The aim of this thesis is to review the scientific literature concerning the relational traumatic disorders, referencing purposely to the theoretical model of Liotti and Farina about trauma and dissociation. The central part presents the neuroscientific hypothesis that support and validate this model. The focus on the neuropsychological perspective is due to the need to analyse the relational traumatic disorder in an overall perspective, considering the social, psychological, biological and neurological aspects. The interpersonal traumatic disorder could be a consequence to extended and cumulative traumatic experiences of abuse or carelessness from a person to another one. The Developmental Traumatic Disorder is a specific interpersonal disorder, which arises ordinarily during childhood. This disorder is strictly connected to the insecure attachment patterns, and particularly to the disorganized attachment pattern. A child with a disorganized Internal Working Model usually has a mother that presents a frightening or frightened conduct. This sort of behaviour scares the child that actives the fear and the attachment system, both reawakened by the feeling of fear. The result is behavioural disorganization of the child, that probably could develop in dissociation. The trauma and dissociation model is linked to the hypothesis of behavioural disorganization, and this is due to the lack of a consistent response to the fear system or to the attachment one, as a result of the fear that the child feels when he interacts with his caregiver. But, the central point of this model is the collapse of the controlling strategies adopted by the children. This collapse could lead to a manifestation of dissociation. Concerning the neurobiology of the attachment system, several studies identified the centre in the limbic system of the right hemisphere, in which the orbitofrontal cortex could have a significant role in the affect regulation. An appropriate affective communication could be efficient not only for the establishment of a safe base between the caregiver and the child, but also for the development of neural plasticity of the limbic circuit. The attachment relational trauma could implicate deficits of arousal activity, due to the excessive activity of the autonomic nervous system, and also biochemical and hormonal alterations, due to the excessive proliferation of the cortisol and the catecholamines. Dissociation is one of the most significant symptom of the traumatic disorders. This psychological condition could be caused by a top-down disconnection deficit among the cortical and the subcortical ways of the central nervous system. The analysis of this phenomenon through an integrated approach could appear useful for the therapeutic intervention. The psychotherapy is considered the best technique for the intervention in the interpersonal traumatic disorders. His main aim is to guide the patients to regulate the emotion states related to trauma.

La tesi si propone l'obiettivo di revisionare la letteratura scientifica riguardante i disturbi traumatici relazionali, con un riferimento particolare al modello sul trauma e la dissociazione di Liotti e Farina. La parte rilevante presenta le dimostrazioni neuroscientifiche che sostengono e validano tale modello teorico. La focalizzazione sugli aspetti neuropsicologici è dovuta alla necessità di analizzare un disturbo traumatico interpersonale considerandone gli aspetti sociali, psicologici, biologici e neurologici, al fine di poter comprendere il problema nella sua complessità. I disturbi traumatici interpersonali si presentano come una conseguenza a esperienze traumatiche prolungate e cumulative di maltrattamento e trascuratezza che un individuo può subire da parte di un altro. Si fa particolare riferimento al Disturbo Traumatico dello Sviluppo, che ha solitamente origine in età infantile. Quest'ultimo disturbo, infatti, è strettamente connesso agli stili di attaccamento insicuro del bambino, e specialmente allo stile di attaccamento disorganizzato. La madre di un bambino con un Modello Operativo Interno disorganizzato si presenta al figlio con una condotta spaventante o spaventata, motivo per cui nel bambino si risveglia sia il sistema di difesa che quello di attaccamento, attivati entrambi dal sentimento di paura. La conseguenza è una disorganizzazione nel comportamento del bambino che sfocia in dissociazione. Il modello sul trauma e la dissociazione è collegato all'ipotesi di disorganizzazione comportamentale a causa di una mancata risposta coerente con il sistema di difesa o con quello di attaccamento, in seguito al sentimento di paura provocato dalla figura di attaccamento. Ma, il punto centrale di tale modello è il crollo delle strategie controllanti adottate dai bambini che porta loro a manifestare dissociazione. Per quanto riguarda la neurobiologia del sistema di attaccamento, molti studi identificarono il suo centro nel sistema limbico dell'emisfero destro, nel quale la corteccia orbitofrontale sembrerebbe possedere un ruolo rilevante nella regolazione delle emozione. Una comunicazione affettiva appropriata risulterebbe essere efficace non solo per l'impostazione di una base sicura tra il caregiver e il bambino, ma anche per un continuo sviluppo della plasticità neurale del circuito limbico. Il trauma relazionale di attaccamento potrebbe comportare dei deficit dell'attività fisiologica, a causa di un eccessiva attività simpatica del sistema nervoso autonomo, e delle alterazioni biochimiche e ormonali, dovute all'eccessiva proliferazione del cortisolo e delle catecolamine. La dissociazione è uno dei sintomi più significativi che si presenta successivamente all'esperienza traumatica. La causa di questa condizione psicologica consisterebbe in un deficit di disconnessione top-down tra le vie corticali e quelle sottocorticali del sistema nervoso centrale. L'analisi di questa problematica attraverso un approccio integrato potrebbe mostrarsi utile per quanto riguarda l'intervento terapeutico. La psicoterapia si è rivelata il miglior strumento di intervento dei disturbi traumatici interpersonali. Il suo principale obiettivo consisterebbe nell'aiutare il paziente a regolare i suoi stati emotivi legati al trauma.

