L'ecocritica è una manifestazione dell'interesse nell'analisi di uno (o più) testi da un punto di vista più ampio: l'ambiente ed i suoi partecipanti prendono il sopravvento e sono analizzati in modo da evidenziare le loro interazioni reciproche. Questo genere di analisi offre uno spunto importante nei testi citati in questo saggio, corsia n°6 di A. Čechov e giornata di uno scrutatore di I. Calvino, i quali si prestano in modo peculiare a questo scopo. L'uomo ¿altro¿ è colui che, per contrasto a quello ¿normale¿ a causa di una disabilità mentale o fisica, viene denigrato e percepito come potenzialmente meno importante. Quest'uomo è anche colui che, per antonomasia, sembra non meritare lo stesso rispetto o la stessa importanza e che, per contrasto in questa analisi, viene a ricoprire il ruolo di interprete indiscusso. Il seguente saggio intende evidenziare quali siano i punti comuni e le differenze tra due testi estremamente lontani tra loro (temporalmente, culturalmente e geograficamente) ma anche estremamente vicini per la forza dei principi che trasmettono. Il malato di mente ed il disabile fisico diventano improvvisamente i protagonisti di un punto di vista differente, in qualche modo catartico ed educativo. La natura di questa ricerca è quella di offrire un suggerimento per una nuova (e assolutamente non esclusiva) definizione di ¿essere umano¿, che possa essere di spunto per chi volesse accettare un'ulteriore prospettiva all'interno dell'enorme dibattito sulla natura umana.
Il carattere dell'umano ¿altro¿ e la sua (dis)umanità: una lettura ecocritica di Cechov e Calvino
COGNO, DIEGO MAURO
2017/2018
Abstract
L'ecocritica è una manifestazione dell'interesse nell'analisi di uno (o più) testi da un punto di vista più ampio: l'ambiente ed i suoi partecipanti prendono il sopravvento e sono analizzati in modo da evidenziare le loro interazioni reciproche. Questo genere di analisi offre uno spunto importante nei testi citati in questo saggio, corsia n°6 di A. Čechov e giornata di uno scrutatore di I. Calvino, i quali si prestano in modo peculiare a questo scopo. L'uomo ¿altro¿ è colui che, per contrasto a quello ¿normale¿ a causa di una disabilità mentale o fisica, viene denigrato e percepito come potenzialmente meno importante. Quest'uomo è anche colui che, per antonomasia, sembra non meritare lo stesso rispetto o la stessa importanza e che, per contrasto in questa analisi, viene a ricoprire il ruolo di interprete indiscusso. Il seguente saggio intende evidenziare quali siano i punti comuni e le differenze tra due testi estremamente lontani tra loro (temporalmente, culturalmente e geograficamente) ma anche estremamente vicini per la forza dei principi che trasmettono. Il malato di mente ed il disabile fisico diventano improvvisamente i protagonisti di un punto di vista differente, in qualche modo catartico ed educativo. La natura di questa ricerca è quella di offrire un suggerimento per una nuova (e assolutamente non esclusiva) definizione di ¿essere umano¿, che possa essere di spunto per chi volesse accettare un'ulteriore prospettiva all'interno dell'enorme dibattito sulla natura umana.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/141919