The purpose of this Thesis is an historic and stylistic analysis of a mythological Lombard pendant of the seventeen century. Historically located at Palazzo d'Adda at Varallo (Vercelli), the pendant is now preserved at the local art gallery. This dissertation aims to discuss the clear differences between the two paintings, which inspect the definition of pendant itself. The temporal coordinates and the main personalities of the hosting museum are fundamental to examine in details the paintings and to give an overview to the whole collection of the gallery. At first it is necessary to enlighten the origins of the families who lived in Palazzo d'Adda and the artistic influence they had on the local community, although they always remained closed to the native collector framework of Milan. After a librarian research on the sequence of events involving Palazzo d'Adda and on the depository (non so se c'è un termine artistico giusto per deposito in inglese) of a list of paintings at the Pinacoteca di Varallo (the pendant itself belong to the list), the dissertation deeply discusses stylistically and technically the paintings composing the pendant and focuses its attention on their conservation and attribution. The analyses reveal glaring differences that deny their closed affinity, sometimes artificially simulated thanks to intriguing expedients.
Oggetto della Tesi è l'analisi storica e stilistica di un pendant mitologico e secentesco di scuola lombarda proveniente dal Palazzo d'Adda di Varallo (Vercelli) ed ora conservato nella Pinacoteca locale. I due dipinti mostrano evidenti divergenze che portano, attraverso questo studio, ad una completa revisione del concetto stesso di pendant a cui sono sempre stati legati. Per poter esaminare dettagliatamente le due tele, è necessario conoscere le coordinate temporali e i principali protagonisti dell'istituzione museale che le ospita, dando poi uno sguardo generale alla collezione della Pinacoteca. Sembrava inoltre necessario illustrare non solo le origini delle famiglie che vissero fra le mura di Palazzo d'Adda, ma soprattutto l'influenza che esse ebbero sul territorio valsesiano, specialmente in ambito artistico, rimanendo sempre legate al collezionismo milanese di cui fecero parte. Dopo una ricerca archivistica improntata sulle vicende di Palazzo d'Adda e sul deposito in Pinacoteca di alcune sue opere (fra cui lo stesso pendant), la tesi prosegue con una schedatura dettagliata che pone in primo piano l'analisi stilistica, attributiva, tecnica e conservativa dei due dipinti, volta a rilevare le differenze più tangibili che smentiscono la loro stretta vicinanza, talvolta artificiosamente simulata attraverso alcuni interessanti espedienti.
La Pinacoteca di Varallo, le collezioni di Palazzo d'Adda e un falso pendant di scuola lombarda
BEATRICE, GRETA
2016/2017
Abstract
Oggetto della Tesi è l'analisi storica e stilistica di un pendant mitologico e secentesco di scuola lombarda proveniente dal Palazzo d'Adda di Varallo (Vercelli) ed ora conservato nella Pinacoteca locale. I due dipinti mostrano evidenti divergenze che portano, attraverso questo studio, ad una completa revisione del concetto stesso di pendant a cui sono sempre stati legati. Per poter esaminare dettagliatamente le due tele, è necessario conoscere le coordinate temporali e i principali protagonisti dell'istituzione museale che le ospita, dando poi uno sguardo generale alla collezione della Pinacoteca. Sembrava inoltre necessario illustrare non solo le origini delle famiglie che vissero fra le mura di Palazzo d'Adda, ma soprattutto l'influenza che esse ebbero sul territorio valsesiano, specialmente in ambito artistico, rimanendo sempre legate al collezionismo milanese di cui fecero parte. Dopo una ricerca archivistica improntata sulle vicende di Palazzo d'Adda e sul deposito in Pinacoteca di alcune sue opere (fra cui lo stesso pendant), la tesi prosegue con una schedatura dettagliata che pone in primo piano l'analisi stilistica, attributiva, tecnica e conservativa dei due dipinti, volta a rilevare le differenze più tangibili che smentiscono la loro stretta vicinanza, talvolta artificiosamente simulata attraverso alcuni interessanti espedienti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142330