La progressiva transizione dell'Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione, e la centralità sempre maggiore che le migrazioni internazionali hanno assunto oggi nel dibattito pubblico, hanno spesso portato a sottovalutare la portata del fenomeno che le migrazioni interne hanno avuto, e continuano ad avere, nel nostro Paese. Anzi: negli ultimi decenni i flussi da un capo all'altro dello Stivale sembrano star vivendo una forte ripresa, tanto da spingere gli studiosi a parlare di una vera e propria «nuova emigrazione intellettuale», con conseguenze non indifferenti da numerosi punti di vista. É in questo contesto che ha preso forma, di recente, la figura del Terrone Fuori Sede, come specchio dell'identità di questo particolare tipo di migranti, costruita a partire dai particolari attributi di meridionalità - l'essere ¿terroni¿ - e della comune condizione di migranti ¿intellettuali¿ - l'essere cioè ¿studenti fuori sede¿. Riprendendo la concezione costruttivista dell' identità come prodotto dell'interazione proposta da Barth, si può notare come questa figura si sviluppi tramite un intreccio di elementi linguistici e culturali specifici, tra cui in particolar modo la condivisione delle tradizioni alimentari, che fungono da ¿lessico¿ condiviso, portando alla creazione di legami di gruppo e alla definizione delle identità individuali e del gruppo, diventando elemento stabile al quale far riferimento nell'instabilità del contesto migratorio. Si può notare dunque la formazione di una vera e propria ¿comunità¿, intesa nel significato visto da Tönnies di Gemeinschaft, nella quale coloro che condividono determinate caratteristiche possono rispecchiarsi e trovare sollievo contro la spersonalizzazione imposta dalla vita nella grande città (intesa come ¿società¿, Gesellschaft). Gli elementi considerati diventano dunque il fulcro della distinzione, di dinamiche di auto ed etero-definizione fra studenti meridionali e settentrionali, portando così alla compresenza di fenomeni di discriminazione e di riappropriazione positiva di tratti identitari. In questo contesto assumono grande importanza per la rappresentazione identitaria i social network, che diventano lo strumento principale di comunicazione e creazione di reticoli sociali. Partendo perciò da una panoramica antropologico-sociologica sulla funzione simbolica del cibo nella società, necessaria per una analisi critica dell'oggetto in questione, e da una breve presentazione dello stato delle migrazioni studentesche in Italia negli ultimi decenni, si è cercato di analizzare qui le principali caratteristiche di questo fenomeno, prestando particolare attenzione al materiale rinvenibile sulle piattaforme digitali e alla mia esperienza personale in quanto io stessa Terrona Fuori Sede.

Terroni Fuori Sede. Pratiche di costruzione identitaria fra i migranti italiani oggi.

TANZARELLA, CINA
2017/2018

Abstract

La progressiva transizione dell'Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione, e la centralità sempre maggiore che le migrazioni internazionali hanno assunto oggi nel dibattito pubblico, hanno spesso portato a sottovalutare la portata del fenomeno che le migrazioni interne hanno avuto, e continuano ad avere, nel nostro Paese. Anzi: negli ultimi decenni i flussi da un capo all'altro dello Stivale sembrano star vivendo una forte ripresa, tanto da spingere gli studiosi a parlare di una vera e propria «nuova emigrazione intellettuale», con conseguenze non indifferenti da numerosi punti di vista. É in questo contesto che ha preso forma, di recente, la figura del Terrone Fuori Sede, come specchio dell'identità di questo particolare tipo di migranti, costruita a partire dai particolari attributi di meridionalità - l'essere ¿terroni¿ - e della comune condizione di migranti ¿intellettuali¿ - l'essere cioè ¿studenti fuori sede¿. Riprendendo la concezione costruttivista dell' identità come prodotto dell'interazione proposta da Barth, si può notare come questa figura si sviluppi tramite un intreccio di elementi linguistici e culturali specifici, tra cui in particolar modo la condivisione delle tradizioni alimentari, che fungono da ¿lessico¿ condiviso, portando alla creazione di legami di gruppo e alla definizione delle identità individuali e del gruppo, diventando elemento stabile al quale far riferimento nell'instabilità del contesto migratorio. Si può notare dunque la formazione di una vera e propria ¿comunità¿, intesa nel significato visto da Tönnies di Gemeinschaft, nella quale coloro che condividono determinate caratteristiche possono rispecchiarsi e trovare sollievo contro la spersonalizzazione imposta dalla vita nella grande città (intesa come ¿società¿, Gesellschaft). Gli elementi considerati diventano dunque il fulcro della distinzione, di dinamiche di auto ed etero-definizione fra studenti meridionali e settentrionali, portando così alla compresenza di fenomeni di discriminazione e di riappropriazione positiva di tratti identitari. In questo contesto assumono grande importanza per la rappresentazione identitaria i social network, che diventano lo strumento principale di comunicazione e creazione di reticoli sociali. Partendo perciò da una panoramica antropologico-sociologica sulla funzione simbolica del cibo nella società, necessaria per una analisi critica dell'oggetto in questione, e da una breve presentazione dello stato delle migrazioni studentesche in Italia negli ultimi decenni, si è cercato di analizzare qui le principali caratteristiche di questo fenomeno, prestando particolare attenzione al materiale rinvenibile sulle piattaforme digitali e alla mia esperienza personale in quanto io stessa Terrona Fuori Sede.
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