La tesi ripercorre la teoria della spirale del silenzio, ipotizzata nella seconda metà del Novecento nel clima delle elezioni parlamentari tedesche dalla sociologa Elisabeth Noelle-Neumann. Nello specifico, la teoria afferma che un singolo individuo appare restìo a esternare pubblicamente le proprie convinzioni,idee e opinioni quando percepisce la propria posizione come minoritaria e meno condivisa rispetto alle opinioni espresse dalla maggioranza. L'effetto che viene a crearsi assume le sembianze di una spirale:le opinioni predominanti riecheggiano di maggior visibilità agli occhi dell'opinione pubblica rispetto alle convinzioni minoritarie,che vengono relegate nella spirale del silenzio insieme ai propri sostenitori. L'autrice,tramite test e ricerche empiriche mise alla luce il movente che indurrebbe l'individuo a tacere le proprie opinioni,definendo la paura dell'isolamento come "forza propulsiva" che scatena la spirale del silenzio e il desiderio di integrazione e coesione come un istinto innato e geneticamente presente in ogni individuo;attesta inoltre in lui la presenza di un senso quasi-statistico che lo indurrebbe a captare con precisione il clima di opinione creatosi intorno a una certa tematica,valutando quale opinione si presenti dominante e maggiormente condivisa e quale invece appare impopolare e condivisa da pochi. La teoria,oltre a ciò,segna un decisivo ritorno alla concezione degli effetti forti dei mass media,definiti come strumenti di informazione e comunicazione in grado di influenzare le percezioni del pubblico intorno a una certa tematica,presentando in forma ridondante nella propria agenda le notizie e opinioni che si presentano predominanti e tralasciando le voci minori, non espresse. È possibile trasporre la teoria della spirale del silenzio nell'ecosistema digitale odierno, il Web 2.0? Si può comprovare un effetto di spirale del silenzio nelle piattaforme che più rappresentano il Web sociale,ovvero i social media? La prima parte della tesi introdurrà il fenomeno del Web 2.0 e le piattaforme affini (blog, forum di discussione, social media) analizzando le dinamiche comunicative e relazionali che gli utenti intrattengono con i propri contatti. La seconda parte verterà invece sulla teoria della spirale del silenzio dal punto di vista storico, in cui spiccano test sul conformismo dell'individuo e sul timore dell'isolamento sociale, il più famoso e decantato ¿test del treno¿ per verificare la disponibilità dell'individuo al confronto pubblico e, per finire, un'indagine sul significato del concetto di ¿opinione pubblica¿ e sul ruolo che questa ricopre nei confronti dell'individuo. L'ultimo capitolo della tesi sarà incentrato sull'analisi di un caso particolare che ha diviso l'opinione pubblica mondiale, lo scandalo del ¿Datagate¿ americano - caso emblematico in quanto il tema scelto ha carattere controverso e si presta al confronto pubblico - in cui è possibile rinvenire un effetto di spirale del silenzio fra gli utenti in Rete sulle principali piattaforme (Facebook e Twitter) chiamati a dibattere sul tema.

La spirale del silenzio nel web 2.0

SASSO, VIRGINIA
2016/2017

Abstract

La tesi ripercorre la teoria della spirale del silenzio, ipotizzata nella seconda metà del Novecento nel clima delle elezioni parlamentari tedesche dalla sociologa Elisabeth Noelle-Neumann. Nello specifico, la teoria afferma che un singolo individuo appare restìo a esternare pubblicamente le proprie convinzioni,idee e opinioni quando percepisce la propria posizione come minoritaria e meno condivisa rispetto alle opinioni espresse dalla maggioranza. L'effetto che viene a crearsi assume le sembianze di una spirale:le opinioni predominanti riecheggiano di maggior visibilità agli occhi dell'opinione pubblica rispetto alle convinzioni minoritarie,che vengono relegate nella spirale del silenzio insieme ai propri sostenitori. L'autrice,tramite test e ricerche empiriche mise alla luce il movente che indurrebbe l'individuo a tacere le proprie opinioni,definendo la paura dell'isolamento come "forza propulsiva" che scatena la spirale del silenzio e il desiderio di integrazione e coesione come un istinto innato e geneticamente presente in ogni individuo;attesta inoltre in lui la presenza di un senso quasi-statistico che lo indurrebbe a captare con precisione il clima di opinione creatosi intorno a una certa tematica,valutando quale opinione si presenti dominante e maggiormente condivisa e quale invece appare impopolare e condivisa da pochi. La teoria,oltre a ciò,segna un decisivo ritorno alla concezione degli effetti forti dei mass media,definiti come strumenti di informazione e comunicazione in grado di influenzare le percezioni del pubblico intorno a una certa tematica,presentando in forma ridondante nella propria agenda le notizie e opinioni che si presentano predominanti e tralasciando le voci minori, non espresse. È possibile trasporre la teoria della spirale del silenzio nell'ecosistema digitale odierno, il Web 2.0? Si può comprovare un effetto di spirale del silenzio nelle piattaforme che più rappresentano il Web sociale,ovvero i social media? La prima parte della tesi introdurrà il fenomeno del Web 2.0 e le piattaforme affini (blog, forum di discussione, social media) analizzando le dinamiche comunicative e relazionali che gli utenti intrattengono con i propri contatti. La seconda parte verterà invece sulla teoria della spirale del silenzio dal punto di vista storico, in cui spiccano test sul conformismo dell'individuo e sul timore dell'isolamento sociale, il più famoso e decantato ¿test del treno¿ per verificare la disponibilità dell'individuo al confronto pubblico e, per finire, un'indagine sul significato del concetto di ¿opinione pubblica¿ e sul ruolo che questa ricopre nei confronti dell'individuo. L'ultimo capitolo della tesi sarà incentrato sull'analisi di un caso particolare che ha diviso l'opinione pubblica mondiale, lo scandalo del ¿Datagate¿ americano - caso emblematico in quanto il tema scelto ha carattere controverso e si presta al confronto pubblico - in cui è possibile rinvenire un effetto di spirale del silenzio fra gli utenti in Rete sulle principali piattaforme (Facebook e Twitter) chiamati a dibattere sul tema.
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