Questo lavoro si propone di studiare l'evoluzione della città di Mileto lungo l'arco cronologico che va dal periodo minoico fino ai contatti con l'impero persiano. La storia di questa città nasce in un passato lontano, molto prima della migrazione ionica dell'XI secolo a.C. che tradizionalmente viene considerata il momento di fondazione delle città greche in Asia Minore. Dai riscontri archeologici, sembra ormai confermato che il luogo su cui sorse Mileto fosse già frequentato dai Minoici verso la metà del II millennio a.C. e questo dato trova riscontro in alcuni passi dei principali storici greci come Erodoto, Tucidide e Pausania, dimostrando come la memoria storica greca sia in grado di risalire a momenti particolarmente lontani della propria storia, sebbene talvolta sia necessario far ricorso al mito per dare legittimità ai fatti. Per le fonti, il rapporto tra Mileto e i Minoici si esplicherebbe attraverso la figura di Minosse e della talassocrazia cretese, in grado di dominare i mari e raggiungere addirittura le coste ioniche. Ai Minoici si sostituirono poi i Micenei, diventando una presenza stabile sul territorio che sembra essere richiamata nelle fonti ittite dal nome di Millawanda: si ritiene che con questo termine gli ittiti designassero Mileto, in stretta relazione con quello che viene definito il regno degli Ahhiyawa, che corrisponderebbe al popolo miceneo. Un altro spunto su cui questo lavoro si sofferma è la collocazione della città di Mileto all'interno del fenomeno conosciuto con il nome di migrazione ionica, che portò i greci intorno all'XI secolo a.C. a solcare i mari per fondare nuove città lungo le coste dell'Asia Minore. All'interno della tradizione storica, Mileto viene fondata da Neleo, discendente dell'ultimo re attico Codro. Ci si interroga all'interno di questo lavoro sulla figura di Neleo e sul suo legame con la tradizione ateniese, mettendo in luce come questo personaggio appaia legato in realtà a diverse zone della Grecia continentale piuttosto che unicamente ad Atene e questa pluralità di caratteristiche trova riscontro nel modo in cui nella stessa polis milesia viene venerato. Come ultimo passaggio, ci si occupa di gettare uno sguardo sul periodo immediatamente successivo alla migrazione ionica, tentando di ricostruire l'immagine di Mileto in età arcaica. Per quanto riguarda la politica estera, mostra uno sviluppo d'identità: durante i primi secoli post-migrazione formò insieme ad altre undici città una comunità etnicamente compatta, espressa nella Lega del Panionio. Il contatto con popolazioni culturalmente diverse quali i Lidi prima e i Persiani poi sembra tuttavia portare la città a una diversa concezione della propria identità, che trova il culmine nella rinuncia di opporsi insieme alle altre città della Lega alle pretese di Ciro, mostrando un atteggiamento politico a favore degli stessi invasori. Per quanto riguarda la politica interna, si tenta di cogliere che tipo di istituzioni dovessero detenere il potere all'interno della città, scegliendo come punto di partenza per l'analisi la tirannia di Trasibulo.

Mileto: storia di una città greca dal II millennio a.C. al tardo arcaismo

PRETE, MARCO
2016/2017

Abstract

Questo lavoro si propone di studiare l'evoluzione della città di Mileto lungo l'arco cronologico che va dal periodo minoico fino ai contatti con l'impero persiano. La storia di questa città nasce in un passato lontano, molto prima della migrazione ionica dell'XI secolo a.C. che tradizionalmente viene considerata il momento di fondazione delle città greche in Asia Minore. Dai riscontri archeologici, sembra ormai confermato che il luogo su cui sorse Mileto fosse già frequentato dai Minoici verso la metà del II millennio a.C. e questo dato trova riscontro in alcuni passi dei principali storici greci come Erodoto, Tucidide e Pausania, dimostrando come la memoria storica greca sia in grado di risalire a momenti particolarmente lontani della propria storia, sebbene talvolta sia necessario far ricorso al mito per dare legittimità ai fatti. Per le fonti, il rapporto tra Mileto e i Minoici si esplicherebbe attraverso la figura di Minosse e della talassocrazia cretese, in grado di dominare i mari e raggiungere addirittura le coste ioniche. Ai Minoici si sostituirono poi i Micenei, diventando una presenza stabile sul territorio che sembra essere richiamata nelle fonti ittite dal nome di Millawanda: si ritiene che con questo termine gli ittiti designassero Mileto, in stretta relazione con quello che viene definito il regno degli Ahhiyawa, che corrisponderebbe al popolo miceneo. Un altro spunto su cui questo lavoro si sofferma è la collocazione della città di Mileto all'interno del fenomeno conosciuto con il nome di migrazione ionica, che portò i greci intorno all'XI secolo a.C. a solcare i mari per fondare nuove città lungo le coste dell'Asia Minore. All'interno della tradizione storica, Mileto viene fondata da Neleo, discendente dell'ultimo re attico Codro. Ci si interroga all'interno di questo lavoro sulla figura di Neleo e sul suo legame con la tradizione ateniese, mettendo in luce come questo personaggio appaia legato in realtà a diverse zone della Grecia continentale piuttosto che unicamente ad Atene e questa pluralità di caratteristiche trova riscontro nel modo in cui nella stessa polis milesia viene venerato. Come ultimo passaggio, ci si occupa di gettare uno sguardo sul periodo immediatamente successivo alla migrazione ionica, tentando di ricostruire l'immagine di Mileto in età arcaica. Per quanto riguarda la politica estera, mostra uno sviluppo d'identità: durante i primi secoli post-migrazione formò insieme ad altre undici città una comunità etnicamente compatta, espressa nella Lega del Panionio. Il contatto con popolazioni culturalmente diverse quali i Lidi prima e i Persiani poi sembra tuttavia portare la città a una diversa concezione della propria identità, che trova il culmine nella rinuncia di opporsi insieme alle altre città della Lega alle pretese di Ciro, mostrando un atteggiamento politico a favore degli stessi invasori. Per quanto riguarda la politica interna, si tenta di cogliere che tipo di istituzioni dovessero detenere il potere all'interno della città, scegliendo come punto di partenza per l'analisi la tirannia di Trasibulo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140717