Il presente lavoro ha come scopo la lettura e il commento del canto leopardiano Le ricordanze, canto annoverato fra i Grandi Idilli o Canti pisano-recanatesi e composto fra il 26 agosto ed il 12 settembre 1829, mediante la disamina dei principali studi critici pubblicati nel corso degli anni intorno alla lirica. Il lavoro è suddiviso in cinque capitoli: analisi tematica, analisi della struttura, analisi delle varianti, analisi metrica e analisi linguistica. L'analisi tematica (capitolo 1) enuclea e approfondisce i temi fondamentali del componimento, i quali attestano con evidenza la natura riflessiva, evocativa e contemplativa del complesso dei Canti pisano-recanatesi: la rimembranza, il tempo, la giovinezza irrecuperabile, la vanità delle illusioni, il paesaggio, la polemica nei confronti del "natìo borgo selvaggio". L'analisi della struttura (capitolo 2) ha come scopo precipuo lo studio della complessa struttura delle Ricordanze, la quale obbedisce al segreto fluttuare della memoria e si costruisce simultaneamente al graduale recupero dei ricordi da parte del poeta, e il confronto intertestuale con un altro componimento celebre fra i Grandi Idilli, A Silvia. L'analisi delle varianti (capitolo 3) ha lo scopo di ricostruire il percorso compositivo e il lavoro correttorio che hanno condotto alla redazione definitiva delle Ricordanze, facendo innanzitutto ricorso all'unico autografo di cui disponiamo, AN XIII 21, ed esaminando le varianti alternative e quelle scartate, al fine di segnalare quali lezioni sono state incluse nell'edizione fiorentina dei Canti del 1831 (F31) e nell'edizione napoletana del 1835 (N35). L'analisi metrica (capitolo 4) approfondisce dapprima alcuni tratti metrici specifici della raccolta dei Canti, soffermandosi in particolare sull'assenza del sonetto, sull'avversione leopardiana nei confronti degli schemi rimici obbligati e sulla predilezione per la versificazione libera; l'analisi è poi orientata verso l'identificazione delle peculiarità metriche delle Ricordanze, mettendone in rilievo il metro, il ritmo e le rime. L'analisi linguistica (capitolo 5) si sofferma in primo luogo su alcuni aspetti più generali della lingua dei Canti, ricorrendo a tre parole-chiave indissolubilmente legate e costituenti la riflessione linguistica leopardiana (elegante, indeterminato e peregrino), in secondo luogo sui tratti specifici della lingua delle Ricordanze, segnalandone gli aspetti lessicali, fonomorfologici e sintattici.

Letture leopardiane: «Le ricordanze»

FOIERI, SOPHIE
2016/2017

Abstract

Il presente lavoro ha come scopo la lettura e il commento del canto leopardiano Le ricordanze, canto annoverato fra i Grandi Idilli o Canti pisano-recanatesi e composto fra il 26 agosto ed il 12 settembre 1829, mediante la disamina dei principali studi critici pubblicati nel corso degli anni intorno alla lirica. Il lavoro è suddiviso in cinque capitoli: analisi tematica, analisi della struttura, analisi delle varianti, analisi metrica e analisi linguistica. L'analisi tematica (capitolo 1) enuclea e approfondisce i temi fondamentali del componimento, i quali attestano con evidenza la natura riflessiva, evocativa e contemplativa del complesso dei Canti pisano-recanatesi: la rimembranza, il tempo, la giovinezza irrecuperabile, la vanità delle illusioni, il paesaggio, la polemica nei confronti del "natìo borgo selvaggio". L'analisi della struttura (capitolo 2) ha come scopo precipuo lo studio della complessa struttura delle Ricordanze, la quale obbedisce al segreto fluttuare della memoria e si costruisce simultaneamente al graduale recupero dei ricordi da parte del poeta, e il confronto intertestuale con un altro componimento celebre fra i Grandi Idilli, A Silvia. L'analisi delle varianti (capitolo 3) ha lo scopo di ricostruire il percorso compositivo e il lavoro correttorio che hanno condotto alla redazione definitiva delle Ricordanze, facendo innanzitutto ricorso all'unico autografo di cui disponiamo, AN XIII 21, ed esaminando le varianti alternative e quelle scartate, al fine di segnalare quali lezioni sono state incluse nell'edizione fiorentina dei Canti del 1831 (F31) e nell'edizione napoletana del 1835 (N35). L'analisi metrica (capitolo 4) approfondisce dapprima alcuni tratti metrici specifici della raccolta dei Canti, soffermandosi in particolare sull'assenza del sonetto, sull'avversione leopardiana nei confronti degli schemi rimici obbligati e sulla predilezione per la versificazione libera; l'analisi è poi orientata verso l'identificazione delle peculiarità metriche delle Ricordanze, mettendone in rilievo il metro, il ritmo e le rime. L'analisi linguistica (capitolo 5) si sofferma in primo luogo su alcuni aspetti più generali della lingua dei Canti, ricorrendo a tre parole-chiave indissolubilmente legate e costituenti la riflessione linguistica leopardiana (elegante, indeterminato e peregrino), in secondo luogo sui tratti specifici della lingua delle Ricordanze, segnalandone gli aspetti lessicali, fonomorfologici e sintattici.
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