INTRODUCTION The end of the 1990s and the 2000s represented a period one of the most important moments when major transformations took place in prison: DPCM 01/04/2008 concludes a legislative process already started with Legislative Decree 230/99, which deals with the reorganizing the penitentiary medicine, which provided for the passage of health expertise to the SSN, leaving the Penitentiary Administration the task of ensuring the safety of the restricted. The gates are opened to the Public Health Service in a strictly controlled environment by its own rules. The passage is progressive, as it has to deal with past experience and organizational patterns, with the complexity of a security system burdened with security management, in a context of chronic overcrowding of inmates. In the penitentiary organization the difficulties are felt above all by the nursing area that has been living since 2008, a substantial change in its staff. AIMS The aim of this research thesis is to project beyond the bars and question about what is life imprisoned for prisoners and the work done by nursing staff. The questions to be answered are as follows: what is the role of nurse working in prison? What is the potential contribution and effectiveness of nursing work to prison? MATERIALS AND METHODS A manual search was performed using mainly the Google search engine, as the results obtained following a systematic review through the consultation of Medline and CHINAL electronic databases were not sufficient and therefore scarce for answer the question, considered the particularity of the theme in object. The search was done with the inclusion of keywords: "nursing care", "prison", "prisons" and "nurses"; were also consulted: national nursing sites, as IPASVI, IPASVIBS, EBN Study Center; legislative sources, such as the Ministry of Health website, the Ministry of Justice website and finally the specific sites of Prison Associations: Other Law, Antigone, Orizzonti Limits. Finally, we have been consulted on PhD in Criminology and conferences. RESULTS From the prisoners point of view, this research shows how the definition of health needs, the risk factors for transmitting infectious diseases, the morbidity rate, and the demand for prison assistance is significantly higher than that found in the population general: this is due to the high number of prisoners from non-EU countries who have pathologies in the country. From a nursing point of view, the first debates started from the early years of the last decade, when there was a shift to SSN. The nurses saw in this change the risk of losing their place and the possibility of not seeing the skills acquired during years of dependence on the Penitentiary Administration. The image being given is problematic: the need for specific training, the difficulty of establishing an effective relationship of help, the complete dependence on all the health needs even minor, humanitarian disadvantages sometimes more than sanitaries reported to nurses as the only figure entering daily in detention sections.

