo motivo, innanzitutto analizzeremo le relazioni che l'Io intrattiene con l'alterità. Saranno dunque oggetto di riflessione tanto la relazione con l'altro uomo ¿ quel prossimo che reclama le attenzioni del soggetto e lo spinge ad essere responsabile ¿ tanto la relazione con il terzo, ovvero con la moltitudine di altri che reclamano la diaconia dell'Io. Ciò che risulta dall'analisi di tali relazioni è un soggetto assoggettato, che trova il proprio significato nella responsabilità verso l'altro uomo. Infine, alla luce di quanto esaminato, proporremo un'ipotesi: abbandonare la tradizionale concezione del soggetto alla prima persona singolare a favore di un soggetto plurale, che ci consenta di riconoscere l'importanza tanto dell'Io quanto dell'Altro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142466