Il piano d'indagine da noi condotto ha preso in esame la storia del Teatro Regio di Torino nella prima metà dell'800 e ha voluto porre l'accento sulla figura di un grande scenografo quale fu Luigi Vacca. Il suo enorme contributo come disegnatore di scene, nonché pittore e disegnatore di sipari, ci ha dato l'opportunità di studiarne la poliedrica personalità artistica e di lavoratore instancabile. Prendendo in esame il suo operato di scenografo per il Regio, il discreto numero di disegni che abbiamo voluto proporre al lettore conferma le sue doti di sensibile interprete capace di trasferire nelle immagini sceniche le situazioni psicologiche dei personaggi creando evocativi quadri ambientali in sintonia con le vicende e le trame operistiche. L'uso costante che il Vacca fece della prospettiva atmosferica e delle più svariate tipologie paesistiche per ottenere specifici esiti espressivi, conferì al suo linguaggio scenico accenti personalissimi. Abbiamo potuto osservare come intorno al 1830 - 1840 i disegni per gli allestimenti scenici di determinate opere rappresentate nei più importanti teatri italiani seguissero la scia della ¿tipizzazione¿ di genere; certamente Vacca era a conoscenza di queste raccolte ed è probabile che in alcuni dei suoi disegni se ne scorgesse l'eco, ma inteso sempre e soltanto come stimolo compositivo da rielaborare e mai come esempio da riprodurre pedissequamente. E' il caso di opere come ¿Norma¿ o ¿La Straniera¿ che debuttarono al Teatro alla Scala di Milano, prima che al Teatro Regio di Torino, con l'apporto scenografico del Sanquirico. Effettuando un confronto tra i disegni dello scenografo torinese e quelli dello scenografo milanese, abbiamo potuto notare come per Vacca la priorità non fosse nell'adeguamento ai modelli prospettici definiti nelle scene di paesaggio, ma piuttosto nell'adozione di criteri volti a una ricerca d'efficacia sentimentale ed emotiva. Vacca fu insomma un artista valente e originale, con la capacità di rinnovarsi costantemente; come si è potuto riscontrare, questa sorta di continuo rinnovamento fu quasi d'obbligo nei cinquant'anni della sua lunga carriera. Infatti gli allestimenti scenici da lui elaborati furono necessariamente legati a svariati fattori che erano indipendenti da lui ma che in un modo o nell'altro ebbero grande influenza sul suo lavoro. Ci si è chiesto quali siano stati i motivi che hanno permesso simili cambiamenti e la nostra risposta è stata ricercata nella storia della differente politica attuata dai diversi Re in relazione al gusto artistico, dalla nascita e dallo sviluppo della critica teatrale e dai mutamenti organizzativi all'interno della struttura del Regio. In conclusione possiamo certamente affermare che, nonostante la sua figura di disegnatore di scene sia stata in poco tempo dimenticata, il contributo da lui fornito ha apportato interessanti novità nella storia delle arti visive e ha sicuramente indirizzato la storia della scenografia del Teatro Regio di Torino verso una strada che non sarebbe stata la stessa senza di lui.

LUIGI VACCA E LE SCENOGRAFIE DEL TEATRO REGIO TRA IL 1800 E IL 1850

GAVIGLIO, PAOLA
2009/2010

Abstract

Il piano d'indagine da noi condotto ha preso in esame la storia del Teatro Regio di Torino nella prima metà dell'800 e ha voluto porre l'accento sulla figura di un grande scenografo quale fu Luigi Vacca. Il suo enorme contributo come disegnatore di scene, nonché pittore e disegnatore di sipari, ci ha dato l'opportunità di studiarne la poliedrica personalità artistica e di lavoratore instancabile. Prendendo in esame il suo operato di scenografo per il Regio, il discreto numero di disegni che abbiamo voluto proporre al lettore conferma le sue doti di sensibile interprete capace di trasferire nelle immagini sceniche le situazioni psicologiche dei personaggi creando evocativi quadri ambientali in sintonia con le vicende e le trame operistiche. L'uso costante che il Vacca fece della prospettiva atmosferica e delle più svariate tipologie paesistiche per ottenere specifici esiti espressivi, conferì al suo linguaggio scenico accenti personalissimi. Abbiamo potuto osservare come intorno al 1830 - 1840 i disegni per gli allestimenti scenici di determinate opere rappresentate nei più importanti teatri italiani seguissero la scia della ¿tipizzazione¿ di genere; certamente Vacca era a conoscenza di queste raccolte ed è probabile che in alcuni dei suoi disegni se ne scorgesse l'eco, ma inteso sempre e soltanto come stimolo compositivo da rielaborare e mai come esempio da riprodurre pedissequamente. E' il caso di opere come ¿Norma¿ o ¿La Straniera¿ che debuttarono al Teatro alla Scala di Milano, prima che al Teatro Regio di Torino, con l'apporto scenografico del Sanquirico. Effettuando un confronto tra i disegni dello scenografo torinese e quelli dello scenografo milanese, abbiamo potuto notare come per Vacca la priorità non fosse nell'adeguamento ai modelli prospettici definiti nelle scene di paesaggio, ma piuttosto nell'adozione di criteri volti a una ricerca d'efficacia sentimentale ed emotiva. Vacca fu insomma un artista valente e originale, con la capacità di rinnovarsi costantemente; come si è potuto riscontrare, questa sorta di continuo rinnovamento fu quasi d'obbligo nei cinquant'anni della sua lunga carriera. Infatti gli allestimenti scenici da lui elaborati furono necessariamente legati a svariati fattori che erano indipendenti da lui ma che in un modo o nell'altro ebbero grande influenza sul suo lavoro. Ci si è chiesto quali siano stati i motivi che hanno permesso simili cambiamenti e la nostra risposta è stata ricercata nella storia della differente politica attuata dai diversi Re in relazione al gusto artistico, dalla nascita e dallo sviluppo della critica teatrale e dai mutamenti organizzativi all'interno della struttura del Regio. In conclusione possiamo certamente affermare che, nonostante la sua figura di disegnatore di scene sia stata in poco tempo dimenticata, il contributo da lui fornito ha apportato interessanti novità nella storia delle arti visive e ha sicuramente indirizzato la storia della scenografia del Teatro Regio di Torino verso una strada che non sarebbe stata la stessa senza di lui.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
244999_tesipaolagaviglio.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.99 MB
Formato Adobe PDF
4.99 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/14181