Parallelamente alle ondate migratorie che hanno caratterizzato gli ultimi decenni si è sviluppato un secondo fenomeno, il cui crescere a ritmi elevati e costanti nel tempo ha suscitato l'interesse di organizzazioni ed istituzioni internazionali: si tratta delle rimesse che gli emigrati inviano regolarmente verso la propria madrepatria, elemento che caratterizza il percorso migratorio della maggior parte degli immigrati. Mentre i flussi di capitale estero verso i paesi più poveri, sia sotto forma di investimento che di aiuti allo sviluppo, sono drasticamente diminuiti, la crescita dei volumi di rimesse inviati negli ultimi anni è aumentata così tanto da superare in maniera più che proporzionale i flussi migratori verso i paesi più sviluppati, facendo sì che operatori finanziari come Western Union e Money Gram diventassero i global players mondiali in tale campo. Oltre che costituire un'entrata che permette ai familiari rimasti nel paese d'origine di soddisfare necessità di consumo immediato, il fenomeno si è sviluppato ulteriormente attraverso canali formali ed informali articolandosi su numerosi livelli ed evolvendo spesso in particolari e svariate forme di aiuto rivolte verso le comunità di origine, arrivando dove l'azione dello Stato di questi paesi troppo spesso non giunge. L'impatto sociale che le rimesse hanno avuto una volta rimpatriate, a livello di diminuzione della povertà e di miglioramento del welfare nazionale, ne dimostrano l'immenso potenziale che possiedono, in particolar modo se appoggiate da politiche pubbliche favorevoli e se supportate dall'intervento istituzionale di organizzazioni terze e di enti di microfinanza. Il fenomeno ha assunto una trasversalità ed una capillarità tali da obbligare le istituzioni pubbliche nazionali ed internazionali a non considerare più le rimesse come un fattore puramente economico, ma anche in quanto potenziale strumento operativo da utilizzare nelle politiche migratorie e nella cooperazione allo sviluppo dei paesi del Sud del mondo.

LE RIMESSE FAVORISCONO LO SVILUPPO?

MILAN, CHIARA
2009/2010

Abstract

Parallelamente alle ondate migratorie che hanno caratterizzato gli ultimi decenni si è sviluppato un secondo fenomeno, il cui crescere a ritmi elevati e costanti nel tempo ha suscitato l'interesse di organizzazioni ed istituzioni internazionali: si tratta delle rimesse che gli emigrati inviano regolarmente verso la propria madrepatria, elemento che caratterizza il percorso migratorio della maggior parte degli immigrati. Mentre i flussi di capitale estero verso i paesi più poveri, sia sotto forma di investimento che di aiuti allo sviluppo, sono drasticamente diminuiti, la crescita dei volumi di rimesse inviati negli ultimi anni è aumentata così tanto da superare in maniera più che proporzionale i flussi migratori verso i paesi più sviluppati, facendo sì che operatori finanziari come Western Union e Money Gram diventassero i global players mondiali in tale campo. Oltre che costituire un'entrata che permette ai familiari rimasti nel paese d'origine di soddisfare necessità di consumo immediato, il fenomeno si è sviluppato ulteriormente attraverso canali formali ed informali articolandosi su numerosi livelli ed evolvendo spesso in particolari e svariate forme di aiuto rivolte verso le comunità di origine, arrivando dove l'azione dello Stato di questi paesi troppo spesso non giunge. L'impatto sociale che le rimesse hanno avuto una volta rimpatriate, a livello di diminuzione della povertà e di miglioramento del welfare nazionale, ne dimostrano l'immenso potenziale che possiedono, in particolar modo se appoggiate da politiche pubbliche favorevoli e se supportate dall'intervento istituzionale di organizzazioni terze e di enti di microfinanza. Il fenomeno ha assunto una trasversalità ed una capillarità tali da obbligare le istituzioni pubbliche nazionali ed internazionali a non considerare più le rimesse come un fattore puramente economico, ma anche in quanto potenziale strumento operativo da utilizzare nelle politiche migratorie e nella cooperazione allo sviluppo dei paesi del Sud del mondo.
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