Il presente lavoro intende approfondire la tematica relativa alla comunicazione sociale e, in particolare, come quest'ultima venga declinata nella forma della pubblicità sociale, facendo poi riferimento a dei casi concreti di campagne pubblicitarie sulla sicurezza stradale sia italiani che inglesi con lo scopo di metterli a confronto. In tutto i capitoli principali sono tre. di cui il primo capitolo a carattere teorico prende le mosse dall'individuazione dei fondamenti della comunicazione in generale, perciò dei suoi usi, delle regole attraverso le quali accade e dei motivi per cui negli ultimi secoli si è incominciato ad intenderla come una parte necessaria e sostanziale dell'essenza stessa dell'uomo. E si conclude con una parte dedicata al genere della comunicazione di pubblica utilità, in particolare dei suoi principali attori e degli scopi che essa persegue, e un'altra parte sulla comunicazione sociale e sulla pubblicità sociale, descrivendo anche in questo caso i soggetti promotori, gli scopi e anche le strategie e i linguaggi oggi impiegati per raggiungere una maggior efficacia. Il secondo capitolo, invece, analizza il caso italiano di campagna pubblicitaria sociale promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) intitolata ¿Sulla buona strada¿ volta a sensibilizzare i cittadini su questioni riguardanti la sicurezza stradale e costituita da cinque spot basati tutti su uno stesso modello ma con contenuti differenti. Di questi si sono analizzati le peculiarità dello stile, del linguaggio e del messaggio, arrivando infine a valutarne le potenzialità e limiti. Il terzo capitolo, infine, analizza tre spot sociali inglesi sempre inerenti la tematica della sicurezza stradale, ovvero Embrace life ¿ Always wear your seat belt, Three Strikes e Live With It, prendendo in esame anche in questo caso il linguaggio, le immagini e i messaggi per mostrare come in Inghilterra, a differenza dell'Italia, sia chiara l'intenzione di voler informare e terrorizzare al contempo minacciando lo spettatore con scene disturbanti per innescare meccanismi di convincimento e di modifica dei comportamenti. In ultimo, a seguito di un sintetico confronto fra la realtà italiana e quella anglosassone in materia di pubblicità sociale, si conclude affermando il valore di prevedere sempre di più per il futuro anche opportuni piani di azione pedagogica sistematici e organizzati a sostegno delle campagne sociali.

Comunicare la sicurezza stradale: modelli, linguaggi ed esperienze.

PARELLO, MARCO
2016/2017

Abstract

Il presente lavoro intende approfondire la tematica relativa alla comunicazione sociale e, in particolare, come quest'ultima venga declinata nella forma della pubblicità sociale, facendo poi riferimento a dei casi concreti di campagne pubblicitarie sulla sicurezza stradale sia italiani che inglesi con lo scopo di metterli a confronto. In tutto i capitoli principali sono tre. di cui il primo capitolo a carattere teorico prende le mosse dall'individuazione dei fondamenti della comunicazione in generale, perciò dei suoi usi, delle regole attraverso le quali accade e dei motivi per cui negli ultimi secoli si è incominciato ad intenderla come una parte necessaria e sostanziale dell'essenza stessa dell'uomo. E si conclude con una parte dedicata al genere della comunicazione di pubblica utilità, in particolare dei suoi principali attori e degli scopi che essa persegue, e un'altra parte sulla comunicazione sociale e sulla pubblicità sociale, descrivendo anche in questo caso i soggetti promotori, gli scopi e anche le strategie e i linguaggi oggi impiegati per raggiungere una maggior efficacia. Il secondo capitolo, invece, analizza il caso italiano di campagna pubblicitaria sociale promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) intitolata ¿Sulla buona strada¿ volta a sensibilizzare i cittadini su questioni riguardanti la sicurezza stradale e costituita da cinque spot basati tutti su uno stesso modello ma con contenuti differenti. Di questi si sono analizzati le peculiarità dello stile, del linguaggio e del messaggio, arrivando infine a valutarne le potenzialità e limiti. Il terzo capitolo, infine, analizza tre spot sociali inglesi sempre inerenti la tematica della sicurezza stradale, ovvero Embrace life ¿ Always wear your seat belt, Three Strikes e Live With It, prendendo in esame anche in questo caso il linguaggio, le immagini e i messaggi per mostrare come in Inghilterra, a differenza dell'Italia, sia chiara l'intenzione di voler informare e terrorizzare al contempo minacciando lo spettatore con scene disturbanti per innescare meccanismi di convincimento e di modifica dei comportamenti. In ultimo, a seguito di un sintetico confronto fra la realtà italiana e quella anglosassone in materia di pubblicità sociale, si conclude affermando il valore di prevedere sempre di più per il futuro anche opportuni piani di azione pedagogica sistematici e organizzati a sostegno delle campagne sociali.
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