L'oggetto della mia dissertazione è l'istituto della giuria popolare, o meglio, il processo con giuria nella tradizione angloamericana di Common Law. Per giuria popolare si intende un organo giurisdizionale costituito di semplici cittadini, i quali non hanno una particolare formazione giuridica e non svolgono la professione di giudice e per questo vengono chiamati laymen. La giuria è chiamata a decidere di un caso e, quindi, della sorte dell'imputato. Dopo aver assistito al dibattimento e ricevuto le istruzioni del giudice circa le questioni di diritto rilevanti per il caso, la giuria si ritira per deliberare. Quindi, rientra in aula e annuncia il proprio verdetto: innocente o colpevole. L'istituto della giuria, consentendo l'accesso diretto di cittadini comuni alla funzione giurisdizionale e affidando una parte del giudizio a inesperti, non solo soddisfa l'ideale democratico, ma consente anche di porre una barriera fra il giudice e l'accusa. Inoltre, si sostiene che investire i cittadini della responsabilità di giudicare della vita di altri concittadini diffonderebbe un senso civico che è il presupposto di un buon funzionamento della democrazia. Molte, però, sono le inquietudini relative alla legittimazione dell'attività della giuria: ci si chiede se sia giusto far decidere della vita, della libertà, del patrimonio di cittadini da chi non ha alcuna formazione giuridica e se non sia pericoloso lasciare la decisione di un caso a soggetti che, essendo umani, possano presentare qualche tipo di parzialità o decidere sulla base di sentimenti o pregiudizi.
LA GIURIA NEL COMMON LAW: ASPETTI DI RILEVANZA SISTEMOLOGICA
NIGRO, FEDERICA
2016/2017
Abstract
L'oggetto della mia dissertazione è l'istituto della giuria popolare, o meglio, il processo con giuria nella tradizione angloamericana di Common Law. Per giuria popolare si intende un organo giurisdizionale costituito di semplici cittadini, i quali non hanno una particolare formazione giuridica e non svolgono la professione di giudice e per questo vengono chiamati laymen. La giuria è chiamata a decidere di un caso e, quindi, della sorte dell'imputato. Dopo aver assistito al dibattimento e ricevuto le istruzioni del giudice circa le questioni di diritto rilevanti per il caso, la giuria si ritira per deliberare. Quindi, rientra in aula e annuncia il proprio verdetto: innocente o colpevole. L'istituto della giuria, consentendo l'accesso diretto di cittadini comuni alla funzione giurisdizionale e affidando una parte del giudizio a inesperti, non solo soddisfa l'ideale democratico, ma consente anche di porre una barriera fra il giudice e l'accusa. Inoltre, si sostiene che investire i cittadini della responsabilità di giudicare della vita di altri concittadini diffonderebbe un senso civico che è il presupposto di un buon funzionamento della democrazia. Molte, però, sono le inquietudini relative alla legittimazione dell'attività della giuria: ci si chiede se sia giusto far decidere della vita, della libertà, del patrimonio di cittadini da chi non ha alcuna formazione giuridica e se non sia pericoloso lasciare la decisione di un caso a soggetti che, essendo umani, possano presentare qualche tipo di parzialità o decidere sulla base di sentimenti o pregiudizi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/142024