La presente tesi si propone di descrivere le diverse modalità con cui le piante, nello specifico quelle appartenenti alla vegetazione mediterranea, disperdono nell'ambiente circostante i semi e i frutti. La dispersione di frutti e semi, anche chiamata disseminazione, rappresenta l'insieme dei meccanismi e delle strategie che sono messi in atto per allontanare il più possibile i semi e frutti dalla pianta madre, per cercare di ottenere un'elevata probabilità di successo riproduttivo. La dispersione può essere prima di tutto suddivisa in autocoria e allocoria. L'autocoria, o autodisseminazione, è la dispersione operata senza l'aiuto di agenti estranei alla pianta; l'autocoria a sua volta può essere distinta in passiva (anche detta barocoria) e attiva (anche detta bolocoria). La barocoria è tipica di semi non specializzati, che cadono al suolo semplicemente per gravità. Solitamente le piante che si affidano a questa modalità di dispersione hanno un abbondante produzione di semi e questi ultimi hanno piccole dimensioni. La bolocoria è un'autodisseminazione particolare, che è attuata solo da alcune specie che hanno sviluppato strutture specifiche in grado di espellere attraverso deiscenza esplosiva i semi. A differenza delle tipologie appena citate, l'allocoria prevede invece l'intervento di agenti o vettori esterni alla pianta. Questi vettori possono essere raggruppati in 3 categorie principali: anemocoria, idrocoria e zoocoria (dovute rispettivamente a vento, acqua e animali). L'anemocoria è una delle modalità di dispersione più primitive, nei confronti della quale nel tempo molte specie vegetali hanno sviluppato adattamenti aereostatici che permettono uno sfruttamento migliore del vento, come pappi di peli o ali membranose. Questi apparati possono derivare sia da tegumenti seminali sia da varie parti del fiore o del frutto. L'idrocoria invece prevede un trasporto attraverso acqua piovana, corsi d'acqua o correnti marine e oceaniche. Anche questi frutti e semi hanno sviluppato accorgimenti che aumentino le loro probabilità di essere trasportati a distanze maggiori e che gli permettano di poter sopportare anche lunghi periodi in acqua senza subire danneggiamenti. Alcuni esempi sono superfici esterne idrorepellenti o tessuti contenenti aria, detti natatori, che permettono il galleggiamento. La modalità di disseminazione più differenziata e che ha portato alla formazione di adattamenti più specifici è la zoocoria, cioè la dispersione ad opera degli animali. Sono state descritte nell'ambito della zoocoria molteplici meccanismi di dispersione, una per ogni tipologia di animali: mammiferi, uccelli (ornitocoria), rettili (saurocoria), pesci, molluschi (malacocoria), insetti ecc. L'uomo stesso è un importante agente di disseminazione (dispersione antropocora). La grande varietà di modalità di dispersione e di agenti vettori evidenzia come l'ambiente mediterraneo abbia influito sull'evoluzione delle piante e delle loro strategie; particolarmente influenti sono state le caratteristiche del clima: piogge principalmente durante l'autunno e la primavera, temperature miti in inverno e estati secche e calde.
Modalità di dispersione di frutti e semi nelle specie vegetali mediterranee
VIGO, SIMONA
2016/2017
Abstract
La presente tesi si propone di descrivere le diverse modalità con cui le piante, nello specifico quelle appartenenti alla vegetazione mediterranea, disperdono nell'ambiente circostante i semi e i frutti. La dispersione di frutti e semi, anche chiamata disseminazione, rappresenta l'insieme dei meccanismi e delle strategie che sono messi in atto per allontanare il più possibile i semi e frutti dalla pianta madre, per cercare di ottenere un'elevata probabilità di successo riproduttivo. La dispersione può essere prima di tutto suddivisa in autocoria e allocoria. L'autocoria, o autodisseminazione, è la dispersione operata senza l'aiuto di agenti estranei alla pianta; l'autocoria a sua volta può essere distinta in passiva (anche detta barocoria) e attiva (anche detta bolocoria). La barocoria è tipica di semi non specializzati, che cadono al suolo semplicemente per gravità. Solitamente le piante che si affidano a questa modalità di dispersione hanno un abbondante produzione di semi e questi ultimi hanno piccole dimensioni. La bolocoria è un'autodisseminazione particolare, che è attuata solo da alcune specie che hanno sviluppato strutture specifiche in grado di espellere attraverso deiscenza esplosiva i semi. A differenza delle tipologie appena citate, l'allocoria prevede invece l'intervento di agenti o vettori esterni alla pianta. Questi vettori possono essere raggruppati in 3 categorie principali: anemocoria, idrocoria e zoocoria (dovute rispettivamente a vento, acqua e animali). L'anemocoria è una delle modalità di dispersione più primitive, nei confronti della quale nel tempo molte specie vegetali hanno sviluppato adattamenti aereostatici che permettono uno sfruttamento migliore del vento, come pappi di peli o ali membranose. Questi apparati possono derivare sia da tegumenti seminali sia da varie parti del fiore o del frutto. L'idrocoria invece prevede un trasporto attraverso acqua piovana, corsi d'acqua o correnti marine e oceaniche. Anche questi frutti e semi hanno sviluppato accorgimenti che aumentino le loro probabilità di essere trasportati a distanze maggiori e che gli permettano di poter sopportare anche lunghi periodi in acqua senza subire danneggiamenti. Alcuni esempi sono superfici esterne idrorepellenti o tessuti contenenti aria, detti natatori, che permettono il galleggiamento. La modalità di disseminazione più differenziata e che ha portato alla formazione di adattamenti più specifici è la zoocoria, cioè la dispersione ad opera degli animali. Sono state descritte nell'ambito della zoocoria molteplici meccanismi di dispersione, una per ogni tipologia di animali: mammiferi, uccelli (ornitocoria), rettili (saurocoria), pesci, molluschi (malacocoria), insetti ecc. L'uomo stesso è un importante agente di disseminazione (dispersione antropocora). La grande varietà di modalità di dispersione e di agenti vettori evidenzia come l'ambiente mediterraneo abbia influito sull'evoluzione delle piante e delle loro strategie; particolarmente influenti sono state le caratteristiche del clima: piogge principalmente durante l'autunno e la primavera, temperature miti in inverno e estati secche e calde.File | Dimensione | Formato | |
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