INTRODUZIONE: Nei sistemi sanitari i trasferimenti dei pazienti fra diversi setting sono molto frequenti e più team si prendono cura di uno stesso paziente. Il passaggio di consegne (handover) costituisce un momento di rischio per la sicurezza del pazienti. Problemi legati alla comunicazione sono la causa radice della maggior parte degli eventi sentinella. Rendere omogenee e standardizzate le informazioni tra professionisti, è condizione sine qua non per garantire continuità assistenziale. OBIETTIVI: lo studio che si configura come quantitativo di tipo osservazionale trasversale si prefigge di identificare con quali modalità/dinamiche avviene la comunicazione delle informazioni, tra il personale infermieristico, al momento della transazione del paziente dal DEA al reparto di degenza, ricercare elementi ¿barriera¿ ostacolanti la comunicazione delle informazioni, proporre l'utilizzo del metodo SBAR quale approccio standardizzato per il passaggio delle informazioni tra sanitari. MATERIALE E METODI: lo studio è stato effettuato attraverso l'analisi delle risposte date, a un questionario a distribuzione puntuale, da 36 infermieri operanti nei reparti di Pronto Soccorso e di Chirurgia dell'A.O.U. S. Luigi di Orbassano. RISULTATI: dall'analisi dei dati raccolti si evince che i due gruppi professionali analizzati, attuano un buono scambio di informazioni per quanto riguarda l'identità del paziente e la diagnosi di ingresso. Decisamente più esigua la comunicazione riguardante le comorbilità, le allergie, la presenza di presidi medici, gli esami e le terapie effettuate e/o da proseguire. DISCUSSIONE: le omissioni parrebbero correlate al fatto che alcune comunicazioni vengono ritenute superflue in quanto già presenti sul verbalino di pronto soccorso che accompagna il paziente durante il trasferimento dal DEA al reparto di degenza. Non sempre le informazioni cliniche riguardanti il paziente sono chiare in quanto l'operatore che si occupa di organizzare il trasferimento non sempre è lo stesso che, fino a quel momento, lo ha avuto in carico. CONCLUSIONI: al fine di creare, un ¿continuity bridge¿, che garantisca la continuità assistenziale il metodo SBAR (Situation, Background, Assessment and Recommendation) si costituisce come efficacie tecnica codificata, standardizzata e sicura di trasferimento delle informazioni tra professionisti sanitari.
MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE CLINICA ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE STRUTTURATA: UTILIZZO DEL METODO S.B.A.R QUALE TECNICA DI TRASFERIMENTO DELLE INFORMAZIONI TRA PROFESSIONISTI
NISO, VALERIO
2016/2017
Abstract
INTRODUZIONE: Nei sistemi sanitari i trasferimenti dei pazienti fra diversi setting sono molto frequenti e più team si prendono cura di uno stesso paziente. Il passaggio di consegne (handover) costituisce un momento di rischio per la sicurezza del pazienti. Problemi legati alla comunicazione sono la causa radice della maggior parte degli eventi sentinella. Rendere omogenee e standardizzate le informazioni tra professionisti, è condizione sine qua non per garantire continuità assistenziale. OBIETTIVI: lo studio che si configura come quantitativo di tipo osservazionale trasversale si prefigge di identificare con quali modalità/dinamiche avviene la comunicazione delle informazioni, tra il personale infermieristico, al momento della transazione del paziente dal DEA al reparto di degenza, ricercare elementi ¿barriera¿ ostacolanti la comunicazione delle informazioni, proporre l'utilizzo del metodo SBAR quale approccio standardizzato per il passaggio delle informazioni tra sanitari. MATERIALE E METODI: lo studio è stato effettuato attraverso l'analisi delle risposte date, a un questionario a distribuzione puntuale, da 36 infermieri operanti nei reparti di Pronto Soccorso e di Chirurgia dell'A.O.U. S. Luigi di Orbassano. RISULTATI: dall'analisi dei dati raccolti si evince che i due gruppi professionali analizzati, attuano un buono scambio di informazioni per quanto riguarda l'identità del paziente e la diagnosi di ingresso. Decisamente più esigua la comunicazione riguardante le comorbilità, le allergie, la presenza di presidi medici, gli esami e le terapie effettuate e/o da proseguire. DISCUSSIONE: le omissioni parrebbero correlate al fatto che alcune comunicazioni vengono ritenute superflue in quanto già presenti sul verbalino di pronto soccorso che accompagna il paziente durante il trasferimento dal DEA al reparto di degenza. Non sempre le informazioni cliniche riguardanti il paziente sono chiare in quanto l'operatore che si occupa di organizzare il trasferimento non sempre è lo stesso che, fino a quel momento, lo ha avuto in carico. CONCLUSIONI: al fine di creare, un ¿continuity bridge¿, che garantisca la continuità assistenziale il metodo SBAR (Situation, Background, Assessment and Recommendation) si costituisce come efficacie tecnica codificata, standardizzata e sicura di trasferimento delle informazioni tra professionisti sanitari.File | Dimensione | Formato | |
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