La tesi bibliografica che ho elaborato si concentra sull'identificazione varietale con lo scopo di valorizzare i vitigni minori. Segue un analisi di alcuni casi di studio effettuati nella regione Liguria. Tenendo conto del fatto che la valorizzazione di una determinata cultivar può essere effettuata solamente previa la sua corretta identificazione, ovvero sapere esattamente di che cultivar si tratta. La stesura del testo si apre con l'analisi dei metodi identificativi più utilizzati: sono state definite la cosiddetta ampelografia 'classica', basata sull'osservazione di caratteri morfologici e l'ampelografia molecolare. Quest'ultima tratta lo studio del profilo genetico delle varietà, basandosi sul fatto che ogni genotipo ha un unico e definito profilo che lo distingue dagli altri genotipi. Riguardo l'ampelografia classica vengono definiti gli obbiettivi di quest'ultima, i suoi vantaggi e limiti. È stata poi descritta la metodologia che viene adottata ossia l'uso di descrittori e schede che aiutano l'operatore nella determinazione dell'identità di una cultivar. Viene affrontato anche l'argomento delle collezioni ampelografiche, elementi fondamentali nelle analisi per confronto morfologico. I marcatori molecolari più utilizzati in vite per l'identificazione varietale sono attualmente i microsatelliti (o Simple Sequence Repeats, SSR) di cui si indicano vantaggi e vengono analizzate le metodologie adottate per lo scopo identificativo. Alcuni esempi pratici di risultati ottenuti dimostrano l'efficacia di questi studi: vengono riportati lavori che hanno trattato il gruppo di vitigni omonimi denominato 'Malvasie', la cultivar 'Cannonau' con i suoi diversi sinonimi e l'identificazione di uno dei due parentali del Merlot. Sono quindi stati analizzati alcuni studi focalizzati sull'identificazione di vitigni minori provenienti dalla Liguria, elencando alcuni esempi. In seguito viene affrontata la valorizzazione di alcuni vitigni minori liguri, in particolare sono stati trattati lavori inerenti il gruppo dei 'Rossesi', le cultivar 'Ruzzese' e 'Moscatello di Taggia', tutti vitigni poco conosciuti che presentavano alla base la necessità di una corretta identificazione varietale per determinarne l'unicità o gli eventuali errori di denominazione. Sono infine stati esaminati i risultati di sperimentazioni svolte per la caratterizzazione agronomica ed enologica che hanno determinato le peculiarità di queste cultivar e hanno permesso di delineare un quadro completo delle loro positive caratteristiche utili alla valorizzazione.

L'identificazione varietale alla base della valorizzazione dei vitigni minori. Casi di studio in Liguria

MARON, FEDERICO
2016/2017

Abstract

La tesi bibliografica che ho elaborato si concentra sull'identificazione varietale con lo scopo di valorizzare i vitigni minori. Segue un analisi di alcuni casi di studio effettuati nella regione Liguria. Tenendo conto del fatto che la valorizzazione di una determinata cultivar può essere effettuata solamente previa la sua corretta identificazione, ovvero sapere esattamente di che cultivar si tratta. La stesura del testo si apre con l'analisi dei metodi identificativi più utilizzati: sono state definite la cosiddetta ampelografia 'classica', basata sull'osservazione di caratteri morfologici e l'ampelografia molecolare. Quest'ultima tratta lo studio del profilo genetico delle varietà, basandosi sul fatto che ogni genotipo ha un unico e definito profilo che lo distingue dagli altri genotipi. Riguardo l'ampelografia classica vengono definiti gli obbiettivi di quest'ultima, i suoi vantaggi e limiti. È stata poi descritta la metodologia che viene adottata ossia l'uso di descrittori e schede che aiutano l'operatore nella determinazione dell'identità di una cultivar. Viene affrontato anche l'argomento delle collezioni ampelografiche, elementi fondamentali nelle analisi per confronto morfologico. I marcatori molecolari più utilizzati in vite per l'identificazione varietale sono attualmente i microsatelliti (o Simple Sequence Repeats, SSR) di cui si indicano vantaggi e vengono analizzate le metodologie adottate per lo scopo identificativo. Alcuni esempi pratici di risultati ottenuti dimostrano l'efficacia di questi studi: vengono riportati lavori che hanno trattato il gruppo di vitigni omonimi denominato 'Malvasie', la cultivar 'Cannonau' con i suoi diversi sinonimi e l'identificazione di uno dei due parentali del Merlot. Sono quindi stati analizzati alcuni studi focalizzati sull'identificazione di vitigni minori provenienti dalla Liguria, elencando alcuni esempi. In seguito viene affrontata la valorizzazione di alcuni vitigni minori liguri, in particolare sono stati trattati lavori inerenti il gruppo dei 'Rossesi', le cultivar 'Ruzzese' e 'Moscatello di Taggia', tutti vitigni poco conosciuti che presentavano alla base la necessità di una corretta identificazione varietale per determinarne l'unicità o gli eventuali errori di denominazione. Sono infine stati esaminati i risultati di sperimentazioni svolte per la caratterizzazione agronomica ed enologica che hanno determinato le peculiarità di queste cultivar e hanno permesso di delineare un quadro completo delle loro positive caratteristiche utili alla valorizzazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140906