Il Don Chisciotte di Cervantes è l'emblema della letteratura spagnola e ne costituisce ancora oggi uno dei maggiori campi di studio e di ricerca. Tra le cause, una non trascurabile è la vitalità di cui ha goduto grazie a chi ha saputo riprenderlo e reinterpretarlo: se dagli ultimi anni dell'Ottocento e nell'arco del Novecento si è trattato di un approfondimento da parte di molti letterati che partendo dal Don Chisciotte hanno elaborato soprattutto teorie utili alla causa dell'identità spagnola, invece l'intenzione di alcuni contemporanei che pubblicano dai primi anni Duemila è quella di farlo rivivere attraverso l'utilizzo della medesima forma romanzo: il lavoro di studio si concentra su due opere della produzione dell'autore contemporaneo Alfonso Mateo-Sagasta di argomento cervantino e donchisciottesco, Ladrones de tinta e El poeta cautivo. Queste contengono un'accurata riproposizione degli aspetti cruciali della vita di Cervantes, citazioni e spiegazioni del Don Chisciotte e dibattiti dell'inizio Seicento spagnolo riportati fedelmente, e infine tratti stilistici simili ed elementi narrativi appositamente ripresi dal modello. Lungo il primo capitolo l'attenzione è rivolta a Cervantes in rapporto alla sua epoca e alla ripresa, in termini differenti, del Don Chisciotte a partire dagli ultimi anni dell'Ottocento fino ad arrivare ai primi anni Duemila, mentre i capitoli II e III trattano in modo approfondito rispettivamente Ladrones de tinta e El poeta cautivo, portando alla luce ed esplicando i livelli in cui è trattato il romanzo cervantino. In particolare con Ladrones de tinta si ripercorre anche la questione del Don Chisciotte apocrifo, mentre ne El poeta cautivo viene trattato il rapporto di Cervantes con Jerónimo de Pasamonte e la sua autobiografia.

Cervantes e il Don Chisciotte nella produzione letteraria di Alfonso Mateo-Sagasta (Ladrones de tinta, El poeta cautivo)

GILARDETTI, LORENZO
2016/2017

Abstract

Il Don Chisciotte di Cervantes è l'emblema della letteratura spagnola e ne costituisce ancora oggi uno dei maggiori campi di studio e di ricerca. Tra le cause, una non trascurabile è la vitalità di cui ha goduto grazie a chi ha saputo riprenderlo e reinterpretarlo: se dagli ultimi anni dell'Ottocento e nell'arco del Novecento si è trattato di un approfondimento da parte di molti letterati che partendo dal Don Chisciotte hanno elaborato soprattutto teorie utili alla causa dell'identità spagnola, invece l'intenzione di alcuni contemporanei che pubblicano dai primi anni Duemila è quella di farlo rivivere attraverso l'utilizzo della medesima forma romanzo: il lavoro di studio si concentra su due opere della produzione dell'autore contemporaneo Alfonso Mateo-Sagasta di argomento cervantino e donchisciottesco, Ladrones de tinta e El poeta cautivo. Queste contengono un'accurata riproposizione degli aspetti cruciali della vita di Cervantes, citazioni e spiegazioni del Don Chisciotte e dibattiti dell'inizio Seicento spagnolo riportati fedelmente, e infine tratti stilistici simili ed elementi narrativi appositamente ripresi dal modello. Lungo il primo capitolo l'attenzione è rivolta a Cervantes in rapporto alla sua epoca e alla ripresa, in termini differenti, del Don Chisciotte a partire dagli ultimi anni dell'Ottocento fino ad arrivare ai primi anni Duemila, mentre i capitoli II e III trattano in modo approfondito rispettivamente Ladrones de tinta e El poeta cautivo, portando alla luce ed esplicando i livelli in cui è trattato il romanzo cervantino. In particolare con Ladrones de tinta si ripercorre anche la questione del Don Chisciotte apocrifo, mentre ne El poeta cautivo viene trattato il rapporto di Cervantes con Jerónimo de Pasamonte e la sua autobiografia.
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