Introduzione: Il trombo embolismo venoso (TEV) è la malattia cardiovascolare più comune dopo l'infarto del miocardio e l'ictus. Costituisce una causa importante di morbilità e mortalità, soprattutto nei pazienti ospedalizzati, pertanto è necessario attuare interventi mirati alla prevenzione dell'evento. L'utilizzo delle calze a compressione graduata (CCG) è uno dei presidi utilizzati a tale scopo. Obiettivo: indagare la coerenza delle prescrizioni delle calze a compressione graduata (CCG) come profilassi per gli eventi tromboembolici, e valutare il corretto utilizzo delle stesse nei pazienti sottoposti ad interventi di ortopedia maggiore. Materiali e metodi: per la revisione della letteratura sono stati consultati i motori di ricerca Trip Database, PubMed e la banca dati Cinhal. È stato condotto uno studio osservazionale e prospettico da gennaio a febbraio 2018 presso un reparto di ortopedia. Sono state osservate e registrate su una griglia apposita, costruita sulla base delle evidenze reperite in letteratura, le modalità di gestione delle calze a compressione graduata. In particolare è stata rilevata l'appropriatezza della misura della calza, l'insorgenza di problemi cutanei, il livello di comfort, il tempo di utilizzo e le conoscenze del paziente. Inoltre sono stati contattati telefonicamente i pazienti a domicilio per valutare il proseguimento del trattamento. Risultati: il campione dello studio osservazionale è composto da 45 pazienti. Nell'84% dei casi è stata riscontrata una gestione scorretta della calza antitrombo che risultava essere ripiegata su sé stessa, sul ginocchio o sulla caviglia procurando un ¿effetto laccio¿; solamente nel 5% dei pazienti le calze sono state rimosse per il controllo della cute. Nel 5% dei casi la calza è stata rimossa definitivamente per edema dell'arto o per intolleranza del paziente al presidio. L'indagine ha fatto emergere che nel 62% dei casi la calza dell'arto operato non risultava essere della misura corretta. È stata rilevata una scarsa educazione al paziente per quanto riguarda il presidio e la sua gestione sia in reparto che a domicilio. Per quanto riguarda i soggetti dimessi è stata riscontrata una scarsa compliance alla prescrizione delle calze (rimozione del 48% prima del tempo). Discussione: le prescrizioni risultano in accordo con la letteratura, emerge forte disaccordo per quanto riguarda la gestione sia in reparto che a domicilio. Risultano scarsi i controlli sull'arto previa rimozione delle calze, la misurazione della taglia, l'educazione del paziente e del caregiver. Conclusioni: Per migliorare l'aderenza dei pazienti al trattamento meccanico sarebbe opportuno sperimentare l'utilizzo di dispositivi a compressione pneumatica intermittente. Inoltre per verificare l'efficacia delle calze occorrerebbe uno studio caso controllo con il mancato utilizzo delle stesse. Parole chiave: trombosi venosa profonda, tromboembolismo, fattori di rischio, prevenzione, profilassi, calze a compressione graduata, chirurgia generale, chirurgia ortopedica, linee guida.

Indagine sulla corretta gestione della profilassi meccanica per la prevenzione delle trombosi venose in un reparto di ortopedia

SESTO FERRERI, IRENE
2016/2017

Abstract

Introduzione: Il trombo embolismo venoso (TEV) è la malattia cardiovascolare più comune dopo l'infarto del miocardio e l'ictus. Costituisce una causa importante di morbilità e mortalità, soprattutto nei pazienti ospedalizzati, pertanto è necessario attuare interventi mirati alla prevenzione dell'evento. L'utilizzo delle calze a compressione graduata (CCG) è uno dei presidi utilizzati a tale scopo. Obiettivo: indagare la coerenza delle prescrizioni delle calze a compressione graduata (CCG) come profilassi per gli eventi tromboembolici, e valutare il corretto utilizzo delle stesse nei pazienti sottoposti ad interventi di ortopedia maggiore. Materiali e metodi: per la revisione della letteratura sono stati consultati i motori di ricerca Trip Database, PubMed e la banca dati Cinhal. È stato condotto uno studio osservazionale e prospettico da gennaio a febbraio 2018 presso un reparto di ortopedia. Sono state osservate e registrate su una griglia apposita, costruita sulla base delle evidenze reperite in letteratura, le modalità di gestione delle calze a compressione graduata. In particolare è stata rilevata l'appropriatezza della misura della calza, l'insorgenza di problemi cutanei, il livello di comfort, il tempo di utilizzo e le conoscenze del paziente. Inoltre sono stati contattati telefonicamente i pazienti a domicilio per valutare il proseguimento del trattamento. Risultati: il campione dello studio osservazionale è composto da 45 pazienti. Nell'84% dei casi è stata riscontrata una gestione scorretta della calza antitrombo che risultava essere ripiegata su sé stessa, sul ginocchio o sulla caviglia procurando un ¿effetto laccio¿; solamente nel 5% dei pazienti le calze sono state rimosse per il controllo della cute. Nel 5% dei casi la calza è stata rimossa definitivamente per edema dell'arto o per intolleranza del paziente al presidio. L'indagine ha fatto emergere che nel 62% dei casi la calza dell'arto operato non risultava essere della misura corretta. È stata rilevata una scarsa educazione al paziente per quanto riguarda il presidio e la sua gestione sia in reparto che a domicilio. Per quanto riguarda i soggetti dimessi è stata riscontrata una scarsa compliance alla prescrizione delle calze (rimozione del 48% prima del tempo). Discussione: le prescrizioni risultano in accordo con la letteratura, emerge forte disaccordo per quanto riguarda la gestione sia in reparto che a domicilio. Risultano scarsi i controlli sull'arto previa rimozione delle calze, la misurazione della taglia, l'educazione del paziente e del caregiver. Conclusioni: Per migliorare l'aderenza dei pazienti al trattamento meccanico sarebbe opportuno sperimentare l'utilizzo di dispositivi a compressione pneumatica intermittente. Inoltre per verificare l'efficacia delle calze occorrerebbe uno studio caso controllo con il mancato utilizzo delle stesse. Parole chiave: trombosi venosa profonda, tromboembolismo, fattori di rischio, prevenzione, profilassi, calze a compressione graduata, chirurgia generale, chirurgia ortopedica, linee guida.
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