The aim of this dissertation is to analyze the Plutarch's comparison between Agesilaus II, Sparta's king from 400 to 360 BC, and Pompey the Great, protagonist of Roman politics in the first half of the 1st century BC, point-to-point. The subdivision of the chapters retraces the one followed by the Greek author: in the first of the three parts I examined the life of the Spartan king, starting from the context of the polis at the beginning of the 4th century, when he became the hegemony of whole Greece following the victory in the War of the Peloponnese, then dwelling on the controversial rise to the throne of Agesilaus and ending with the real biography, from the campaigns in Asia to the last expedition, the Egyptian one. On the other hand, in the second chapter I analyzed the life of Pompey, beginning to talk about the crisis of the Roman Republic, then to debate the young feats of the Roman commander, and finally to reach the crucial phase of his life, namely the years of triumvirate and civil war with Julius Caesar. In the last part I have examined, in addition to the comparatio between the two characters mentioned above, the method Plutarch uses in the Bioi Paralleloi. Starting from the common feature, the pithanotes, the author develops a reflection that for some parts is conducive to the Greek character, for some to the Roman one. As for the method of comparison, Plutarch approaches the work not as a historian, but as a philosopher, pre-empting indulgence to severity, philhellenism to impartiality, and optimism to pessimism. The whole work is strongly moralistic: in fact, the author's opinions are found almost everywhere. Moreover, the parallel between these two characters is, as well as others, slightly forced, since, as many scholars point out, there are more differences than similarities. Finally, it is to be said that, even if he doesn't remain impartial, Plutarch gives a sufficiently detailed account of the biographies of two important characters.

Obiettivo di questa dissertazione è di analizzare la comparazione plutarchea tra Agesilao II, re di Sparta dal 400 al 360 A.C., e Gneo Pompeo Magno, protagonista della politica romana della prima metà del I secolo A.C., riprendendola punto per punto. La suddivisione dei capitoli ricalca quella seguita dall'autore greco: nella prima delle tre parti ho esaminato la vita del re spartano, partendo dal contesto della polis lacone all'inizio del IV secolo, quando diventa egemone della Grecia intera a seguito della vittoria nella Guerra del Peloponneso, soffermandomi poi sulla controversa ascesa al trono di Agesilao e terminando con la biografia vera e propria, dalle campagne in Asia all'ultima spedizione, quella egiziana. Nel secondo capitolo ho invece analizzato la vita di Gneo Pompeo, iniziando a parlare della condizione di crisi della Repubblica Romana, passando poi a trattare le imprese giovanili del comandante romano, per arrivare infine alla fase cruciale della sua vita, ovvero gli anni del triumvirato e la guerra civile con Giulio Cesare. Nell'ultima parte ho preso in esame, oltre alla Comparatio tra i due personaggi sopra citati, il metodo di cui Plutarco si serve nei Bioi Paralleloi. Partendo dalla caratteristica comune, la pithanotes, l'autore sviluppa una riflessione che per alcune parti è favorevole al personaggio greco, per alcune a quello romano. Per quanto riguarda il metodo della comparazione, Plutarco si approccia all'opera non come uno storico, ma come un filosofo, anteponendo l'indulgenza alla severità, il filellenismo all'imparzialità e l'ottimismo al pessimismo. L'intera opera è a forte connotazione moralista: si ritrovano infatti giudizi dell'autore un po'dappertutto. Inoltre, il parallelo tra questi due personaggi risulta, al pari di altri, leggermente forzato, dato che, come molti studiosi fanno notare, sono maggiori le differenze rispetto alle somiglianze. Infine, c'è da dire che, pur non mantenendosi imparziale, Plutarco fornisce un resoconto abbastanza dettagliato sulle biografie di due importanti personaggi.

Agesilao II di Sparta e Gneo Pompeo Magno nella visione plutarchea

BELLONIO, DENNIS
2016/2017

Abstract

Obiettivo di questa dissertazione è di analizzare la comparazione plutarchea tra Agesilao II, re di Sparta dal 400 al 360 A.C., e Gneo Pompeo Magno, protagonista della politica romana della prima metà del I secolo A.C., riprendendola punto per punto. La suddivisione dei capitoli ricalca quella seguita dall'autore greco: nella prima delle tre parti ho esaminato la vita del re spartano, partendo dal contesto della polis lacone all'inizio del IV secolo, quando diventa egemone della Grecia intera a seguito della vittoria nella Guerra del Peloponneso, soffermandomi poi sulla controversa ascesa al trono di Agesilao e terminando con la biografia vera e propria, dalle campagne in Asia all'ultima spedizione, quella egiziana. Nel secondo capitolo ho invece analizzato la vita di Gneo Pompeo, iniziando a parlare della condizione di crisi della Repubblica Romana, passando poi a trattare le imprese giovanili del comandante romano, per arrivare infine alla fase cruciale della sua vita, ovvero gli anni del triumvirato e la guerra civile con Giulio Cesare. Nell'ultima parte ho preso in esame, oltre alla Comparatio tra i due personaggi sopra citati, il metodo di cui Plutarco si serve nei Bioi Paralleloi. Partendo dalla caratteristica comune, la pithanotes, l'autore sviluppa una riflessione che per alcune parti è favorevole al personaggio greco, per alcune a quello romano. Per quanto riguarda il metodo della comparazione, Plutarco si approccia all'opera non come uno storico, ma come un filosofo, anteponendo l'indulgenza alla severità, il filellenismo all'imparzialità e l'ottimismo al pessimismo. L'intera opera è a forte connotazione moralista: si ritrovano infatti giudizi dell'autore un po'dappertutto. Inoltre, il parallelo tra questi due personaggi risulta, al pari di altri, leggermente forzato, dato che, come molti studiosi fanno notare, sono maggiori le differenze rispetto alle somiglianze. Infine, c'è da dire che, pur non mantenendosi imparziale, Plutarco fornisce un resoconto abbastanza dettagliato sulle biografie di due importanti personaggi.
ITA
The aim of this dissertation is to analyze the Plutarch's comparison between Agesilaus II, Sparta's king from 400 to 360 BC, and Pompey the Great, protagonist of Roman politics in the first half of the 1st century BC, point-to-point. The subdivision of the chapters retraces the one followed by the Greek author: in the first of the three parts I examined the life of the Spartan king, starting from the context of the polis at the beginning of the 4th century, when he became the hegemony of whole Greece following the victory in the War of the Peloponnese, then dwelling on the controversial rise to the throne of Agesilaus and ending with the real biography, from the campaigns in Asia to the last expedition, the Egyptian one. On the other hand, in the second chapter I analyzed the life of Pompey, beginning to talk about the crisis of the Roman Republic, then to debate the young feats of the Roman commander, and finally to reach the crucial phase of his life, namely the years of triumvirate and civil war with Julius Caesar. In the last part I have examined, in addition to the comparatio between the two characters mentioned above, the method Plutarch uses in the Bioi Paralleloi. Starting from the common feature, the pithanotes, the author develops a reflection that for some parts is conducive to the Greek character, for some to the Roman one. As for the method of comparison, Plutarch approaches the work not as a historian, but as a philosopher, pre-empting indulgence to severity, philhellenism to impartiality, and optimism to pessimism. The whole work is strongly moralistic: in fact, the author's opinions are found almost everywhere. Moreover, the parallel between these two characters is, as well as others, slightly forced, since, as many scholars point out, there are more differences than similarities. Finally, it is to be said that, even if he doesn't remain impartial, Plutarch gives a sufficiently detailed account of the biographies of two important characters.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/142285