La relazione intitolata ¿L'agricoltura nelle aree agricole marginali dell'entroterra ligure: stato dell'arte e nuove prospettive¿ presenta lo studio delle aree agricole marginali dell'entroterra ligure che nel corso della storia hanno subito diversi cambiamenti portando, in alcuni casi, all'abbandono totale di alcune zone. Il fenomeno della marginalizzazione non riguarda solo il territorio ligure; per questa ragione il fenomeno viene analizzato, nel primo capitolo, sia a livello europeo che a livello italiano. Nel dopoguerra numerose aree del continente europeo sono state abbandonate, in particolare le zone svantaggiate di montagna. A partire dagli anni '50 in Italia, per diversi motivi: storici, ambientali, naturali, economici, commerciali, sociali e antropici si è verificato un forte abbandono di numerosi centri urbani. Tale fenomeno ha portato a gravi conseguenze. Il primo settore a risentirne è quello dell'agricoltura: la superficie agricola è scesa da 21 milioni a 15 milioni di ha con conseguenti ricadute sociali e ambientali (frane, smottamenti, incendi¿). Nel secondo capitolo viene analizzata la situazione attuale dell'agricoltura in Liguria; per ragioni economiche, a causa del processo di urbanizzazione, della morfologia del terreno ecc., tra il 2000 e 2010 la SAU ha subito una perdita del 32,7% e le aziende agricole con una superficie media aziendale di 2,14 ha, sono diminuite del circa 47%. L'abbandono dei terreni agricoli e dei relativi paesi quindi, non si riscontra solo nel degrado di questi, ma anche nella compromissione della stabilità del territorio. Vengono analizzati in particolare i fenomeni franosi, il rischio di incendi, l'espansione di infestanti, la scomparsa di biodiversità e la diffusione eccessiva di fauna indesiderata. Le aziende agricole dell'entroterra sono quindi strategiche, sia per la funzione puramente produttiva sia perché contribuiscono alla manutenzione dell'ambiente e alla salvaguardia del territorio. Nel terzo capitolo si evidenzia come la Liguria si stia indirizzando verso un'agricoltura multifunzionale volta a uno sviluppo rurale che miri alla rivalorizzazione dei territori dal punto di vista ambientale, educativo, culturale, economico e turistico (vengono citati alcuni progetti esemplari realizzati nell'entroterra savonese). Infine, il quarto e ultimo capitolo presenta una strategia di riutilizzazione di alcuni terreni agricoli in disuso: la creazione di un agri-birrificio in cui, partendo dalla coltivazione del luppolo ed dell'orzo su vecchi terreni in aree abbandonate, si producono diversi tipologie di birre. Questo esempio di start-up innovativa, accanto alla ripresa di attività agricole, artigianali, turistiche e alla valorizzazione dei prodotti locali a Km zero, dimostrano come il territorio dell'entroterra ligure si stia avviando verso una rinascita economica e culturale.

L'AGRICOLTURA NELLE AREE AGRICOLE MARGINALI DELL'ENTROTERRA LIGURE: STATO DELL'ARTE E NUOVE PROSPETTIVE

TRIPODI, CHIARA
2015/2016

Abstract

La relazione intitolata ¿L'agricoltura nelle aree agricole marginali dell'entroterra ligure: stato dell'arte e nuove prospettive¿ presenta lo studio delle aree agricole marginali dell'entroterra ligure che nel corso della storia hanno subito diversi cambiamenti portando, in alcuni casi, all'abbandono totale di alcune zone. Il fenomeno della marginalizzazione non riguarda solo il territorio ligure; per questa ragione il fenomeno viene analizzato, nel primo capitolo, sia a livello europeo che a livello italiano. Nel dopoguerra numerose aree del continente europeo sono state abbandonate, in particolare le zone svantaggiate di montagna. A partire dagli anni '50 in Italia, per diversi motivi: storici, ambientali, naturali, economici, commerciali, sociali e antropici si è verificato un forte abbandono di numerosi centri urbani. Tale fenomeno ha portato a gravi conseguenze. Il primo settore a risentirne è quello dell'agricoltura: la superficie agricola è scesa da 21 milioni a 15 milioni di ha con conseguenti ricadute sociali e ambientali (frane, smottamenti, incendi¿). Nel secondo capitolo viene analizzata la situazione attuale dell'agricoltura in Liguria; per ragioni economiche, a causa del processo di urbanizzazione, della morfologia del terreno ecc., tra il 2000 e 2010 la SAU ha subito una perdita del 32,7% e le aziende agricole con una superficie media aziendale di 2,14 ha, sono diminuite del circa 47%. L'abbandono dei terreni agricoli e dei relativi paesi quindi, non si riscontra solo nel degrado di questi, ma anche nella compromissione della stabilità del territorio. Vengono analizzati in particolare i fenomeni franosi, il rischio di incendi, l'espansione di infestanti, la scomparsa di biodiversità e la diffusione eccessiva di fauna indesiderata. Le aziende agricole dell'entroterra sono quindi strategiche, sia per la funzione puramente produttiva sia perché contribuiscono alla manutenzione dell'ambiente e alla salvaguardia del territorio. Nel terzo capitolo si evidenzia come la Liguria si stia indirizzando verso un'agricoltura multifunzionale volta a uno sviluppo rurale che miri alla rivalorizzazione dei territori dal punto di vista ambientale, educativo, culturale, economico e turistico (vengono citati alcuni progetti esemplari realizzati nell'entroterra savonese). Infine, il quarto e ultimo capitolo presenta una strategia di riutilizzazione di alcuni terreni agricoli in disuso: la creazione di un agri-birrificio in cui, partendo dalla coltivazione del luppolo ed dell'orzo su vecchi terreni in aree abbandonate, si producono diversi tipologie di birre. Questo esempio di start-up innovativa, accanto alla ripresa di attività agricole, artigianali, turistiche e alla valorizzazione dei prodotti locali a Km zero, dimostrano come il territorio dell'entroterra ligure si stia avviando verso una rinascita economica e culturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140608