Scopo del presente lavoro è l'analisi dei versi 174-319 del libro IV delle Argonautiche di Valerio Flacco. In questa sezione del poema si narra la sosta in Bebrizia e la sfida di pugilato fra Àmico, re dei Bebrici, e Polluce, uno dei Dioscuri. Il lavoro è stato diviso in quattro capitoli. Il primo si occupa di delineare la figura del poeta nella sua epoca, di illustrare il mito degli Argonauti in alcune nelle sue varianti e di analizzare il poema di Valerio Flacco a partire dai suoi modelli, Eneide e Odissea. Il secondo capitolo sviluppa il tema centrale del pugilato nell'antichità, partendo da come esso veniva praticato fino ad arrivare alla tipologia di guantoni utilizzata nelle sfide a pugni. Per rendere più chiare le differenze che intercorrevano fra i guantoni greci e romani, è presente, in fondo a questo lavoro, un'appendice con immagini tra le quali spicca la statua bronzea del Pugile delle Terme. Il terzo tratta la figura di Àmico, figlio di Nettuno (come Polifemo), e in che misura il poeta delle Argonautiche è debitore di Omero per il delineamento del re dei bebrici. Il quarto infine ospita qualche cenno sulla tradizione manoscritta, il testo latino (di Liberman, Les Belles Letres 1997, e, dove segnalato, di Ehlers, Teubner 1980), la traduzione e un commento grammaticale-letterario-filologico, per redigere il quale è stato di grande aiuto il sito Musisque Deoque, grazie al quale è stato possibile individuare velocemente e in modo puntuale le voci correlate e gli accostamenti formulari.

Amico e Polluce: saggio di commento a Valerio Flacco (Arg. IV, 174-319)

GUALA, MARIA LETIZIA
2016/2017

Abstract

Scopo del presente lavoro è l'analisi dei versi 174-319 del libro IV delle Argonautiche di Valerio Flacco. In questa sezione del poema si narra la sosta in Bebrizia e la sfida di pugilato fra Àmico, re dei Bebrici, e Polluce, uno dei Dioscuri. Il lavoro è stato diviso in quattro capitoli. Il primo si occupa di delineare la figura del poeta nella sua epoca, di illustrare il mito degli Argonauti in alcune nelle sue varianti e di analizzare il poema di Valerio Flacco a partire dai suoi modelli, Eneide e Odissea. Il secondo capitolo sviluppa il tema centrale del pugilato nell'antichità, partendo da come esso veniva praticato fino ad arrivare alla tipologia di guantoni utilizzata nelle sfide a pugni. Per rendere più chiare le differenze che intercorrevano fra i guantoni greci e romani, è presente, in fondo a questo lavoro, un'appendice con immagini tra le quali spicca la statua bronzea del Pugile delle Terme. Il terzo tratta la figura di Àmico, figlio di Nettuno (come Polifemo), e in che misura il poeta delle Argonautiche è debitore di Omero per il delineamento del re dei bebrici. Il quarto infine ospita qualche cenno sulla tradizione manoscritta, il testo latino (di Liberman, Les Belles Letres 1997, e, dove segnalato, di Ehlers, Teubner 1980), la traduzione e un commento grammaticale-letterario-filologico, per redigere il quale è stato di grande aiuto il sito Musisque Deoque, grazie al quale è stato possibile individuare velocemente e in modo puntuale le voci correlate e gli accostamenti formulari.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140821