Le metafore costellano i nostri discorsi, siano essi scambi quotidiani, produzioni letterarie o dissertazioni filosofiche; si celano nella storia del significato delle parole, improntando i nostri modi di dire il mondo e di produrre un senso a partire dai sensi, un contenuto intelligibile a partire dall'esperienza. La tradizione retorica e poi linguistica che a partire da Aristotele ha costituito il dominio prevalente delle riflessioni sulla metafora risulta da questo punto di vista carente. Essa riduce la metafora ad un tropo o ad una figura, ossia ad uno strumento linguistico di cui il parlante o scrivente può servirsi per impreziosire la sua prosa ed impressionare l'uditorio. Il presente lavoro aderisce invece alle posizioni che intendono mostrare come la metafora sia molto più di questo, e la riflessione sulle sue potenzialità non possa esaurirsi alla dimensione linguistica ma vada estesa al piano epistemologico ed ontologico. La nostra riflessione si sviluppa a partire dagli scritti coinvolti nell'indiretto e incompiuto dibattito tra Derrida e Ricoeur, ripercorrendone le tappe fondamentali. Gli snodi del dialogo sono costituiti da tre testi su cui ci soffermeremo: La mitologia bianca, La metafora viva e Il ritrarsi della metafora, con una finale apertura al saggio su Chōra.
FUOR DI METAFORA. IL PENSIERO METAFORICO NEL DIALOGO TRA DERRIDA E RICOEUR
TENUTI, ADA
2016/2017
Abstract
Le metafore costellano i nostri discorsi, siano essi scambi quotidiani, produzioni letterarie o dissertazioni filosofiche; si celano nella storia del significato delle parole, improntando i nostri modi di dire il mondo e di produrre un senso a partire dai sensi, un contenuto intelligibile a partire dall'esperienza. La tradizione retorica e poi linguistica che a partire da Aristotele ha costituito il dominio prevalente delle riflessioni sulla metafora risulta da questo punto di vista carente. Essa riduce la metafora ad un tropo o ad una figura, ossia ad uno strumento linguistico di cui il parlante o scrivente può servirsi per impreziosire la sua prosa ed impressionare l'uditorio. Il presente lavoro aderisce invece alle posizioni che intendono mostrare come la metafora sia molto più di questo, e la riflessione sulle sue potenzialità non possa esaurirsi alla dimensione linguistica ma vada estesa al piano epistemologico ed ontologico. La nostra riflessione si sviluppa a partire dagli scritti coinvolti nell'indiretto e incompiuto dibattito tra Derrida e Ricoeur, ripercorrendone le tappe fondamentali. Gli snodi del dialogo sono costituiti da tre testi su cui ci soffermeremo: La mitologia bianca, La metafora viva e Il ritrarsi della metafora, con una finale apertura al saggio su Chōra.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142292