IL TRAUMA RELAZIONALE DI ATTACCAMENTO

PIPIA, MIRIANA
2016/2017

Abstract

La tesi si propone l'obiettivo di revisionare la letteratura scientifica riguardante i disturbi traumatici relazionali, con un riferimento particolare al modello sul trauma e la dissociazione di Liotti e Farina. La parte rilevante presenta le dimostrazioni neuroscientifiche che sostengono e validano tale modello teorico. La focalizzazione sugli aspetti neuropsicologici è dovuta alla necessità di analizzare un disturbo traumatico interpersonale considerandone gli aspetti sociali, psicologici, biologici e neurologici, al fine di poter comprendere il problema nella sua complessità. I disturbi traumatici interpersonali si presentano come una conseguenza a esperienze traumatiche prolungate e cumulative di maltrattamento e trascuratezza che un individuo può subire da parte di un altro. Si fa particolare riferimento al Disturbo Traumatico dello Sviluppo, che ha solitamente origine in età infantile. Quest'ultimo disturbo, infatti, è strettamente connesso agli stili di attaccamento insicuro del bambino, e specialmente allo stile di attaccamento disorganizzato. La madre di un bambino con un Modello Operativo Interno disorganizzato si presenta al figlio con una condotta spaventante o spaventata, motivo per cui nel bambino si risveglia sia il sistema di difesa che quello di attaccamento, attivati entrambi dal sentimento di paura. La conseguenza è una disorganizzazione nel comportamento del bambino che sfocia in dissociazione. Il modello sul trauma e la dissociazione è collegato all'ipotesi di disorganizzazione comportamentale a causa di una mancata risposta coerente con il sistema di difesa o con quello di attaccamento, in seguito al sentimento di paura provocato dalla figura di attaccamento. Ma, il punto centrale di tale modello è il crollo delle strategie controllanti adottate dai bambini che porta loro a manifestare dissociazione. Per quanto riguarda la neurobiologia del sistema di attaccamento, molti studi identificarono il suo centro nel sistema limbico dell'emisfero destro, nel quale la corteccia orbitofrontale sembrerebbe possedere un ruolo rilevante nella regolazione delle emozione. Una comunicazione affettiva appropriata risulterebbe essere efficace non solo per l'impostazione di una base sicura tra il caregiver e il bambino, ma anche per un continuo sviluppo della plasticità neurale del circuito limbico. Il trauma relazionale di attaccamento potrebbe comportare dei deficit dell'attività fisiologica, a causa di un eccessiva attività simpatica del sistema nervoso autonomo, e delle alterazioni biochimiche e ormonali, dovute all'eccessiva proliferazione del cortisolo e delle catecolamine. La dissociazione è uno dei sintomi più significativi che si presenta successivamente all'esperienza traumatica. La causa di questa condizione psicologica consisterebbe in un deficit di disconnessione top-down tra le vie corticali e quelle sottocorticali del sistema nervoso centrale. L'analisi di questa problematica attraverso un approccio integrato potrebbe mostrarsi utile per quanto riguarda l'intervento terapeutico. La psicoterapia si è rivelata il miglior strumento di intervento dei disturbi traumatici interpersonali. Il suo principale obiettivo consisterebbe nell'aiutare il paziente a regolare i suoi stati emotivi legati al trauma.
ITA
The aim of this thesis is to review the scientific literature concerning the relational traumatic disorders, referencing purposely to the theoretical model of Liotti and Farina about trauma and dissociation. The central part presents the neuroscientific hypothesis that support and validate this model. The focus on the neuropsychological perspective is due to the need to analyse the relational traumatic disorder in an overall perspective, considering the social, psychological, biological and neurological aspects. The interpersonal traumatic disorder could be a consequence to extended and cumulative traumatic experiences of abuse or carelessness from a person to another one. The Developmental Traumatic Disorder is a specific interpersonal disorder, which arises ordinarily during childhood. This disorder is strictly connected to the insecure attachment patterns, and particularly to the disorganized attachment pattern. A child with a disorganized Internal Working Model usually has a mother that presents a frightening or frightened conduct. This sort of behaviour scares the child that actives the fear and the attachment system, both reawakened by the feeling of fear. The result is behavioural disorganization of the child, that probably could develop in dissociation. The trauma and dissociation model is linked to the hypothesis of behavioural disorganization, and this is due to the lack of a consistent response to the fear system or to the attachment one, as a result of the fear that the child feels when he interacts with his caregiver. But, the central point of this model is the collapse of the controlling strategies adopted by the children. This collapse could lead to a manifestation of dissociation. Concerning the neurobiology of the attachment system, several studies identified the centre in the limbic system of the right hemisphere, in which the orbitofrontal cortex could have a significant role in the affect regulation. An appropriate affective communication could be efficient not only for the establishment of a safe base between the caregiver and the child, but also for the development of neural plasticity of the limbic circuit. The attachment relational trauma could implicate deficits of arousal activity, due to the excessive activity of the autonomic nervous system, and also biochemical and hormonal alterations, due to the excessive proliferation of the cortisol and the catecholamines. Dissociation is one of the most significant symptom of the traumatic disorders. This psychological condition could be caused by a top-down disconnection deficit among the cortical and the subcortical ways of the central nervous system. The analysis of this phenomenon through an integrated approach could appear useful for the therapeutic intervention. The psychotherapy is considered the best technique for the intervention in the interpersonal traumatic disorders. His main aim is to guide the patients to regulate the emotion states related to trauma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140883