Dall'incontro tra le diverse materie dei miei studi nasce l'idea di questa tesi: scoprire la cultura araba durante un percorso di tre anni e con essa scoprire la sua lingua, che prima del mio periodo universitario sentivo, ascoltavo e guardavo senza conoscerne nulla. Sono sempre stata affascinata dalla calligrafia cosi ¿strana¿ ed elegante, curiosità che mi ha portato a fare questa scelta. Il mio soggiorno in Spagna mi ha avvicinata anche ad un'altra cultura e ad un'altra lingua molto più simile alla mia ma che condivide, in prospettiva storica, tantissimo con il mondo arabo, molto più di quanto pensiamo: banalmente capita di visitare quartieri di Siviglia e di colpo avere la sensazione di ritrovarsi catapultati in una strada del Marocco. Per trovare un terreno comune a questa confluenza, a questo punto d'incontro tra i miei interessi ho scelto di cimentarmi nello studio e nell'analisi degli elementi che la lingua spagnola ha preso, consapevolmente e non, dalla cultura musulmana e dalla lingua araba. Dopo aver fatto una panoramica di come si è sviluppata la lingua araba in Spagna e quali sono le parole che ancora permangono nella lingua spagnola, tenterò di analizzare un numero ristretto di arabismi, un campione scelto arbitrariamente, anche dal punto di vista etimologico; tramite la consultazione, tra altri strumenti, dei corpora linguistici creati dalla Real Academia Española cercherò inoltre di osservare in quale misura e in quali casi gli arabismi in questione, siano più utilizzati facendo una comparazione tra la presenza di questi nel periodo che va dall'origine del castigliano fino al 1974 e il loro uso dal 1974 al 2004. Per fare ciò mi servirò di due banche dati differenti: il CORDE (Corpus Diacrónico del Español) e il CREA (Corpus de Referencia del Español Actual)
Arabismi in spagnolo, studio sulla frequenza d'uso
MASSA, CATERINA
2016/2017
Abstract
Dall'incontro tra le diverse materie dei miei studi nasce l'idea di questa tesi: scoprire la cultura araba durante un percorso di tre anni e con essa scoprire la sua lingua, che prima del mio periodo universitario sentivo, ascoltavo e guardavo senza conoscerne nulla. Sono sempre stata affascinata dalla calligrafia cosi ¿strana¿ ed elegante, curiosità che mi ha portato a fare questa scelta. Il mio soggiorno in Spagna mi ha avvicinata anche ad un'altra cultura e ad un'altra lingua molto più simile alla mia ma che condivide, in prospettiva storica, tantissimo con il mondo arabo, molto più di quanto pensiamo: banalmente capita di visitare quartieri di Siviglia e di colpo avere la sensazione di ritrovarsi catapultati in una strada del Marocco. Per trovare un terreno comune a questa confluenza, a questo punto d'incontro tra i miei interessi ho scelto di cimentarmi nello studio e nell'analisi degli elementi che la lingua spagnola ha preso, consapevolmente e non, dalla cultura musulmana e dalla lingua araba. Dopo aver fatto una panoramica di come si è sviluppata la lingua araba in Spagna e quali sono le parole che ancora permangono nella lingua spagnola, tenterò di analizzare un numero ristretto di arabismi, un campione scelto arbitrariamente, anche dal punto di vista etimologico; tramite la consultazione, tra altri strumenti, dei corpora linguistici creati dalla Real Academia Española cercherò inoltre di osservare in quale misura e in quali casi gli arabismi in questione, siano più utilizzati facendo una comparazione tra la presenza di questi nel periodo che va dall'origine del castigliano fino al 1974 e il loro uso dal 1974 al 2004. Per fare ciò mi servirò di due banche dati differenti: il CORDE (Corpus Diacrónico del Español) e il CREA (Corpus de Referencia del Español Actual)File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/141966