Ciò che viene esposto nella tesi è uno studio/ricerca sulla possibilità di depistare, attraverso l'uso di un innovativo test, quali individui sono realmente affetti da una malattia psichica rispetto ai simulatori. Per malingering si intende la simulazione di una malattia attraverso una vera e propria produzione intenzionale di sintomi fisici o psicologici falsi per ottenerne un guadagno-beneficio secondario. Possiamo trovare questo complesso fenomeno in diversi ambiti: da quello lavorativo a quello criminale. Numerosi sono gli studi in questo campo, inizialmente per identificare il reale dal non reale si prendevano in considerazione alterazioni dei soggetti da un punto di vista fisiologico, ma con il tempo si è osservato e capito come questi fattori non solo non riuscivano a spiegare se il soggetto fosse sincero o meno, ma come fossero solamente attivazioni legate allo stato psicofisico di ogni soggetto. Il metodo su cui si fa quindi più affidamento, non potendo più considerare le alterazioni da un punto di vista fisiologico come indicatore di menzogna, è quello del confronto. Per confronto si intende andare a studiare le risposte agli item di vari test tra pazienti reali e simulatori. L'idea alla base della composizione di tali strumenti è quella che soltanto il paziente onesto avrà consapevolezza e conoscenza della sua malattia e la descriverà nel modo corretto, mentre il ¿simulatore¿ commetterà sicuramenti più errori e saranno riconosciuti come tali. Due tra i test più utilizzati sono: il SIMS che consiste in un test composto da 75 item e basato sullo studio e identificazione di determinati disturbi quali disturbi psicotici, disturbi depressivi, simulazione di bassa intelligenza e di danni neurologici e l'IOP, un test composto da 181 item che studia non solo parte della sintomatologia del soggetto ma analizza attraverso tempi di risposta e compiti di problem solving la prestazione del soggetto. Recentemente è stato messo a punto uno strumento per lo studio del malingering ma di minore durata rispetto agli altri test, costituito infatti da 29 item allo scopo di non stancare e sovraccaricare i soggetti esaminati. Questo test prende il nome di IOP 29. Poichè l'IOP-29 è stato introdotto solo di recente e al momento non vi sono studi disponibili nel contesto Italiano, lo scopo della presente tesi è quello di contribuire alla validazione Italiana dello strumento, confrontando la performance dell'IOP-29 contro quella del SIMS (che invece è già stato validato per il contesto Italiano) nel discriminare tra psicopatologia reale versus non reale (o, simulata). Si tratta di un confronto tra i dati e i risultati provenienti dalla somministrazione di due test (SIMS e IOP-29) in due campioni di soggetti. Il primo gruppo formato da pazienti psichiatrici a cui venne chiesto di compilare i test cercando di essere il più possibile onesti, il secondo campione di soggetti non-clinici, i quali vennero preventivamente istruiti sulla patologia da simulare, prima della compilazione del protocollo. Utilizzando un campione di 37 soggetti, si è potuto osservato come il SIMS ha una sensibilità simile o di poco superiore a quella dell'IOP-29 (1.00 vs 0.97), ma produce un elevatissimo numero di falsi positivi. Viceversa, l'IOP-29 riesce ad avere una buona specificità (.73) a fronte di un'ottima sensibilità (.84), utilizzando il cut-off meno conservativo (p = .50) proposto dagli autori (Viglione, Giromini et al., 2016). Sebbene il campione non sia molto numeroso e sarà necessario in futuro apportare taluni perfezionamenti, i risultati parziali ottenuti sono lusinghieri e mostrano l'assoluta affidabilità del test che oltre ad essere di più agevole compilazione consente, tuttavia, di discriminare efficacemente i simulatori.

Reale versus Non Reale: Uno Studio sulla Simulazione di Psicosi

PEPE, EDOARDO
2016/2017

Abstract

Ciò che viene esposto nella tesi è uno studio/ricerca sulla possibilità di depistare, attraverso l'uso di un innovativo test, quali individui sono realmente affetti da una malattia psichica rispetto ai simulatori. Per malingering si intende la simulazione di una malattia attraverso una vera e propria produzione intenzionale di sintomi fisici o psicologici falsi per ottenerne un guadagno-beneficio secondario. Possiamo trovare questo complesso fenomeno in diversi ambiti: da quello lavorativo a quello criminale. Numerosi sono gli studi in questo campo, inizialmente per identificare il reale dal non reale si prendevano in considerazione alterazioni dei soggetti da un punto di vista fisiologico, ma con il tempo si è osservato e capito come questi fattori non solo non riuscivano a spiegare se il soggetto fosse sincero o meno, ma come fossero solamente attivazioni legate allo stato psicofisico di ogni soggetto. Il metodo su cui si fa quindi più affidamento, non potendo più considerare le alterazioni da un punto di vista fisiologico come indicatore di menzogna, è quello del confronto. Per confronto si intende andare a studiare le risposte agli item di vari test tra pazienti reali e simulatori. L'idea alla base della composizione di tali strumenti è quella che soltanto il paziente onesto avrà consapevolezza e conoscenza della sua malattia e la descriverà nel modo corretto, mentre il ¿simulatore¿ commetterà sicuramenti più errori e saranno riconosciuti come tali. Due tra i test più utilizzati sono: il SIMS che consiste in un test composto da 75 item e basato sullo studio e identificazione di determinati disturbi quali disturbi psicotici, disturbi depressivi, simulazione di bassa intelligenza e di danni neurologici e l'IOP, un test composto da 181 item che studia non solo parte della sintomatologia del soggetto ma analizza attraverso tempi di risposta e compiti di problem solving la prestazione del soggetto. Recentemente è stato messo a punto uno strumento per lo studio del malingering ma di minore durata rispetto agli altri test, costituito infatti da 29 item allo scopo di non stancare e sovraccaricare i soggetti esaminati. Questo test prende il nome di IOP 29. Poichè l'IOP-29 è stato introdotto solo di recente e al momento non vi sono studi disponibili nel contesto Italiano, lo scopo della presente tesi è quello di contribuire alla validazione Italiana dello strumento, confrontando la performance dell'IOP-29 contro quella del SIMS (che invece è già stato validato per il contesto Italiano) nel discriminare tra psicopatologia reale versus non reale (o, simulata). Si tratta di un confronto tra i dati e i risultati provenienti dalla somministrazione di due test (SIMS e IOP-29) in due campioni di soggetti. Il primo gruppo formato da pazienti psichiatrici a cui venne chiesto di compilare i test cercando di essere il più possibile onesti, il secondo campione di soggetti non-clinici, i quali vennero preventivamente istruiti sulla patologia da simulare, prima della compilazione del protocollo. Utilizzando un campione di 37 soggetti, si è potuto osservato come il SIMS ha una sensibilità simile o di poco superiore a quella dell'IOP-29 (1.00 vs 0.97), ma produce un elevatissimo numero di falsi positivi. Viceversa, l'IOP-29 riesce ad avere una buona specificità (.73) a fronte di un'ottima sensibilità (.84), utilizzando il cut-off meno conservativo (p = .50) proposto dagli autori (Viglione, Giromini et al., 2016). Sebbene il campione non sia molto numeroso e sarà necessario in futuro apportare taluni perfezionamenti, i risultati parziali ottenuti sono lusinghieri e mostrano l'assoluta affidabilità del test che oltre ad essere di più agevole compilazione consente, tuttavia, di discriminare efficacemente i simulatori.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/142016