Trattare dell'immaginazione e della presenza in Mikel è innanzitutto tentare di individuare un filo rosso, un percorso che possa snodarsi lungo tutta l'attività del pensatore francese illuminandone le peculiarità e i temi salienti, portando con sé anche altri nodi tematici, nuclei teorici altrettanto importanti. Innanzitutto presenza come realtà preriflessiva e prerappresentazionale, come realtà immediata e originaria, cui l'immaginazione - intesa come facoltà ordinatrice schematico-corporale - pare opporsi, ordinando e organizzando il reale per un soggetto. In questo contesto la presenza originaria è già da sempre ricercabile nel suo nascondimento: il piano di presenza non viene abrogato da quello rappresentazionale ma resta a lato, coglibile nella profondità dell'oggettualità, laddove sia possibile al sentimento estetico ¿scavare¿ fino a giungere all'accordo, espressivo, in grado di provare la comune tessitura di uomo e mondo. Il fondo, la Natura naturante, è presenza, anteriorità né logica né cronologica, ma esperienziale e percettiva, immanente al dato reale, extrarappresentazionale ed extrariflessiva, risultato cosmologico dell'ontologizzazione del mondo della vita .
Immaginazione e Presenza in Mikel Dufrenne
BAMBERGA, ROBERTO
2009/2010
Abstract
Trattare dell'immaginazione e della presenza in Mikel è innanzitutto tentare di individuare un filo rosso, un percorso che possa snodarsi lungo tutta l'attività del pensatore francese illuminandone le peculiarità e i temi salienti, portando con sé anche altri nodi tematici, nuclei teorici altrettanto importanti. Innanzitutto presenza come realtà preriflessiva e prerappresentazionale, come realtà immediata e originaria, cui l'immaginazione - intesa come facoltà ordinatrice schematico-corporale - pare opporsi, ordinando e organizzando il reale per un soggetto. In questo contesto la presenza originaria è già da sempre ricercabile nel suo nascondimento: il piano di presenza non viene abrogato da quello rappresentazionale ma resta a lato, coglibile nella profondità dell'oggettualità, laddove sia possibile al sentimento estetico ¿scavare¿ fino a giungere all'accordo, espressivo, in grado di provare la comune tessitura di uomo e mondo. Il fondo, la Natura naturante, è presenza, anteriorità né logica né cronologica, ma esperienziale e percettiva, immanente al dato reale, extrarappresentazionale ed extrariflessiva, risultato cosmologico dell'ontologizzazione del mondo della vita .File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/14231