Chi sarebbe Aristofane oggi? Un autore televisivo, un drammaturgo, un giornalista satirico, un regista cinematografico? L'idea di questa tesi nasce da una domanda che non ha una risposta immediata. Prima di cercare di capire se esista o se possa esistere un nuovo Aristofane, bisogna interrogarsi sull'eredità che Aristofane ha lasciato e cercare se esiste qualche analogia tra le forme di spettacolo-rappresentazione dell'antica Grecia con quelle del mondo contemporaneo. L'analisi non può prescindere dal considerare il teatro come rito che si esprime come funzione civile e in particolare nel caso della Commedia come motore di un processo di catarsi comica. Quest'aspetto viene analizzato nel primo capitolo della tesi, in cui vengono ricercati i meccanismi che stanno alla base del comico e della risata, provando comprendere come questi possano resistere alle mutazioni storiche e sociali. Il fine è quello di individuare in quale modo nella commedia, come nella tragedia, esistano degli elementi universali che rinnovino il processo di catarsi comica negli spettatori. Ci si interroga, quindi, su come sia possibile oggi tradurre e mettere in scena un testo del V sec. a.C., mantenendo intatto il senso dell'opera e allo stesso tempo renderla viva nella forma senza che venga snaturata dal punto di vista filologico. Nel secondo capitolo viene analizzata la messa in scena de Le Nuvole di Aristofane ¿ in questa tesi modello di riferimento per ogni tipo di analisi sulla Commedia - nella traduzione di Letizia Russo, per la regia di Antonio Latella, produzione Teatro Stabile dell'Abruzzo. Si rifletterà a questo proposito su due aspetti registici in particolare: la rottura della quarta parete - un richiamo esplicito alla parabasi aristofanea ¿ che crea un continuum tra scena e platea e l'utilizzo di aspetti della cultura pop innestati sulla classicità del testo. Il terzo capitolo è invece dedicato a un'intervista con Letizia Russo, che riflette sulla responsabilità del traduttore e sulle due possibili vie che una traduzione può percorrere: tramandare il testo nel rispetto filologico o trasmettere il testo piegandolo al linguaggio comune. Tali considerazioni, contestualizzate nel merito della traduzione de Le Nuvole fatta da Letizia Russo su commissione del regista Antonio Latella, hanno inoltre l'intento di comprendere il modo in cui traduttore e regista collaborano. L'ultimo capitolo rappresenta il punto di arrivo di quest'analisi e prova a rispondere al quesito di partenza. Individuati i meccanismi più tecnici, che stanno alla base della risata, e la funzione sociale del comico, è necessario precisare il confine che separa il comico puro dalla satira, per poter accostare l'opera di Aristofane a qualsiasi forma di spettacolo comico contemporaneo. Una rapida analisi della funzione sociale dei media e delle più importanti trasmissioni comiche del panorama televisivo contemporaneo italiano ci consente di individuare ne ¿Il caso Scafroglia¿, trasmissione di e con Corrado Guzzanti, una possibile eredità della poetica comica di Aristofane, in cui l'elemento comico, corrosivo e straniante, è supportato da un messaggio politico e sociale.

La commedia senza tempo

LOSITO, FILIPPO
2009/2010

Abstract

Chi sarebbe Aristofane oggi? Un autore televisivo, un drammaturgo, un giornalista satirico, un regista cinematografico? L'idea di questa tesi nasce da una domanda che non ha una risposta immediata. Prima di cercare di capire se esista o se possa esistere un nuovo Aristofane, bisogna interrogarsi sull'eredità che Aristofane ha lasciato e cercare se esiste qualche analogia tra le forme di spettacolo-rappresentazione dell'antica Grecia con quelle del mondo contemporaneo. L'analisi non può prescindere dal considerare il teatro come rito che si esprime come funzione civile e in particolare nel caso della Commedia come motore di un processo di catarsi comica. Quest'aspetto viene analizzato nel primo capitolo della tesi, in cui vengono ricercati i meccanismi che stanno alla base del comico e della risata, provando comprendere come questi possano resistere alle mutazioni storiche e sociali. Il fine è quello di individuare in quale modo nella commedia, come nella tragedia, esistano degli elementi universali che rinnovino il processo di catarsi comica negli spettatori. Ci si interroga, quindi, su come sia possibile oggi tradurre e mettere in scena un testo del V sec. a.C., mantenendo intatto il senso dell'opera e allo stesso tempo renderla viva nella forma senza che venga snaturata dal punto di vista filologico. Nel secondo capitolo viene analizzata la messa in scena de Le Nuvole di Aristofane ¿ in questa tesi modello di riferimento per ogni tipo di analisi sulla Commedia - nella traduzione di Letizia Russo, per la regia di Antonio Latella, produzione Teatro Stabile dell'Abruzzo. Si rifletterà a questo proposito su due aspetti registici in particolare: la rottura della quarta parete - un richiamo esplicito alla parabasi aristofanea ¿ che crea un continuum tra scena e platea e l'utilizzo di aspetti della cultura pop innestati sulla classicità del testo. Il terzo capitolo è invece dedicato a un'intervista con Letizia Russo, che riflette sulla responsabilità del traduttore e sulle due possibili vie che una traduzione può percorrere: tramandare il testo nel rispetto filologico o trasmettere il testo piegandolo al linguaggio comune. Tali considerazioni, contestualizzate nel merito della traduzione de Le Nuvole fatta da Letizia Russo su commissione del regista Antonio Latella, hanno inoltre l'intento di comprendere il modo in cui traduttore e regista collaborano. L'ultimo capitolo rappresenta il punto di arrivo di quest'analisi e prova a rispondere al quesito di partenza. Individuati i meccanismi più tecnici, che stanno alla base della risata, e la funzione sociale del comico, è necessario precisare il confine che separa il comico puro dalla satira, per poter accostare l'opera di Aristofane a qualsiasi forma di spettacolo comico contemporaneo. Una rapida analisi della funzione sociale dei media e delle più importanti trasmissioni comiche del panorama televisivo contemporaneo italiano ci consente di individuare ne ¿Il caso Scafroglia¿, trasmissione di e con Corrado Guzzanti, una possibile eredità della poetica comica di Aristofane, in cui l'elemento comico, corrosivo e straniante, è supportato da un messaggio politico e sociale.
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