The aim of my thesis is to describe and correlate some of the most significant factors useful to understand how China, over the last twenty years - coinciding with the worldwide affirmation of the Internet and with the entry of the Country in the WTO's international trade circuit as well, has been the world's leading source of counterfeited products since it has copied and it is still copying the results of R & D investments of other economic operators (brand, form, packaging, technology, etc., even those protected by intellectual property rights valid on the Chinese territory) in order to put them on the national and / or international market, thus gaining an unjustified competitive advantage and creating an unfair competition with other countries' companies (with serious economic and image damages for the latter). Now, as it has been pointed out that the phenomenon of counterfeiting - especially the one that happens online - can not be explained only by the "supply" side, but probably it depends on the "question" (ie the propensity of common users to buy the fake product) as well, I found more interest in focusing my study on this latter aspect: the possible historical-cultural and social roots of such mass behaviors, capable of attracting and negatively conforming millions of people. China's leadership in fake Internet sales on all of the major markets of the other continents has enjoyed an incredible initial advantage: the existence and propensity of an "internal market" consisting of hundreds of millions of people with particular "socio-cultural roots", people that today are also able to buy such goods, at any time and from any place, with a simple "click" on a mobile phone. The economic aspects and the technological factors that have favored the development of the phenomenon (with obvious repercussions in all the advanced countries of the world, including Europe and Italy) have nevertheless been objects of a first analysis.

L'obiettivo della mia dissertazione è di descrivere e di correlare fra loro alcuni fra i fattori più significativi utili a comprendere come la Cina, negli ultimi venti anni - coincidenti in primis con l'affermazione mondiale della rete Internet ed anche con l'ingresso del Paese nel circuito del commercio internazionale del WTO - abbia acquisito il primato come fonte mondiale della contraffazione, per aver copiato e tuttora copiando in via sistematica i risultati degli investimenti in Ricerca & Sviluppo di altri operatori economici (di marchio, di forma, di packaging, di tecnologia, ecc. anche protetti da titoli di Proprietà Intellettuale validi sul territorio Cinese) al fine di immetterli sul mercato nazionale e/o internazionale, così da ottenere un illecito vantaggio competitivo e in concorrenza sleale nei confronti delle Aziende degli altri Paesi, con gravi danni economici e di immagine per queste ultime. Ora, evidenziato che il fenomeno della contraffazione - e in particolare quella online - non può essere spiegato solo dal lato dell'¿offerta¿, ma dipende probabilmente anche dalla ¿domanda¿ (cioè la propensione dei comuni utenti all'acquisto del prodotto fake), ho ritenuto di interesse focalizzare maggiormente la mia attenzione su quest'ultimo aspetto, cioè quello delle possibili radici storico-culturali e sociali di tali comportamenti di massa, capaci di attirare e omologare negativamente milioni di persone. La leadership mondiale cinese nella vendita del fake in Internet su tutti i principali mercati anche degli altri continenti ha, infatti, goduto di tale incredibile vantaggio iniziale: l'esistenza e la propensione di un ¿mercato interno¿ costituito da centinaia di milioni di persone con particolari ¿radici socio-culturali¿, oggi anche in grado di acquistare detti beni, in qualsiasi momento e da qualunque luogo, con semplici ¿click¿ da un telefono cellulare. Gli aspetti economici e i fattori tecnologici che hanno favorito la deflagrazione del fenomeno (con evidenti ripercussioni in tutti i Paesi avanzati del mondo, Europa e Italia compresa) sono comunque stati oggetti di una prima analisi, non approfondita, esulando dai miei obiettivi e dalla mia preparazione specifica.

La contraffazione dei marchi in Cina: ragioni culturali e tecniche del fenomeno

QUIRICO, AMBRA
2016/2017

Abstract

L'obiettivo della mia dissertazione è di descrivere e di correlare fra loro alcuni fra i fattori più significativi utili a comprendere come la Cina, negli ultimi venti anni - coincidenti in primis con l'affermazione mondiale della rete Internet ed anche con l'ingresso del Paese nel circuito del commercio internazionale del WTO - abbia acquisito il primato come fonte mondiale della contraffazione, per aver copiato e tuttora copiando in via sistematica i risultati degli investimenti in Ricerca & Sviluppo di altri operatori economici (di marchio, di forma, di packaging, di tecnologia, ecc. anche protetti da titoli di Proprietà Intellettuale validi sul territorio Cinese) al fine di immetterli sul mercato nazionale e/o internazionale, così da ottenere un illecito vantaggio competitivo e in concorrenza sleale nei confronti delle Aziende degli altri Paesi, con gravi danni economici e di immagine per queste ultime. Ora, evidenziato che il fenomeno della contraffazione - e in particolare quella online - non può essere spiegato solo dal lato dell'¿offerta¿, ma dipende probabilmente anche dalla ¿domanda¿ (cioè la propensione dei comuni utenti all'acquisto del prodotto fake), ho ritenuto di interesse focalizzare maggiormente la mia attenzione su quest'ultimo aspetto, cioè quello delle possibili radici storico-culturali e sociali di tali comportamenti di massa, capaci di attirare e omologare negativamente milioni di persone. La leadership mondiale cinese nella vendita del fake in Internet su tutti i principali mercati anche degli altri continenti ha, infatti, goduto di tale incredibile vantaggio iniziale: l'esistenza e la propensione di un ¿mercato interno¿ costituito da centinaia di milioni di persone con particolari ¿radici socio-culturali¿, oggi anche in grado di acquistare detti beni, in qualsiasi momento e da qualunque luogo, con semplici ¿click¿ da un telefono cellulare. Gli aspetti economici e i fattori tecnologici che hanno favorito la deflagrazione del fenomeno (con evidenti ripercussioni in tutti i Paesi avanzati del mondo, Europa e Italia compresa) sono comunque stati oggetti di una prima analisi, non approfondita, esulando dai miei obiettivi e dalla mia preparazione specifica.
ITA
The aim of my thesis is to describe and correlate some of the most significant factors useful to understand how China, over the last twenty years - coinciding with the worldwide affirmation of the Internet and with the entry of the Country in the WTO's international trade circuit as well, has been the world's leading source of counterfeited products since it has copied and it is still copying the results of R & D investments of other economic operators (brand, form, packaging, technology, etc., even those protected by intellectual property rights valid on the Chinese territory) in order to put them on the national and / or international market, thus gaining an unjustified competitive advantage and creating an unfair competition with other countries' companies (with serious economic and image damages for the latter). Now, as it has been pointed out that the phenomenon of counterfeiting - especially the one that happens online - can not be explained only by the "supply" side, but probably it depends on the "question" (ie the propensity of common users to buy the fake product) as well, I found more interest in focusing my study on this latter aspect: the possible historical-cultural and social roots of such mass behaviors, capable of attracting and negatively conforming millions of people. China's leadership in fake Internet sales on all of the major markets of the other continents has enjoyed an incredible initial advantage: the existence and propensity of an "internal market" consisting of hundreds of millions of people with particular "socio-cultural roots", people that today are also able to buy such goods, at any time and from any place, with a simple "click" on a mobile phone. The economic aspects and the technological factors that have favored the development of the phenomenon (with obvious repercussions in all the advanced countries of the world, including Europe and Italy) have nevertheless been objects of a first analysis.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/142426