L'antropologia è sicuramente una disciplina delle scienze sociali che può considerare, come oggetto di studio, le innumerevoli dimensioni che coinvolgono la vita di un uomo. Un settore a cui solo recentemente l'antropologia si è avvicinata è quello della cooperazione allo sviluppo. Numerosi sono però in questo caso gli approcci con cui gli studiosi si sono avvicinati a questa tematica: c'è chi ha preferito un'analisi teorica del concetto stesso di sviluppo, chi ha preferito prendere come oggetto di studio le configurazioni che lo sviluppo assume attraverso i suoi attori principali e chi, infine, ha provato ad impegnarvisi in prima persona, mettendo a disposizione la propria competenza per tentare di migliorare nell'azione le pratiche odierne di cooperazione allo sviluppo. Tra tutte le possibilità, quest'ultima è certamente la più controversa, in quanto pone l'antropologo in una posizione in cui è suscettibile a problemi di tipo etico, nonché a possibili distorsioni e trasgressioni di regole che fondano la stessa disciplina antropologica. In una contemporaneità in cui i processi di sviluppo coinvolgono ancora, nelle diverse forme, una buona parte del nostro pianeta, mi è sembrato interessante indagare quali e quante sono queste problematiche, quali sono le esperienze in merito e se è in definitiva possibile immaginare una collaborazione della nostra disciplina con le pratiche della cooperazione internazionale.
Il Paradosso di Sikasso. Antropologia e cooperazione allo sviluppo
CHIESA, LUCILLA
2017/2018
Abstract
L'antropologia è sicuramente una disciplina delle scienze sociali che può considerare, come oggetto di studio, le innumerevoli dimensioni che coinvolgono la vita di un uomo. Un settore a cui solo recentemente l'antropologia si è avvicinata è quello della cooperazione allo sviluppo. Numerosi sono però in questo caso gli approcci con cui gli studiosi si sono avvicinati a questa tematica: c'è chi ha preferito un'analisi teorica del concetto stesso di sviluppo, chi ha preferito prendere come oggetto di studio le configurazioni che lo sviluppo assume attraverso i suoi attori principali e chi, infine, ha provato ad impegnarvisi in prima persona, mettendo a disposizione la propria competenza per tentare di migliorare nell'azione le pratiche odierne di cooperazione allo sviluppo. Tra tutte le possibilità, quest'ultima è certamente la più controversa, in quanto pone l'antropologo in una posizione in cui è suscettibile a problemi di tipo etico, nonché a possibili distorsioni e trasgressioni di regole che fondano la stessa disciplina antropologica. In una contemporaneità in cui i processi di sviluppo coinvolgono ancora, nelle diverse forme, una buona parte del nostro pianeta, mi è sembrato interessante indagare quali e quante sono queste problematiche, quali sono le esperienze in merito e se è in definitiva possibile immaginare una collaborazione della nostra disciplina con le pratiche della cooperazione internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/141543