INTRODUZIONE Il periodo temporale indicato dalla fine degli anni '90 fino agli anni 2000 è uno dei più importanti momenti in cui avvennero trasformazioni in ambito carcerario: il DPCM 01/04/2008 conclude un iter legislativo avviato già con il Decreto Legislativo 230/99, avente per oggetto il riordino della medicina penitenziaria, che ha previsto il passaggio della competenza in materia di salute al SSN, lasciando all'Amministrazione Penitenziaria il compito di provvedere alla sicurezza dei ristretti. Vengono aperti i cancelli al Servizio Sanitario Regionale in un contesto rigidamente controllato da regole proprie. Il passaggio procede gradatamente, in quanto deve fare i conti con le esperienze e i modelli organizzativi pregressi, con la complessità di un sistema penitenziario appesantito dalla gestione della sicurezza, in un contesto di sovraffollamento cronico di detenuti. Nell'organizzazione penitenziaria le difficoltà vengono sentite soprattutto dall'area infermieristica che vive, dal 2008, un consistente cambiamento del suo organico. OBIETTIVIL'obiettivo della presente tesi di ricerca è proiettarsi al di là delle sbarre e interrogarsi su quella che è la vita in carcere per i detenuti e sul lavoro svolto dal personale infermieristico. Le domande alle quali si cerca di rispondere sono le seguenti: qual è il ruolo dell'infermiere che lavora in carcere? Qual è il contributo potenziale e l'efficacia del lavoro dell'infermiere in carcere? MATERIALI E METODIÈ stata eseguita una ricerca manuale utilizzando il motore di ricerca Google, in quanto i risultati ottenuti in seguito ad una revisione sistematica attraverso la consultazione di database elettronici Medline e CHINAL, non sono stati sufficienti e quindi scarsi per rispondere al quesito, vista la particolarità del tema trattato. La ricerca è stata eseguita con l'inserimento di parole chiave: ¿assistenza infermieristica¿, ¿carcere¿, ¿istituti penitenziari¿ e ¿infermieri¿; sono stati, inoltre, consultati: siti infermieristici nazionali, ossia IPASVI, IPASVIBS, Centro Studi EBN; fonti legislative, quali il sito del Ministero della Salute, il sito del Ministero della Giustizia e infine siti specifici delle Associazioni del Carcere: Altro Diritto, Antigone, Ristretti Orizzonti. Infine, sono stati consultati elaborati di Dottorato in Criminologia e di convegni. RISULTATI Dal punto di vista dei detenuti, questa ricerca mostra come la definizione dei bisogni di salute, dei fattori di rischio della trasmissione di malattie infettive, il tasso di morbilità e la domanda di assistenza in carcere è significativamente più alta rispetto a quanto si rileva nella popolazione generale: questo è dovuto all'alto numero di detenuti provenienti dai paesi extracomunitari che presentano patologie non rilevate nel nostro Paese. Dal punto di vista infermieristico, i primi dibattiti incominciarono a partire dai primi anni del decennio scorso, quando ci fu il passaggio al SSN. Gli infermieri videro in questo cambiamento il rischio di perdere il posto e la possibilità di non vedere riconosciute le competenze acquisite negli anni di dipendenza dall'Amministrazione Penitenziaria. Le difficoltà sono: l'esigenza di una formazione specifica, la difficoltà a stabilire un'efficace relazione d'aiuto, la completa dipendenza per tutti i bisogni sanitari anche minori, i disagi umanitari a volte più che sanitari segnalati agli infermieri in quanto unica figura che entra quotidianamente nelle sezioni detentive.

L' ATTIVITA' INFERMIERISTICA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI

