Questa tesi si propone di indagare sulla validità di una rilettura del concetto di atto linguistico austiniano e sulla coerenza della sua applicazione, operata da Hillis Miller, ai testi letterari e, in particolare, all'opera jamesiana: l'intenzione è, da un lato, quella di fare luce su alcuni aspetti considerati misteriosi e indecifrabili dei romanzi di James, e, dall'altro lato, quella di mostrare come lo scrittore americano sia portatore, insieme a Miller, di una visione dell'arte come agente attivo e di vitale importanza nella realtà umana e sociale.

J.H.Miller e Henry James: una teoria degli atti linguistici in letteratura

GIVONE, IRENE
2009/2010

Abstract

Questa tesi si propone di indagare sulla validità di una rilettura del concetto di atto linguistico austiniano e sulla coerenza della sua applicazione, operata da Hillis Miller, ai testi letterari e, in particolare, all'opera jamesiana: l'intenzione è, da un lato, quella di fare luce su alcuni aspetti considerati misteriosi e indecifrabili dei romanzi di James, e, dall'altro lato, quella di mostrare come lo scrittore americano sia portatore, insieme a Miller, di una visione dell'arte come agente attivo e di vitale importanza nella realtà umana e sociale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/14156