SALVATI, MARIANNA
2016/2017

Abstract

INTRODUZIONE Il periodo temporale indicato dalla fine degli anni '90 fino agli anni 2000 è uno dei più importanti momenti in cui avvennero trasformazioni in ambito carcerario: il DPCM 01/04/2008 conclude un iter legislativo avviato già con il Decreto Legislativo 230/99, avente per oggetto il riordino della medicina penitenziaria, che ha previsto il passaggio della competenza in materia di salute al SSN, lasciando all'Amministrazione Penitenziaria il compito di provvedere alla sicurezza dei ristretti. Vengono aperti i cancelli al Servizio Sanitario Regionale in un contesto rigidamente controllato da regole proprie. Il passaggio procede gradatamente, in quanto deve fare i conti con le esperienze e i modelli organizzativi pregressi, con la complessità di un sistema penitenziario appesantito dalla gestione della sicurezza, in un contesto di sovraffollamento cronico di detenuti. Nell'organizzazione penitenziaria le difficoltà vengono sentite soprattutto dall'area infermieristica che vive, dal 2008, un consistente cambiamento del suo organico. OBIETTIVIL'obiettivo della presente tesi di ricerca è proiettarsi al di là delle sbarre e interrogarsi su quella che è la vita in carcere per i detenuti e sul lavoro svolto dal personale infermieristico. Le domande alle quali si cerca di rispondere sono le seguenti: qual è il ruolo dell'infermiere che lavora in carcere? Qual è il contributo potenziale e l'efficacia del lavoro dell'infermiere in carcere? MATERIALI E METODIÈ stata eseguita una ricerca manuale utilizzando il motore di ricerca Google, in quanto i risultati ottenuti in seguito ad una revisione sistematica attraverso la consultazione di database elettronici Medline e CHINAL, non sono stati sufficienti e quindi scarsi per rispondere al quesito, vista la particolarità del tema trattato. La ricerca è stata eseguita con l'inserimento di parole chiave: ¿assistenza infermieristica¿, ¿carcere¿, ¿istituti penitenziari¿ e ¿infermieri¿; sono stati, inoltre, consultati: siti infermieristici nazionali, ossia IPASVI, IPASVIBS, Centro Studi EBN; fonti legislative, quali il sito del Ministero della Salute, il sito del Ministero della Giustizia e infine siti specifici delle Associazioni del Carcere: Altro Diritto, Antigone, Ristretti Orizzonti. Infine, sono stati consultati elaborati di Dottorato in Criminologia e di convegni. RISULTATI Dal punto di vista dei detenuti, questa ricerca mostra come la definizione dei bisogni di salute, dei fattori di rischio della trasmissione di malattie infettive, il tasso di morbilità e la domanda di assistenza in carcere è significativamente più alta rispetto a quanto si rileva nella popolazione generale: questo è dovuto all'alto numero di detenuti provenienti dai paesi extracomunitari che presentano patologie non rilevate nel nostro Paese. Dal punto di vista infermieristico, i primi dibattiti incominciarono a partire dai primi anni del decennio scorso, quando ci fu il passaggio al SSN. Gli infermieri videro in questo cambiamento il rischio di perdere il posto e la possibilità di non vedere riconosciute le competenze acquisite negli anni di dipendenza dall'Amministrazione Penitenziaria. Le difficoltà sono: l'esigenza di una formazione specifica, la difficoltà a stabilire un'efficace relazione d'aiuto, la completa dipendenza per tutti i bisogni sanitari anche minori, i disagi umanitari a volte più che sanitari segnalati agli infermieri in quanto unica figura che entra quotidianamente nelle sezioni detentive.
ITA
INTRODUCTION The end of the 1990s and the 2000s represented a period one of the most important moments when major transformations took place in prison: DPCM 01/04/2008 concludes a legislative process already started with Legislative Decree 230/99, which deals with the reorganizing the penitentiary medicine, which provided for the passage of health expertise to the SSN, leaving the Penitentiary Administration the task of ensuring the safety of the restricted. The gates are opened to the Public Health Service in a strictly controlled environment by its own rules. The passage is progressive, as it has to deal with past experience and organizational patterns, with the complexity of a security system burdened with security management, in a context of chronic overcrowding of inmates. In the penitentiary organization the difficulties are felt above all by the nursing area that has been living since 2008, a substantial change in its staff. AIMS The aim of this research thesis is to project beyond the bars and question about what is life imprisoned for prisoners and the work done by nursing staff. The questions to be answered are as follows: what is the role of nurse working in prison? What is the potential contribution and effectiveness of nursing work to prison? MATERIALS AND METHODS A manual search was performed using mainly the Google search engine, as the results obtained following a systematic review through the consultation of Medline and CHINAL electronic databases were not sufficient and therefore scarce for answer the question, considered the particularity of the theme in object. The search was done with the inclusion of keywords: "nursing care", "prison", "prisons" and "nurses"; were also consulted: national nursing sites, as IPASVI, IPASVIBS, EBN Study Center; legislative sources, such as the Ministry of Health website, the Ministry of Justice website and finally the specific sites of Prison Associations: Other Law, Antigone, Orizzonti Limits. Finally, we have been consulted on PhD in Criminology and conferences. RESULTS From the prisoners point of view, this research shows how the definition of health needs, the risk factors for transmitting infectious diseases, the morbidity rate, and the demand for prison assistance is significantly higher than that found in the population general: this is due to the high number of prisoners from non-EU countries who have pathologies in the country. From a nursing point of view, the first debates started from the early years of the last decade, when there was a shift to SSN. The nurses saw in this change the risk of losing their place and the possibility of not seeing the skills acquired during years of dependence on the Penitentiary Administration. The image being given is problematic: the need for specific training, the difficulty of establishing an effective relationship of help, the complete dependence on all the health needs even minor, humanitarian disadvantages sometimes more than sanitaries reported to nurses as the only figure entering daily in detention sections.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/142148